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    PER PATTEGGIARE 3,9 MILIARDI DI MULTA, QUANTE PORCATE DEVE AVER FATTO GOLDMAN SACHS IN MALESIA? - LA PIÙ PRESTIGIOSA BANCA D'AFFARI AMERICANA CHIUDE A CARO PREZZO LO SCANDALO DEL FONDO 1MDB, IL FONDO CHE DOVEVA INVESTIRE NELLE INFRASTRUTTURE DEL PAESE E CHE INVECE FINANZIATO ''THE WOLF OF WALL STREET'', COMPRATO UN MONET A LEONARDO DICAPRIO E GIOIELLI A MIRANDA KERR


     
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    GOLDMAN PATTEGGIA CON MALESIA, 3,9 MLD PER 1MDB

    GOLDMAN SACHS GOLDMAN SACHS

     (ANSA) - Il governo malese ha raggiunto con Goldman Sachs un patteggiamento da 3,9 miliardi di dollari sullo scandalo 1MDB. L'intesa include un pagamento in contanti di 2,5 miliardi di dollari. L'accordo consente a Goldman di compiere un passo in avanti nel chiudere una delle sue maggiori minacce legali dalla crisi finanziaria. "Siamo lieti di aver raggiunto un accordo di principio con la Malesia per risolvere" la disputa, afferma Goldman Sachs in una nota.

     

    "Il patteggiamento e' un importante passo in avanti per lasciarci alle spalle 1MDB e aiutera' il governo malese ad andare avanti con i suoi sforzi ed eseguire le sue priorita' economiche. Ci sono importanti lezioni che abbiamo imparato da questa situazione", aggiunge Goldman Sachs.

     

     

    Miranda Kerr Miranda Kerr

    I SOLDI MALEDETTI CHE IMBARAZZANO LA CINA E GOLDMAN

    Filippo Santelli per ''la Repubblica'' del 3 febbraio 2019

     

    Quei soldi hanno finanziato The Wolf of Wall Street, pagato un Monet a Leonardo Di Caprio e un pianoforte alla modella Miranda Kerr. Quei soldi imbarazzano la Cina, dove forse si nasconde il faccendiere che li ha dirottati all'estero, e inguaiano l'ex premier malese Najib Razak.

     

    Sono finiti un po' ovunque i capitali del fondo 1MDB, meno dove era previsto, cioè a finanziarie le infrastrutture della Malesia. E da ieri uno degli scandali finanziari più grandi della storia, da 2,7 a 4,5 miliardi di dollari volatilizzati, ha un nuovo rivolo che porta dritto al vertice della banca d'affari più importante del mondo, Goldman Sachs. Al portafogli del suo nuovo amministratore delegato, David Solomon, ma soprattutto di chi ha appena lasciato, il super manager Lloyd Blankfein.

    gary cohn lloyd blankfein gary cohn lloyd blankfein

     

    Nell'approvare le loro retribuzioni annuali, rispettivamente 23 e 20,5 milioni di dollari, il board della banca ha previsto la possibilità di richiederne indietro una parte.

     

    Ci sono spesso clausole di questo tipo nelle paghe differite dei dirigenti, ma stavolta la restituzione è legata a un'ipotesi concreta: l'esito negativo del caso 1MDB. Perché Goldman in questa storiaccia ci è dentro fino al collo, e se le indagini delle autorità malesi e americane la dovessero riconoscere colpevole rischia multe salate. Nel 2012 fu lei a raccogliere 6,5 miliardi di dollari per conto del fondo di investimento voluto dal premier Najib, intascandosi la bellezza di 600 milioni di commissione. Ma l'ipotesi è che abbia avuto un ruolo anche dopo, quando Jho Low, il 37enne paffuto finanziere al centro della frode, dirottava i soldi ai quattro angoli del pianeta: verso prestanome del primo ministro, su conti offshore, produzioni di Hollywood, in regali ad attori e modelle. Il super banchiere Tim Leissner, dirigente di Goldman Sachs in Asia, si è già dichiarato colpevole di riciclaggio e uno dei suoi subordinati, Roger Ng, è indagato. La banca sta cercando di separare il proprio destino da quella degli ormai ex collaboratori, additandoli come dipendenti infedeli. Eppure il grande capo Lloyd Blankfein ha incontrato Jho Low almeno due volte, la seconda al quartier generale di Wall Street.

    dicaprio in wolf of wall street dicaprio in wolf of wall street

     

    Il nuovo governo malese, a cui il crack 1MDB ha lasciato in eredità una montagna di debiti, potrebbe presentare alla banca ingenti richieste di risarcimento, da sommare a eventuali multe negli States. Per cautelarsi, dalla fine dello scorso anno Goldman ha cominciato ad accantonare delle riserve. E ora, con la decisione del board, è pronta a rifarsi (almeno in parte) sulla paga dei manager. Blankfein, 64 anni, è stato Ceo dal 2006 fino a ottobre, traghettando l'istituto attraverso la crisi finanziaria più forte di prima. Oltre alla busta paga, 1MDB rischia di intaccarne l'eredità.

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