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    PER SALVINI LA POLITICA E’... SAGRA - NEANCHE DOPO ESSERE STATO FOTTUTO DAI POTERI FORTI (EUROPA, PUTIN, TRUMP, VATICANO, QUIRINALE, ETC.), “IL CAPITONE” HA CAPITO LA LEZIONE: CONTINUA A PASSARE PIU’ TEMPO NELLE PIAZZE CHE NEI PALAZZI, GLI STESSI CHE HANNO DATO VITA AL GOVERNO PD-M5S - “IL GIORNALE” LO UCCELLA: “IL LEADER DELLA LEGA NON HA PIÙ QUELL'AUREA DI INVINCIBILITÀ CHE AVEVA PRIMA DEL 7 AGOSTO”


     
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    SALVINI MANGIA IL CANNOLO SALVINI MANGIA IL CANNOLO

    Adalberto Signore per “il Giornale”

     

    Quarantasei giorni dopo aver aperto la crisi al buio che lo ha fatto andare fragorosamente a sbattere contro un muro, Matteo Salvini non pare intenzionato a cambiare strategia. La linea del leader della Lega, infatti, resta ineluttabilmente quella della piazza permanente, con l'ormai consueto refrain contro «il traditore» Giuseppe Conte e «il governo delle poltrone».

     

    Un approccio sostanzialmente identico a quello che ha caratterizzato i suoi 14 mesi al Viminale, durante i quali non si è mai lasciato sfuggire l' occasione di un comizio. Eppure, per certi versi, è stato anche quel suo vivere solo la piazza e quasi niente il Palazzo che lo ha portato a immaginarsi una crisi di governo che sarebbe velocemente sfociata nelle elezioni anticipate.

     

    milan salvini milan salvini

    E invece, proprio quel Palazzo tanto denigrato, ha costretto l' uomo che aveva politicamente in mano il Paese a fare i conti con la realtà. Niente voto, ma la nascita di un governo M5s-Pd che per quanto non possa piacere al centrodestra è legittimo esattamente come lo era quello precedente, battezzato anch' esso in Parlamento e non nelle urne, visto che la Lega nel 2018 si presentò alle elezioni in coalizione con Forza Italia e Fratelli d' Italia. Eppure la lezione non sembra essere servita a un Salvini che rimane uguale a se stesso nonostante sia tutto cambiato.

    matteo salvini matteo salvini

     

    Certo, resta il suo grande consenso popolare, con un Carroccio quotato sempre sopra il 30%. Ma lo scenario è ben diverso. In primo luogo perché il leader della Lega non ha più quell' aurea di invincibilità che aveva prima del 7 agosto ed è, di fatto, colui che ha reso possibile l' alleanza M5s-Pd e il Conte bis. In secondo luogo perché la prospettiva non è più il governo, ma un' opposizione che potrebbe durare anni.

     

    salvini borgonzoni salvini borgonzoni

    Un periodo piuttosto lungo, soprattutto se Salvini vorrà continuare con la piazza permanente. Domenica scorsa Pontida, il 19 ottobre la manifestazione di Roma e in mezzo comizi già programmati a Napoli, Trieste, Lecce, Aosta, Bergamo e di nuovo Roma. E poi nelle regioni che di qui ai primi mesi del 2020 andranno al voto: Umbria, Emilia Romagna, Calabria, Liguria. Una vera e propria maratona oratoria, condita da una massiccia presenza sui media (in questi giorni Salvini si sta concedendo anche a emittenti tv e giornali minori) e dal consueto martellamento delle dirette su Facebook.

     

    Insomma, un Salvini inquieto. Che rischia una sovraesposizione mediatica che alla lunga potrebbe essere controproducente, una sorta di «maledizione del disco rotto». Non è un caso che il Silvio Berlusconi degli anni d' oro aspettasse gli ultimi 30 giorni prima del voto per la campagna elettorale a tappeto, «perché è fisiologico che dopo un po' la gente si stufi». Forse il leader della Lega potrebbe ragionare su strategie alternative, magari iniziarsi a sedere al tavolo del centrodestra e far valere la sua leadership per farsi promotore del rilancio di una coalizione che al momento non c' è più.

    Salvini on the beach Salvini on the beach

     

    Oppure dedicarsi alla partita della legge elettorale che a breve si aprirà in Parlamento, tema per nulla pop ma comunque decisivo per le sorti e della Lega e del centrodestra. Insomma, togliere un po' di tempo alla piazza per dedicarsi un po' anche al Palazzo. Per evitare di ripetere errori colossali come quello dello scorso 7 agosto.

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