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    “PER SOLIDARIZZARE CON LE DONNE NON C'È BISOGNO DI VESTIRSI DA DONNE: NON SIAMO AL CARNEVALE DI VIAREGGIO” – POLEMICHE PER UN PROFESSORE DI UN LICEO MILANESE CHE HA CACCIATO DI CLASSE TRE STUDENTI CHE SI ERANO PRESENTATI CON GONNA E UNGHIE ROSSE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE – ALCUNI STUDENTI HANNO ABBANDONATO LE AULE IN SEGNO DI PROTESTA - PER IL DOCENTE, NOTO PER I SUOI POST CRITICI SU DONNE, OMOSESSUALI, CHIESA, GIORNALI E VACCINI È QUASI CERTA LA SOSPENSIONE ENTRO NATALE…


     
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    Chiara Baldi per "la Stampa"

     

    A distanza di quattro giorni Martino Mora, professore di ruolo di storia e filosofia al liceo Scientifico Bottoni di Milano, ne è ancora convinto: «Quel vestiario era inaccettabile, totalmente inadeguato al contesto. E avrei avuto la stessa reazione se fossero venuti vestiti da clown o da Babbo Natale». 

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    L'abbigliamento «inaccettabile» è quello che tre studenti della terza D hanno indossato lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: un abito lungo («che era quello che mi ha dato più fastidio di tutti», dice Mora) e un tutù da ballerina («che ho visto solo dopo perché era seduto al banco»). Un terzo, poi, si era dipinto le unghie di rosso. 

     

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    Un gesto di solidarietà che al professore - che sul suo profilo Facebook esterna spesso con toni non proprio benevoli su donne, omosessuali, chiesa, giornali e vaccini - non è piaciuto. «Per solidarizzare con le donne - commenta - non c'è bisogno di vestirsi da donne. Io - prosegue - a scuola vado in giacca e cravatta non perché voglio fare l'elegantone ma perché considero la scuola un santuario di cultura e educazione che merita un vestiario adeguato. E voglio che gli alunni facciano lo stesso: non siamo al Carnevale di Viareggio». 

     

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    E così, i tre sono stati invitati a uscire dalla classe e, dopo essersi rivolti alla preside Giovanna Mezzatesta, è stato il professor Mora a essere cacciato. «La dottoressa Mezzatesta ha dato un ordine che non poteva dare, quello di allontanarmi da scuola, sono quindi io la parte lesa», rincara la dose l'insegnante. La vicenda però non si è conclusa giovedì ma ha avuto degli strascichi: sabato, infatti, gli studenti di due altre classi - la quarta e la quinta della sezione D - sono usciti dall'aula durante l'ora del professor Mora, in segno di protesta. 

     

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    «Ci siamo rifiutati di seguire la sua lezione per difendere le nostre idee», hanno scritto sul profilo Instagram dell'istituto, raccogliendo quasi 6 mila like. E anche il commento di un altro professore della scuola, Lorenzo Mazzi, che ha proposto una mozione in favore degli studenti e già firmata da buona parte degli altri insegnanti. 

     

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    «I docenti del Bottoni sono orgogliosi del vostro coraggio e del vostro impegno, avete tutto il nostro sostegno!», ha scritto Mazzi sotto al post su Instagram. La dirigente scolastica Mezzatesta, intanto, ha preso in mano la situazione: «Sto redigendo la relazione con i fatti accaduti, che sono due: il fatto che Mora non abbia assolto al compito di vigilanza poiché ha cacciato dalla classe tre alunni e, poi, che si sia rifiutato di fare lezione. Aggiungerò anche le varie schifezze che ha scritto su Facebook contro di me e contro la scuola. E appena sarà pronta la consegnerò all'ufficio scolastico provinciale, che prenderà provvedimenti nei suoi confronti», spiega. 

     

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    Per Mora è quasi certa la sospensione che potrebbe arrivare prima di Natale. Intanto, in queste ore, sono molti gli episodi «sgradevoli» che vengono riportati e che coinvolgono proprio il professore. Come quando un anno fa disse a una studentessa «prova a leggere questo testo, ammesso che voi donne sappiate leggere». Oppure quando, in occasione di una lezione in dad con la senatrice a vita Liliana Segre, il docente si fece scappare un «uff, della Segre non se ne può più!».

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