Camilla Tagliabue per “il Fatto quotidiano”
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Sono giorni angosciosi per l'umanità: Chiara Ferragni rischia il posto di lavoro. Che poi non è un posto né un lavoro, quello dell' influencer, ma non andiamo per il sottile. La categoria è a rischio, e nemmeno un sindacalista che protesti. Mercoledì, infatti, Instagram ha avviato anche in Italia (e in Irlanda, Giappone, Brasile, Australia e Nuova Zelanda) il test che oscura il conteggio dei like: già rodato in Canada - con "esito positivo" fanno sapere dal social, senza specificare cosa si intenda per "positivo" -, l' esperimento riguarda solo una piccola parte della platea degli utenti (quanti non è dato sapere, né con quali criteri di scelta) ed è temporaneo.
CHIARA FERRAGNI IN TOPLESS SU INSTAGRAM
L' obiettivo - almeno quello ufficiale - è rendere Instagram una piattaforma più democratica e accogliente, "un luogo dove tutti possano sentirsi liberi di esprimere se stessi. Ciò significa aiutare le persone a porre l' attenzione su foto e video condivisi e non su quanti like ricevono", ha dichiarato Tara Hopkins, a capo delle politiche pubbliche del social network nell' area Emea (Europa, Medioriente e Africa).
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Con questa mossa, inoltre, Instagram tenterà di estirpare il fenomeno della compravendita di like e follower (già diffusa sul social "padrone": Facebook) e contrasterà il pernicioso e ridicolo "effetto gregge", che spinge a mettere "mi piace" solo perché lo hanno fatto gli altri. Il test potrebbe infine incoraggiare i timidi, tutti coloro che, per paura di non ricevere consensi e/o di essere giudicati, hanno finora evitato di pubblicare contenuti. Ma che fine farà chi - di consenso - ci campa?
La regina degli influencer nostrani ha già storto il naso: nelle ultime ore, da Tokyo - dove è giudice di moda in Making the Cut, il talent condotto da Heidi Klum e Tim Gunn -, ha postato alcune stories in cui chiedeva ai suoi follower se i cuoricini fossero visibili oppure no. "Tanti mi stanno dicendo che non riescono a mettere like alle mie foto negli ultimi due giorni". Panico. "Succede anche a voi?". Sconforto.
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Paura. In realtà i like non sono mai spariti da Instagram, nemmeno in quei profili coinvolti nell' esperimento: semplicemente viene nascosto il numero di cuoricini ottenuti; numero che conosce solo colui/colei che ha postato la foto, la storia, il video. Nonostante le immotivate lagnanze della Ferragni, il dato curioso è che nessuno dei più potenti influencer italiani (Nicolò Balini, Tess Masazza, Luis, Alessandra Ventura, Federica Di Nardo, Clio Zammatteo, Elisabetta Canalis, Diana del Bufalo, Maddalena Corvaglia) è stato coinvolto nel test. Coincidenza? Ah, saperlo.
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È un fatto però che i divi del web abbiano il cuoricino spezzato, soprattutto gli influencer; lo certifica il recente report di Mobile Marketer su dati di InfluencerDB, che evidenzia il crollo dell' engagement, ovvero il coinvolgimento dei follower: quello dei post sponsorizzati è precipitato al 2,4 per cento (rispetto al 4 del 2016), mentre i post non sponsorizzati sono calati dal 4,5 all' 1,9. Persino gli influencer di viaggi - tra i più gettonati - hanno visto scendere il loro potere dall' 8 per cento del 2018 al 4,5 del 2019. Che questo "traffico di influenze" sia davvero al tramonto?
Se da un lato il mercato è saturo, dall' altro il social continua a essere infestato da fake news, troll e nefandezze varie: ieri, a pochi giorni dalla foto del cadavere sgozzato di Bianca Devines, amabilmente postata dal suo fidanzatino assassino, Instagram ha annunciato nuove e più stringenti norme per disabilitare gli account "non conformi", ovvero violenti, osceni, falsi, a vario titolo accusati di "nudità, pornografia, bullismo, incitamento all' odio, vendita di sostanze stupefacenti e terrorismo". È finita la pacchia (cit.).
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