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    PER FARE UN ALBERO CI VUOLE ARTE! SI CHIAMA TREE SHAPING ED È UNA TECNICA A METÀ STRADA TRA IL DESIGN E IL GIARDINAGGIO. LE PRIME CREAZIONI SI DEVONO A AXEL ERLANDSON, CONTADINO AMERICANO CHE NEGLI ANNI VENTI IMPIEGÒ 25 ANNI PER OTTENERE L'INCROCIO DI SEI SICOMORI. L'ARBORISCULTURA RICHIEDE CONOSCENZE BOTANICHE E TANTA PAZIENZA


     
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    Fabio Marzano per repubblica.it

     

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    Scolpire un albero senza romperne neanche un ramo. Basta piegarli quando sono ancora flessibili o innestarli con sapienza. Così si possono creare piante a forma di cuore, fulmine o intrecciarne una con l'altra. Si chiama tree shaping ed è una tecnica a metà strada tra il design e il giardinaggio.

     

    Oltre a una solida competenza in materia di botanica serve anche tanta pazienza. Axel Erlandson, il contadino americano di fagioli che ha inventato questo metodo a inizio del secolo scorso, ha dovuto aspettare circa venticinque anni per ottenere un cestello gigante formato da sei sicomori legati tra di loro.

     

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    Si chiama "tree shaping" ed è una tecnica a metà strada tra il design e il giardinaggio. Oltre a una solida competenza in materia di botanica serve anche tanta pazienza. Axel Erlandson, il contadino americano di fagioli che ha inventato questo metodo a inizio del secolo scorso, ha dovuto aspettare circa venticinque anni per ottenere un cestello gigante formato da sei sicomori legati tra di loro.

     

    Per le sue opere Erlandson, emigrato negli Stati Uniti dalla Svezia quando era ancora un bambino, si era ispirato al fenomeno dell'anastomosi vegetale, l'occasionale fusione spontanea che avviene tra i rametti di alcune piante da siepe che crescono ai bordi dei campi coltivati. Così ha iniziato a simulare quello che accadeva in natura piegando i corpi e le braccia degli alberi in modo che si incontrassero dando vita a disegni complessi.

     

    alex erlandson tree shaping alex erlandson tree shaping

    Per qualche tempo queste coreografie di legno sono diventate un'attrazione turistica in California, chiamata Tree Circus, molto simile ad altre di moda in quel periodo negli Stati Uniti come il Mystery Spot, l'Oregon Vortex o il Lost World. Ma Erlandson non è mai riuscito ad arricchirsi.

     

     

    Al contrario gli alberi scultura, se così possiamo chiamarli, sono stati in buona parte dimenticati dagli anni Sessanta, quando il loro autore muore. Poi fino agli anni Ottanta non se ne sa più nulla fino quando scatta un'operazione di recupero dei pochi esemplari rimasti guidate dal milionario americano Michael Bonfante.

     

    Di queste strane piante, che in origine dovevano essere circa un centinaio, oggi ne sono rimaste 25 conservate nel Girloy Garden, un parco tematico per famiglie a un'ora di auto da San Francisco, fondato dallo stesso Bonfante che ha acquistato e recuperato gli alberi scultura di Erlandson.

     

     

    Molti hanno paragonato l'arboriscultura all'arte topiaria, dove si potano gli arbusti per modellarli a scopi ornamentali, o alla tecnica a sottrazione del bonsai. In realtà si tratta di una serie di azioni su tronchi e rami. Nel bonsai le piante devono ricordare il più possibile gli individui reali, mentre queste opere d'arte hanno una morfologia dettata dalla creatività.

     

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    Sembra una disciplina unica, più vicina al design che al giardinaggio. Tra le specie che meglio si prestano a questo genere di manipolazione, oltre al sicomoro, ci sono anche il prugnolo selvatico, il platano, la betulla, il pioppo e il cosiddetto ciliegio degli uccelli. Tutti alberi che hanno rami flessibili e un fusto resistente allo stress meccanico.

     

     

    L'eredità del Tree Shaping è stata raccolta poi da architetti ed artisti che sviluppano mobili o altri elementi di arredamento con alberi in carne e ossa. Come la coppia di designer australiani Peter Cook e Becky Northey, che creano sedie e tavoli viventi plasmando l'albero e controllando il suo tasso di crescita. Un processo che hanno chiamato pooktree e che richiede circa sei anni per la produzione di un singolo articolo.

     

    Mentre in Germania, questa tecnica è stata declinata con l'architettura diventando la Baubotanik o Living Plant Constructions: una sorta di ingegneria botanica grazie a cui si sono costruite una torre di tre piani con i salici, una passerella in vimini e una stazione di osservazione degli uccelli in salice d'argento. Mentre la Ludwig's Plane-Tree-Cube è un edificio costituito da uno scheletro metallico su cui appoggiano seimila alberi di platano.

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