Fabiana Della Valle per gazzetta.it
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Rino Gattuso se la ricorda bene quella notte di metà giugno, e lo stesso vale per Lorenzo Insigne: insieme sconfissero la Juventus nella finale di Coppa Italia e sollevarono l’agognato trofeo. Era un’altra Juve, non c’era Andrea Pirlo in panchina, che è stato suo compagno di squadra nel Milan, e per questo la serata di domani sarà ancora più speciale per lui. In palio c’è la Supercoppa, un titolo che il Napoli ha già strappato ai bianconeri (2014), e Ringhio ha in mente un altro sgambetto alla Signora.
L'11 agosto 2012 si gioca a Pechino la finale della Supercoppa Italiana tra Juventus e Napoli. Dopo i tempi regolamentari le due squadre sono sul 2-2, ma gli azzurri sono ridotti in 9, per le espulsioni di Pandev e Zuniga. Ai supplementari i bianconeri vinceranno per 4-
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Gattuso era la vittima preferita degli scherzi di Pirlo ai tempi rossoneri, non gli dispiacerebbe rendergli il favore sul campo. “Con Andrea abbiamo iniziato presto a giocare insieme, abbiamo vinto tutto quello che potevamo, lui è stato molto importante per la mia carriera ma anche io lo ho aiutato. C’è grande amicizia, abbiamo fatto anche qualche danno fuori dal campo. Domani spero di dargli un rammarico, ma rimarrà un grande amico. Sembravamo Bud Spencer e Terence Hill: ha preso più schiaffi da me in vent’anni che da suo padre. Vediamo il calcio allo stesso modo, ci piace partire dal basso e far partecipare tutti. Andiamo alla ricerca di un qualcosa di nuovo, che abbiamo visto fare alle squadre spagnole”.
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Gattuso però non si fida di una Juve incerottata: “Con loro non hai mai vantaggi, abbiamo una grande responsabilità. Non devono sentire l’odore del sangue perché per mentalità possono fare tutto. Non sarà una passeggiata, vanno rispettati al di là dei campioni che hanno. Non dobbiamo cadere nella trappola che la Juve sia in crisi, io non ci casco spero non lo facciano i miei giocatori. Una finale ti può dare una botta di adrenalina e ti può far alzare l’asticella”.
A dirigere la sfida sarà Valeri, che i tifosi ricordano con terrore per uno Juve-Napoli del 2017 finito tra le polemiche. Gattuso getta acqua sul fuoco: “Valeri è un ottimo arbitro e se non sbaglio c’era lui quando il Napoli ha vinto ultima Supercoppa. E’ un professionista e da parte nostra c’è grande rispetto. Sul fatto che il presidente volesse rinviare la partita non ho nulla da dire, rispetto alla finale di Coppa Italia sarà un’altra partita, che viviamo con spirito diverso”.
Rino cercherà di arginare Ronaldo con la miglior difesa della A: la coppia di centrali sarà Manolas-Kulibaly, in attacco Petagna dovrebbe essere titolare nonostante il problema al polpaccio: “Oggi Andrea ha fatto tutto con il gruppo, domani abbiamo ancora una seduta per preparare la partita e lo valutiamo. A Mertens posso fare solo grandi complimenti, non è al cento per cento ma si sta allenando più degli altri con dolore, stringendo i denti. Se ci sarà bisogno ci darà una mano”. Infine il tecnico torna sulla sfida di campionato, non disputata: “C’è stata buonafede da parte nostra, siamo stati bloccati dalla Asl. Il resto sono chiacchiere”.
RINO GATTUSO E LA MIASTENIA
Tra i punti fermi di Ringhio c’è Insigne, che arriva da tre gol nelle ultime due partite e punta al numero 100: “Sogno di più la vittoria, voglio aiutare i miei compagni con una grande prestazione, cosa che per me conta di più di segnare. I complimenti di Mancini fanno piacere, io lavoro ogni giorno per limare qualche difetto, grazie al mister che mi sta aiutando. Spero di migliorare ogni giorno.
Arriviamo bene a questa partita, domenica abbiamo fatto una grande prestazione. Sarà una partita difficile ma l’abbiamo preparata bene. Per tutti noi questa coppa ha un grande significato, vogliamo vincerla per i nostri tifosi. Siamo molto concentrati, dobbiamo solo giocare senza timore. Dalla Coppa Italia sono passati sei mesi, domani sarà un’altra partita. Ce la giochiamo alla pari. Ho tanti compagni di nazionale nella Juve ma in questi giorni non li ho sentiti”.
RINO GATTUSO
GATTUSO
In conferenza stampa, alla vigilia di Juventus-Napoli finale di Supercoppa, Rino Gattuso si è soffermato sul rapporto con l’allenatore bianconero Andrea Pirlo.
«Abbiamo cominciato a giocare presto in Nazionale. Abbiamo vinto tutto quello che dovevamo vincere. E’ stato molto importante per la mia carriera, l’ho aiutato anche io, c’è una grande amicizia, abbiamo condiviso tante cose dentro e fuori dal campo. C’è un grande rapporto. Domani è una partita di calcio, spero di dargli un rammarico, ma vinca il migliore. Ha preso più schiaffi da me in vent’anni che da suo padre».
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Il tecnico partenopeo ha detto che le caratteristiche del suo gioco non sono poi così diverse da quelle del collega.
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«Prima ci sentivamo spesso dopo le partite, rompeva più le scatole. Ora è impegnato e ci sentiamo meno (ride, ndr). Sicuramente abbiamo una visione di calcio simile, ci piace giocare dal basso e andiamo alla ricerca di un qualcosa di nuovo che per tanti anni abbiamo visto fare alle squadre spagnole».
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