Amedeo La Mattina per “la Stampa”
PAOLO SAVONA
Giuseppe Conte, il candidato alla premiership indicato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ha sul tavolo una lista di ministri quasi completa. Mancano ancora alcune caselle da riempire ma non quella dell' Economia dove c' è scritto Paolo Savona. I due in questi giorni si sarebbero parlati al telefono e l'economista anti-euro avrebbe fatto queste considerazioni: «Non sarà una passeggiata, ci sarà da ballare perché abbiamo tutti contro. Teniamoci forte». Sempre che alla fine vada in porto l'esperimento giallo-verde e il suo nome regga.
DI MAIO SALVINI MATTARELLA
Il possibile futuro inquilino di via XX Settembre è consapevole che non potrà sbagliare un colpo e di dover gestire i conti pubblici per un governo sorvegliato speciale in Europa. Un unicum in Europa attorno al quale sono puntati i cannoni della Commissione Ue, delle cancellerie e dei mercati. Il ministro dell' Economia tedesco, Peter Altmaier, ieri in maniera elegante ha fatto capire quanto la Germania sia attenta a quella casella: «Ho chiesto ai miei colleghi italiani se è già chiaro chi diventerà il ministro dell' Economia, e non è questo il caso. Quindi continueremo a osservare gli sviluppi della situazione».
PAOLO SAVONA
Il nome di Savona in effetti è appeso ai dubbi del Quirinale e ieri a un certo punto della giornata era cominciata a circolare la voce che al suo posto all'Economia potesse andare il leghista Giancarlo Giorgetti o un altro tecnico come Enzo Moavero Milanesi. Ipotesi quest'ultima caduta, anche se Moavero Milanesi (molto gradito al Colle) potrebbe andare al ministero per gli Affari europei, carica che aveva ricoperto nei governi Monti e Letta. E forse proprio per questo poco gradito da M5S e Lega.
mario monti enrico letta
È comunque il dicastero pesante dell'Economia, quello che tiene i cordoni della borsa dello Stato e dovrà sfidare Bruxelles, ad essere al centro delle attenzioni interne e internazionali. Ma su Savona Di Maio e Salvini non intendono mollare una candidatura considerata comune. Sì perchè nella Lega viene sottolineato che il professore non è stato indicato solo dal Carroccio: è un economista di lunga esperienza che condivide le idee delle due forze politiche. Lo conferma anche Laura Castelli (M5S): «Rappresenta entrambe le forze politiche».
PAOLO SAVONA DA LERNER ALL INFEDELE
Certo, osserva Salvini, proprio per questo «non è gradito dall' establishment». «Ma è un esperto, con una base solida di formazione. Ha il solo torto - spiega il leader leghista - di aver detto che l' euro è una gabbia usata dai tedeschi. Ha osato dire che questa Ue così com' è non va bene. Come può uno che ha messo in discussione la sacralità di questa Unione fare il ministro di un governo? Allora ecco gli attacchi da Francia, dalla Germania, poi i giornali americani, i commissari europei. Italiani attenti. Allora perchè ci fate votare?».
laura castelli
Ai 5 Stelle non risulta che su Savona ci siano problemi al Quirinale. Anche perché, dicono, quale sarebbe il problema? Non si tratta di una testa calda, di una persona che non sa quello che dice: è uno studioso che fonda le sue posizioni su solide argomentazioni scientifiche.
«Non vogliamo andare in Europa a spaccare tutto. I 5 Stelle - sostiene Castelli - non sono contro l' Europa. Euroscetticismo potrebbe voler dire che una moneta unica in paesi differenti crea squilibri, di questo si sta discutendo e questo c'è sul contratto. Il professor Savona, che non è un pazzo, spesso ha raccontato questi effetti distorsivi che sono evidenti».
MATTARELLA
La Lega considera molto importante che al Tesoro vada lui, un tecnico non di parte, nonostante il Carroccio alla fine non prenderà nessun dicastero economico. Di Maio infatti andrà allo Sviluppo e alle Infrastrutture siederà un altro grillino (proprio la Castelli). «Se all'Economia non dovesse andare Savona - avverte Lorenzo Fontana, vicepresidente leghista della Camera - si aprirebbe un problema non da poco. Riteniamo che sia un nome giusto, non è una persona che andrebbe in Europa a dire che va tutto bene. Ma il suo nome non è una provocazione a Mattarella».