Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
ALFREDO ROMEO
Gentile Direttore, in relazione all’articolo apparso sulla testata online da lei diretta dal titolo IL SISTEMA ROMEO PER SISTEMARE GLI AFFARI DI ROMEO - CON BOCCHINO COME BRACCIO ARMATO, DALL’AEROPORTO DI PALERMO FINO ALLE CASE DELL’INPS, DALL’INAIL AI FRATELLI PITTELLA, L’IMPRENDITORE NAPOLETANO SCATENAVA IL SUO POTERE DI LOBBY CON POLITICI, FUNZIONARI PUBBLICI E FONDAZIONI TIPO QUELLA DI QUAGLIARELLO nel quale è citata la Sgr Invimit e il suo AD Elisabetta Spitz, preme precisare che la Romeo gestioni e IFMA – associazione di categoria del settore facility- hanno presentato una istanza al Tar Lazio di annullamento del primo bando di gara indetto da Invimit Sgr per i primi due fondi.
Alfredo Romeo
Al di là del tecnicismo, Romeo Gestioni ha fatto causa ad Invimit mentre la gara per i servizi di facility management era in pubblicazione. Alla gara stessa Romeo non ha presentato alcuna offerta ritenendo l’approccio utilizzato da Invimit lesivo della possibilità di aggiudicare più lotti ad una singola società e sfavorevole, nell’attribuzione dei punteggi, ai grandi player di mercato. Per inciso Invimit Sgr ha vinto il ricorso sia in sede cautelare che nel merito, sia di fronte al TAR che al Consiglio di Stato
CARLA RAINERI VIRGINIA RAGGI
Supporre dunque che la Invimit abbia potuto facilitare “dall’interno” la Romeo gestione è contraddetto in maniera assolutamente evidente dalle vicende che le ho qui rappresentato. Ove occorressero maggiori dettagli sulla vicenda, siamo naturalmente a disposizione del suo giornale.
Cordiali saluti
Alberto Perini
Lettera 2
Caro Dago, dopo soli 8 mesi il 70% dei romani non approva l'operato della sindaca Raggi. Nemmeno Marino c'era riuscito!
Sergio Tafi
SALVATORE ROMEO VIRGINIA RAGGI
Lettera 3
Caro Dago, all'Urbe tutti pentiti di aver scelto la Raggi. Sovviene quando nel 2006 il Cavaliere disse di non credere "che ci siano tanti co....ni che votano contro i propri interessi". Sommando piddini e pentastellati, infatti, sono molti di più.
Giorgio Colomba
Lettera 4
Caro Dago, ma Obama si è ispirato alla Stasi per spiare "Le vite degli altri"?
Maxmin
virginia raggi love actually
Lettera 5
A quei cialtroni che reclamano l'intoccabilità dei loro schifosissimi vitalizi, sarebbe il caso di ricordare come alcuni anni fa, a Parigi, altri privilegiati furono fatti esibire in Piazza della Rivoluzione applauditi, non da qualche violinista stonato della carta parlata e scritta, ma dalle tricoteuses.
Santilli Edoardo
Lettera 6
Caro Dago, l'ex pm come una macchinetta Ingroia soldi.
Yu.Key
Lettera 7
Caro Dago, cosa cambia se le stesse bischerate che Renzi diceva alla Leopolda di Firenze, le va a dire alla stessa claque ma al Lingotto di Torino?
Pikappa
OBAMA PUTIN TOP SECRET
Lettera 8
Caro Dago, ma questi che hanno bisogno dell'esperimento scientifico per accertarsi che la Coca Cola Zero ha molto meno zucchero di quella classica, la bevanda dove se la mettevano?
Gripp
Lettera 9
Caro Dago, se scopro che Obama mi ha spiato mentre la sera mi rilassavo ruttando e scoreggiando davanti alla tv, lo denuncio e gli porto via tutti i milioni di dollari che riceverà per scrivere la sua inutile biografia.
EPA
BARACK OBAMA E VLADIMIR PUTIN
Lettera 10
Dago dragoi,
Lotti Marzo e' anche la Giornata Nazionale delle Intercettazioni.
Aigor
Lettera 11
Caro Dago, che faccia di bronzo i democratici americani. Accusano i russi di hackeraggio quando la Cia, durante l'era Obama, ha compiuto ogni genere di nefandezza.
Orfeo Galitelli
Lettera 12
Caro Dago, l'Unita di oggi: "Lotto marzo". Per domani "Lotti marcio"?
Sasha
GRAN GHETTO DI RIGNANO GARGANICO
Lettera 13
Caro Dago, emergenze italiane: a Rignano Garganico c'è il Grande Ghetto, a Rignano sull' Arno c'è il Grande Guitto.
BarbaPeru
Lettera 14
Mitico Dago, se a Bruxelles e a Strasburgo rubano pure gli euroscettici, figuriamoci i sostenitori! Questa campagna è un boomerang per chi l'ha architettata, ancora una volta si dimostrano burocrati incapaci.
Stefano55
Lettera 15
Caro Dago, sciopero generale. Alla banalità non c'è limite: sono riuscite a trasformare la "Festa della donna" in una cagata pazzesca.
M.Hari
GRAN GHETTO DI RIGNANO GARGANICO
Lettera 16
Caro Dago, Boldrini: "Il divario uomo-donna è una zavorra che frena la ripresa". Allora lasci il posto ad un uomo.
Cant
Lettera 17
Caro Dago, Gentiloni (copia sonnifero di Renzi) vuole rimanere in Europa a due velocità per inventare la banconota di 80 euro a loro tanto cara.
Ciao Cleto 48
Lettera 18
Caro Dago, dopo Massimo Franco, anche l'altro grande notista politico italiano, Stefano Folli, prende atto che l'egemonia renziana è definitivamente tramontata, e che anche nei palazzi della politica - sia pure in ritardo, come al solito, rispetto al paese reale - sta dilagando l'insofferenza verso il Bomba (ora promosso Bombolone, visto l'aumento della stazza).
massimo franco e romano prodi
Il problema però, Folli lo ha capito bene, è che uscire dal renzismo, per il Pd, non sarà facile: il rischio è che la parabola della sinistra al tempo del declino renziano possa somigliare molto a quella - tuttora irrisolta - della destra durante l'agonia politica del Berlusca; e cioè che ad un periodo di splendore - durato quasi un ventennio nel caso di Silvio, tre anni scarsi per il ducetto - faccia seguito un'epoca caotica, dove le velleità del capo in declino impediscano, o almeno ostacolino, le possibilità di rinnovamento e di rilancio.
Bisogna dire, però, che una differenza importante c'è: la destra co me oggi la conosciamo è stata di fatto opera di Berlusconi, che non solo ha creato dal nulla il partito che ne è il perno, ma ha anche sdoganato ex-missini e Lega, permettendo ad un'area politica minoritaria e/o emarginata di essere competitiva e spesso vincente; Renzi, invece, profittando di errori e passi falsi s'è insediato, come un cuculo, in una forza politica creata da altri, snaturandola a propria immagine e somiglianza. Per questo, forse, basterà una sola, ulteriore sconfitta elettorale, magari alle prossime amministrative, a far sì che la sinistra si liberi di Renzi una volta per tutte. Con stima.
Viktor Orban
Federico Barbarossa
Lettera 19
Caro Dago, e poi dicono che i muri non servono a fermarli. Nel 2016 sono arrivati in Ungheria solo 19.211 migranti. L'Europa si Orban-izzi. Proteggere i propri cittadini dalle invasioni altrui è segno di civiltà. Caratteristica che l'Ue sembra aver smarrito nell'affannosa rincorsa al buonismo del politically correct.
Jonas Pardi
Lettera 20
Scandalo dei rimborsi al Parlamento di Bruxelles. L'ex PM Ingroia indagato a Palermo per rimborsi illeciti. Di che ci meravigliamo? La verità è che arrivano affamati a quei posti, e appena vedono un euro perdono il lume dell'intelletto.
Come gli invitati ad un buffet!
Gaetano Il Siciliano
AL BAGHDADI CON IL ROLEX
Lettera 21
Dago darling, sarò una gomblottista, ma a proposito di "fakes", chissà chi é l'attore che fa la parte del califfo Al-Baghdadi in alcune delle tante "fictions" propinateci dagli sceneggiatori dell'attuale "grande gioco" geopolitico, tragicamente sanguinoso? Ovviamente le "fake news" e i "fake characters" ce li propinano tutte le parti in causa. Solo che i creatori di Al-Baghdadi potevano almeno dargli un nome un po' meno banale, tipo Ibrahim-Hussein-Mohamed Al-Nabucodonosor.
Pare comunque che i gay amanti di certo fetish sognino di alzargli la tonaca sul davanti per scoprire se le sue dotazioni virili (coperte ovviamente da mutande Calvin Klein!) sono pari a quelle di un altro famoso tonacato: l'infaticabile satiro e grande pacifista Gregorj Efimovic Rasputin, trucidato dal gaio principe Youssupov.
ABU BAKR AL BAGHDADI
Ancor oggi non si sa se su ordine della perfida Albione, che voleva che la Russia continuasse la Grande Guerra al suo fianco, o semplicemente per invidia del pene, conservato in un museo di San Pietroburgo (ovviamente un fake asinino). Sottolineo che a far uscire la Russia dalla Grande Guerra ci pensò poi Lenin (circa un anno dopo) con la disonorevole pace di Brest-Litovsk.
Un secolo fa iniziava, proprio in questi giorni, la grande Rivoluzione nella Santa Madre Russia. Ci scommetto che gli "invertiti" (non in senso sessuale) eredi del PCI, ormai schiavi del Capitale globalizzato e lontanissimi dal proletariato, si guarderanno bene dal celebrare. E pensare che qualche decennio fa non facevano che proporci "La corazzata Potemkin" e "Ottobre" del comunque grandissimo Eisenstein.
Amen Natalie Paav
Lettera 22
lara comi in visita a uno stabilimento balneare invisibile
Caro Dago, dopo lo scandalo dei candidati francesi alle presidenziali, sui rimborsi spese e fondi per i collaboratori, anche familiari, ho avuto paura che, tra le tante, avessimo perso la supremazia, nelle truffe e nelle note spese gonfiate, campo nel quale siam sempre riusciti ad eccellere, senza tanti sforzi. Fortunatamente alcuni paladini nostrani hanno tenuto alto il gonfalone italiota in Europa. Tra questi la Comi che, se non fosse per le trasmissioni televisive in Italia, ci si domanderebbe che cosa faccia per vivere.
L'abbiamo finalmente capito, difende la famiglia, assumendo la madre (chi altri sennò), quale collaboratrice personale, stipendiata e rimborsata, sempre da noi. Credi che quando urlano a squarciagola, in difesa della famiglia tradizionale, si riferiscano a questo? Stupidamente pensavo che fosse un discorso generale, ma devo ammettere che, dopo le notizie lette, ho peccato di superficialità; parlava di una famiglia in particolare, la sua!
LARA COMI
Ci sarà modo e tempo per ascoltare le motivazioni e le giustificazioni di rito; sembra che la colpa sia del suo commercialista e del fatto che se non ti fidi della mamma, di chi potresti farlo? Una ragazza sola, sperduta nella immensa Europa, ha bisogno del giusto sostegno morale ed affettivo.In attesa di chiarimenti, il famoso detto latino, mater semper certa est, pater.....ecc,ecc, è tornato prepotentemente di moda. Avere una cultura classica, aiuta, a volte, a rubare meglio. Saluti
Pegaso Nero
Lettera 23
mertens
Caro Dago, ieri sera, dopo la bella partita del Napoli contro il Real, mi sono preoccupato ascoltando l’intervista di ADL a Premium. Poi, però, dopo pochi minuti, mi sono rasserenato: il presidente ha smesso di dire cose sensate e ha rispolverato il solito attacco contro Napoli e il sud tutto da parte del resto d’Italia da Roma in su. E io che pensavo che il Napoli avesse perso per il solito attacco del Real Madrid da Modric in su…
Peccato, perché poi, ascoltando Sarri, ho avuto la riprova che qualcuno che non ha portato il cervello all’ammasso, nel Napoli c’è. Ma bene così: continuate con il coro “O me tapino! O me poverino!” intonato a più voci dai dirigenti della società, dal sindaco e da fini intellettuali e anche in futuro il Napoli non vincerà una beneamata cippa.
Mario Orlando
P.S.: essendo che, però, io sono Pugliese, non vorrei si pensasse che anche io appartenga al complotto demo-pluto-giudaico-massonico-nordista ordito contro il Napoli, Napoli e il Meridione tutto (perché alla fine si finisce sempre così...)