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    MONNEZZA CAPITALE – C’È LA SOLITA EPIDEMIA DI INFLUENZA TRA I NETTURBINI DI ROMA, CHE SI AMMALANO SEMPRE IN OCCASIONE DI QUALCHE FESTA (POVERINI) – LA CITTÀ RISCHIA DI SVEGLIARSI IL PRIMO GIORNO DELL’ANNO SOMMERSA DAI RIFIUTI - SOLO PER IL PRIMO TURNO, CHE DOVREBBE RIPULIRE DA TUTTO LO SCHIFO LASCIATO DAI BAGORDI DI SAN SILVESTRO, MANCANO 200 OPERAI


     
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    Francesco Pacifico per “il Messaggero - Cronaca di Roma”

     

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    L' Ama rischia di trovarsi domani mattina - il primo giorno dell' anno nuovo, a poche ore dal maxi festa al Circo Massimo con non meno di 50mila persone - con duecento netturbini in meno. A via Calderon de la Barca pensavano di aver fatto tutto nei tempi e nei modi giusti. Da settimane avevano affisso nei depositi gli avvisi per reclutare (in maniera volontaria) quanti più addetti per la raccolta da mettere in strada per il Primo gennaio. Giornata che viene remunerata con uno straordinario di solito superiore al doppio di un turno normale. Salvo poi scoprire, nelle scorse ore, che mancano all' appello almeno 200 operai per il primo turno, destinato all' opera di ripulitura più complessa.

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    Inutile dire che con 200 dipendenti in meno sulla raccolta, la città - già oggi preda in molte sue parti dell' emergenza rifiuti - rischia di risvegliarsi nel nuovo anno in una immensa pattumiera a cielo aperto. Nonostante siano in funzione tutti gli impianti di trattamento e smaltimento i marciapiedi di molti quartieri - come la Rustica, l' Alessandrino o l' Aurelio - ieri erano coperti di sacchetti.

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    Capodanno è storicamente una giornata border line per il servizio rifiuti. Il 31 dicembre la raccolta termina alle 18.30, mentre il giorno dopo il primo turno inizia alle 3.30 del mattino. Senza contare che poche ore prima nella Capitale si è tenuto il concertone del Circo Massimo, chi resta in città si dedica a cene luculliane e Roma è meta di tanti turisti italiani e stranieri.

     

    VIRGINIA RAGGI REGINA DELLA MONNEZZA VIRGINIA RAGGI REGINA DELLA MONNEZZA

    Gente che, tra un bicchiere e l' altro, sporca più del dovuto. Di solito al primo turno partecipano circa 2mila addetti, che devono coprire gli oltre 3.700 chilometri di strade capitoline. Ma ieri i vertici di Ama si sono accorti che rispetto a quanto previsto circa 200 dipendenti domani mattina si daranno indisponibili. La maggioranza di loro ha presentato regolare certificato medico, altri si sarebbero messi in ferie, ma un certo numero di assenze sarebbe legato anche a un organico - complice i prepensionamenti di Quota 100 - mai incrementato. Anche perché non si può assumere nuovo personale fino a quanto l' azionista - cioè il Comune - avrà approvato il bilancio del 2017. Cosa che l' amministratore unico, Stefano Zaghis, aveva promesso di fare entro oggi.

     

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    IL PRECEDENTE

    Di fronte alle assenze capodannesche la mente corre a quanto successe nel 2015 a inizio anno: il Primo gennaio di allora - complice un duro contenzioso sindacale con la giunta Marino sul contratto decentrato - l' 83,5 per cento dei vigili marcò visita, mentre soltanto 7 conducenti su 24 delle Metro A erano al mattino regolarmente al proprio posto di lavoro. Dalla Uil Trasporti Alessandro Bonfigli però ricorda che «i lavoratori dell' azienda vanno avanti senza alcun sostegno di natura economico o industriale. Si spaccano la schiena, mentre l' azienda, non approvando il bilancio, non affronta il gap di organico. Per piacere, non parlate di fannulloni».

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    Il bilancio, la cui approvazione, potrebbe slittare all' anno prossimo resta un nodo dolente per l' Ama. L' amministratore Zaghis attende gli ultimi pareri legali per risolvere il credito dei 18,3 milioni di euro per i servizi cimiteriali, che l' azionista comune non vuole riconoscere. Intanto, anche per motivare la prima linea, in via Calderon de La Barca si sta studiando di aumentare lo stipendio ai pochi manager rimasti.

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    Notano Natale Di Cola, segretario della Cgil di Roma e del Lazio, e Giancarlo Cenciarelli, leader della Fp Cgil di Roma e del Lazio: «Se la municipalizzata «fosse realmente in stallo e impossibilitata a chiudere il bilancio consuntivo del 2017 sarebbe una brutta fine dell' anno per i lavoratori che peggiorerebbe un clima di incertezza in cui pesano condizioni di lavoro ormai intollerabili».

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