ISTAT,'IN CALO MATRIMONI,-6,7% NEL 2024. SU LE UNIONI GAY'
coppia gay
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Nei primi otto mesi del 2024 c'è stata una diminuzione dei matrimoni rispetto allo stesso periodo del 2023, con un calo del 6,7%. Lo afferma l'Istat sottolineando che si tratta di un dato che conferma il calo già registrato nel 2023, quando si sono celebrati in Italia 184.207 matrimoni, il 2,6% in meno rispetto al 2022.
I matrimoni religiosi presentano un calo consistente rispetto all'anno precedente (-8,2%), accentuando una tendenza alla diminuzione già in atto da tempo. Sono in aumento, invece, le unioni tra partner dello stesso sesso: +7,3% rispetto all'anno precedente. Di queste, il 56,1% riguarda unioni tra uomini.
ISTAT, CALANO LE SEPARAZIONI -8,4% E I DIVORZI -3,3%
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(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Calano divorzi e separazioni nel 2023: sono 82.392 le separazioni (-8,4%) e 79.875, -3,3% i divorzi, ben il 19,4% in meno nel confronto con il 2016, anno in cui sono stati finora i più numerosi (99.071). Lo rende noto l'Istat. Il trend dei divorzi è stato sempre crescente dal 1970 (anno di introduzione del divorzio) fino al 2015.
In questo anno il numero di divorzi subì una forte impennata (+57,5%) in relazione all'entrata in vigore di due provvedimenti: il Decreto legge 132/2014, che ha introdotto le procedure consensuali extragiudiziali senza più il ricorso ai Tribunali e soprattutto la Legge 55/2015 (il "divorzio breve").
ISTAT, SEI MATRIMONI SU 10 CELEBRATI CON RITO CIVILE
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(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Nel 2023 il 58,9% dei matrimoni è stato celebrato con rito civile, in continuità con il valore dell'anno precedente (56,4%) e in linea con l'aumento tendenziale osservato nel periodo pre-pandemico (52,6% nel 2019). La quota particolarmente elevata di matrimoni civili osservata nel 2020 (71,1%) ha costituito quindi un'eccezione, determinata dalle misure di contenimento dell'emergenza sanitaria che hanno colpito soprattutto le celebrazioni con rito religioso.
Lo rileva l'Istat. Il rito civile è chiaramente più diffuso nelle seconde nozze (95%), essendo spesso una scelta obbligata, e nei matrimoni con almeno uno sposo straniero (91,2% contro 52,7% dei matrimoni di sposi entrambi italiani). La scelta del rito civile va però diffondendosi sempre di più anche tra i primi matrimoni (47,5% nel 2023). Considerando i primi matrimoni tra sposi entrambi italiani (86,1% del totale dei primi matrimoni) l'incidenza di quelli celebrati con rito civile è del 41,0% nel 2023 (33,4% nel 2019 e 20,0% nel 2008).
MATRIMONI RITO CIVILE
La variabilità territoriale per tale tipologia di coppia è spiccata: si riscontrano incidenze di celebrazioni con rito civile più basse nel Mezzogiorno (23,9%) e più alte nel Nord (56,1%). La scelta del regime patrimoniale di separazione dei beni (74,3%) si conferma tendenzialmente in crescita rispetto al passato (40,9% nel 1995, 62,7% nel 2008 e 73,4% nel 2022).
ISTAT, PROSEGUE L'AUMENTO DELLE SECONDE NOZZE
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Aumentano le seconde o successive nozze: nel 2023 sono state 44.320, finora il valore più alto mai registrato (la quota sul totale dei matrimoni è del 24,1%). Questa percentuale solo nel 2020 era stata più elevata (28%) ma la circostanza si verificò in realtà come conseguenza di una congiuntura sfavorevole che fece contrarre in modo più deciso i primi matrimoni e, tra questi ultimi, quelli religiosi.
matrimonio gay
L'aumento delle seconde nozze per almeno uno degli sposi è del 3,3% rispetto al 2022; se entrambi gli sposi hanno un matrimonio precedente alle spalle l'aumento è più consistente (+7,2%). Lo rileva l'Istat nel report matrimoni, unioni civili, separazioni, divorzi. Il 15,8% degli sposi e il 14,8% delle spose ha alle spalle un divorzio, ma tali percentuali mostrano un andamento crescente di pari passo all'aumentare dell'età dei nubendi; il 52,2% degli sposi e il 52,8% delle spose dai 50 anni in poi ha sciolto il proprio vincolo coniugale tramite il divorzio.
matrimonio riti civili
Solo l'1,5% degli sposi e lo 0,9% delle spose prima del matrimonio era vedovo; le percentuali salgono, rispettivamente, al 6,3% e al 4,6% se si considerano sposi e spose dai 50 anni in poi. L'aumento delle seconde nozze, registrato soprattutto nel biennio 2015-2016 come conseguenza dell'introduzione nel 2015 del "divorzio breve", ha fatto seguito una progressiva stabilizzazione che si è protratta fino al 2019.