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    “SI ERANO LASCIATI DA POCO, LUI AVEVA INIZIATO A MINACCIARLA” – STRAGE IN FAMIGLIA A SASSUOLO: UN TUNISINO DI 38 ANNI ACCOLTELLA LA COMPAGNA, I FIGLI E LA SUOCERA, POI SI TOGLIE LA VITA. L’AMICA DI LEI: "DUE GIORNI FA ELISA MI AVEVA FATTO SENTIRE UN AUDIO IN CUI LUI LE DICEVA: “SE NON MI FAI VEDERE I BAMBINI RICORDATI CHE TI AMMAZZO”. LA FIGLIA 12ENNE DI ELISA MULAS, AVUTA DA UNA PRECEDENTE RELAZIONE, È SCAMPATA AL MASSACRO PERCHÉ…


     
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    Valentina Lanzilli per corriere.it

     

    ELISA MULAS ELISA MULAS

    Si erano lasciati da due settimane e lui l’aveva minacciata di morte. Ancora un femminicidio, degenerato questa volta in una strage familiare. Lui, 38enne tunisino, Nabil Dahari, ha ucciso a coltellate la compagna, Elisa Mulas, di 44 anni, i loro due figli di 3 e 5 anni e la mamma di lei, Simonetta, di 64. Infine si è tolto la vita. Unica sopravvissuta l’altra figlia di lei, di 12 anni, avuta da un precedente matrimonio. L’allarme è scattato perché nessuno è andato a prendere la ragazzina a scuola. Dalla scuola media sono partite le telefonate di controllo e di lì a poco si è scoperta la drammatica realtà.

     

    Situazione pericolosa

    Una scena raccapricciante anche per gli inquirenti, che quando hanno aperto la porta dell’abitazione di via Manin si sono trovati davanti cinque cadaveri, massacrati dalle coltellate. Tra questi quelli di due bambini. Una tragedia avvenuta ieri nel tardo pomeriggio, nella casa della suocera, dove Elisa viveva da qualche settimana. Aveva deciso di spostarsi dalla madre dopo che la relazione con l’ex compagno era finita. Una situazione che è degenerata in poco tempo.

    elisa mulas elisa mulas

     

    È l’amica Patrizia che si è precipitata in via Manin, zona residenziale a pochi passi dal centro storico di Sassuolo, a raccontare la situazione: «Si erano lasciati da poco ma lei gli permetteva di vedere i figli con regolarità, anche se negli ultimi giorni lui aveva iniziato a minacciarla. Proprio due giorni fa infatti Elisa mi aveva fatto sentire un audio che aveva ricevuto via whatsup da Nabil dove lui la minacciava:

     

    “Se non mi fai vedere i bambini ricordati che ti ammazzo”. Per questo lei si era recata in commissariato, che dista poco più di un chilometro da qua, a denunciare l’accaduto. Purtroppo la sua furia omicida è arrivata ancora prima che Elisa potesse essere protetta in qualche modo. Non si era resa conto della pericolosità di quell’uomo» racconta sconvolta Patrizia, con il viso segnato dalle luci dei lampeggianti di Polizia e Carabinieri che illuminano a giorno la strada diventata teatro di un crimine orribile.

     

    Il trasferimento dalla madre

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    Un quartiere residenziale tranquillo, un bar a pochi passi e un parchetto poco distante. Anche Antonio, che abita nel palazzo affianco, in strada insieme ai suoi due bambini, racconta di aver visto Elisa con i suoi due figli.

     

    «Era sempre sorridente, una ragazza sportiva e vivace, spesso veniva qua dove ci sono alcune giostre. Siamo sconvolti, non possiamo credere che una cosa del genere sia successa proprio qua, è una zona tranquilla, dove non si sono mai verificati episodi di cronaca». In strada si sono riversati in tanti, ma pochi conoscevano la famiglia proprio perché Elisa, sarda di origine, si era trasferita da poco dalla madre.

     

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    Una tragedia che avrà bisogno di tempo per essere chiarita in tutti i suoi contorni. Fino alla tarda serata la polizia scientifica era ancora dentro la casa di via Manin, alla ricerca di indizi e tracce per dare le risposte che i protagonisti non potranno più dare. Sul luogo del massacro anche i carabinieri e la polizia municipale di Sassuolo che hanno transennato l’intera strada per permettere alle indagini di svolgersi. In serata sono arrivati anche il procuratore capo, il comandante provinciale dei carabinieri e il questore di Modena.

     

    Ben integrato

    Nabil, l’omicida, secondo le prime ricostruzioni era ben integrato, viveva da tempo a Sassuolo e lavorava in un supermercato della zona. Elisa ultimamente era impiegata come donna delle pulizie in città. Una famiglia all’apparenza normale, come tante. Restano, insomma, poche certezze e molti dubbi che le indagini cercheranno di dissipare, almeno fin dove possibile, dall’esame della scena che i poliziotti della scientifica si sono trovati di fronte e dalle testimonianze che saranno raccolte. Intanto l’attenzione ora è tutta rivolta verso la piccola 12enne, rimasta senza madre e senza i suoi due fratellini.

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