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    PIÙ GIOVANI E MENO GRAVI, ECCO CHI SONO I NUOVI MALATI IN RIANIMAZIONE - OGGI I PAZIENTI HANNO DA 45 A 68 ANNI: LE IMMAGINI DELLE TAC AI POLMONI SONO SIMILI A QUELLE DI MARZO MA VISTO CHE SPESSO LE PERSONE COLPITE SONO PIÙ SANE, HANNO MAGGIORI PROBABILITÀ DI FARCELA - UNA DIFFERENZA IMPORTANTE DI QUESTA FASE, RISPETTO A MARZO, È CHE ADESSO I POSITIVI VENGONO INDIVIDUATI E TRATTATI PRIMA…


     
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    Estratto dell’articolo di Michele Bocci per “la Repubblica”

     

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    Sono più giovani e per questo hanno raramente altri problemi di salute, così per loro affrontare il Covid è meno rischioso. […] L'identikit dei ricoverati nelle terapie intensive per il coronavirus racconta di come sia cambiata l'epidemiologia della malattia in questo autunno ma anche di come il sistema sanitario sia in grado di intercettarla prima e di trattarla in modo un po' più efficace rispetto a marzo-aprile. […]

     

    […] spiega il primario Mario Tavola. «Vedevamo soprattutto anziani, oggi i pazienti hanno da 45 a 68 anni - dice - Sì, seguiamo persone più giovani che per questo motivo hanno un rischio di mortalità più basso, anche se sviluppano una malattia comunque importante. In 6 sono intubati ». […]

     

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    […] il primario della rianimazione Covid del Santa Chiara di Pisa, Paolo Malacarne: «Vedo pazienti più giovani, mediamente meno gravi anche se qualcuno è in condizioni più critiche. […] Le immagini delle tac ai polmoni sono simili a quelle di marzo ma visto che spesso le persone colpite sono più sane, hanno maggiori probabilità di farcela».

     

    «[…] Una differenza importante di questa fase, rispetto alla prima, è che adesso i positivi vengono individuati e trattati prima. Per questo vediamo anche casi meno gravi. Però ci sono anche pazienti le cui condizioni precipitano in poco tempo». […]

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