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    PARALIZZATO E SENZA GIUSTIZIA - L'AVVOCATO 32ENNE ANTONIO MONTINARO DUE ANNI FA CADDE DALLE SCALE DEL TRIBUNALE DI MILANO PRECIPITANDO DA UNA BALAUSTRA TROPPO BASSA - LESIONE AL MIDOLLO, CENTO PER CENTO DI INVALIDITÀ INPS, 85% DI DANNO BIOLOGICO PERMANENTE: MA DA ALLORA NON HA RICEVUTO UN SOLO EURO DI RISARCIMENTO, NEMMENO DI ACCONTO - "SONO STATO ABBANDONATO, MIO MALGRADO DEVO FARE UNA CAUSA DA 3 MILIONI AL MINISTERO"…


     
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    Luigi Ferrarella per www.corriere.it

     

    alfonso bonafede sul luogo della caduta alfonso bonafede sul luogo della caduta

    «Oggi sono qui» nel Palazzo di Giustizia e all’ospedale Policlinico — garantiva a Milano il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede il 21 gennaio 2019, tre giorni dopo che il neoavvocato Antonio Montinaro era rimasto paralizzato precipitando lungo le scale da una balaustra troppo bassa — «per dare la vicinanza a chi è stato drammaticamente coinvolto».

     

    Questa «vicinanza» del ministero — competente in base al decreto 81/2008 sugli interventi strutturali, e avvisato sui rischi dei parapetti 4 volte tra il 2015 e il 2018 — a distanza di due anni esatti non si è però ancora tradotta in neppure un solo euro di risarcimento, nemmeno di acconto per aiutare la vittima nelle spese sanitarie e logistiche.

     

    le balaustre al tribunale di milano 3 le balaustre al tribunale di milano 3

    Al punto che lunedì il 32enne Montinaro, pur «non dubitando della sincerità delle intenzioni» ministeriali più volte dichiarate «di avvio di una trattativa», ma di fronte al fatto che «inaspettatamente abbiano avuto nessun esito» dopo 24 mesi, «suo malgrado deve ora rivolgersi all’Autorità Giudiziaria per ottenere giustizia».

     

    E con l’avvocato Gian Antonio Maggio intenta davanti al Tribunale di Milano una causa civile di risarcimento danni (propri e dei genitori) da quasi 3 milioni di euro contro il ministero della Giustizia: per «colpa omissiva» e «protratta inadempienza» nel «non essersi mai attivato concretamente, né aver mai messo a disposizione le necessarie adeguate risorse finanziarie, per la messa in sicurezza».

     

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    Il punto da cui l’avvocato cadde è tuttora identico, solo transennato da quel giorno; mentre da alcune settimane (con 600.000 euro di finanziamenti) sono iniziati i rialzi dei parapetti nelle scale interne, e proprio da lunedì nelle scale più esposte al pubblico.

     

    Montinaro, che a fine 2018 aveva appena superato l’esame e il 17 gennaio 2019 stava per iscriversi all’Ordine degli Avvocati, appoggiatosi con lo zaino al parapetto alto in tutto 82 cm (57 di balaustra e 25 di corrimano, che gli arrivavano appena alla cintura dei pantaloni) perse l’equilibrio e precipitò dal IV piano del Palazzo di Giustizia (pianerottolo di passaggio ad alcuni uffici della Procura) nella tromba della scala Y, sbattendo la schiena contro una balaustra del III piano dopo 7 metri di volo.

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    Cento per cento di invalidità Inps, 85% di danno biologico permanente, l’avvocato paralizzato per la lesione al midollo ha affrontato 2 mesi di ospedale a Milano e 5 mesi all’unità spinale di Imola, prima di doversi rassegnare a tornare a Martano (Lecce) a casa del padre vigile urbano e della madre bracciante agricola, che dal sogno di esser riusciti con grandi sacrifici a far laureare il figlio erano già passati al dover impegnare altri risparmi prima per stargli vicino nel Nord Italia e poi per adeguare la casa alla logistica della mobilità del figlio.

     

     

     

    Venerdì scorso — in coincidenza con le vigilie sia del biennio sia dell’udienza ieri di opposizione all’archiviazione chiesta in sede penale dalla Procura di Brescia — il nuovo dirigente dell’apposita direzione del ministero ha proposto al legale di Montinaro un incontro per avviare una trattativa in grado di superare le asserite rigidità di Corte dei Conti e Avvocatura dello Stato. Dopo 2 anni. Durante i quali l’unico aiuto concreto (25.000 euro, preziosi almeno per le spese mediche vive) è arrivato dall’«Associazione Amici di Andrea», fondata da Rosalia e Armando Spataro in ricordo del figlio dell’ex pm, brillante avvocato morto nel 2017 dopo 9 anni di malattia.

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