Barbara Costa per Dagospia
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Si può perdere la verginità a 21 anni e a 22 essere una pornostar? Sì, se sei Casey Calvert, e la sua storia è quella che ti sto per raccontare. Ti tieni l’imene intatto non perché sei nata e cresciuta in una famiglia ebraica ortodossa, dove tua madre ti insegna che il sesso è tale e giusto solo nel matrimonio, e tuo padre ti fa credere che prostituzione e pornografia sono frutti del male, quindi fuorilegge; te la mantieni bella stretta perché sei una tipa decisa, e fin da ragazzina sai quello che vuoi.
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Te ne freghi di quel che dicono i tuoi e di quello che fanno i tuoi coetanei, ancor di più dei ragazzi che ti vengono dietro e ti suscitano totale indifferenza. A 13 anni Casey già sa di essere diversa, di avere determinati istinti, passioni sessuali. Desideri racchiusi nel campo BDSM, del sadomaso, che sul web per Casey è mondo accessibile, da studiare, capire.
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Casey si tiene tutto dentro, ma senza soffrirne, semplicemente sa che verrà il tempo di vivere la sua sessualità, di concretizzarla assecondando le sue pulsioni, senza "passare" per mani e lingua e penetrazioni di chi non ne può essere all’altezza. A 18 anni Casey va al college e decide di mantenersi posando come web-model, alternando il nudo a shooting di bondage.
Al college Casey fa due incontri fondamentali: con un professore che le spiega quello che del porno lei ignorava, e un afroamericano di 48 anni con cui decide di iniziarsi al sesso. Il suo corpo, la sua psiche, nutriti fino a quel momento di masturbazioni e di un bacio, sono affamati. All’uomo scelto ed eletto a maestro, Casey non nasconde la sua illibatezza. Lui non riesce a sverginarla se non analmente, pratica sessuale a Casey sconosciuta, e che le procura i suoi orgasmi. La deflorazione vaginale alla fine c’è, una sera, in un motel.
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Casey si laurea col massimo dei voti e dice addio al suo iniziatore sessuale, perché il suo lavoro di web-model fa un salto di qualità inaspettato: le sue foto di bondage, nel frattempo diventate sempre più hard, sono arrivate a Los Angeles, sui desk dei porno-studios. Una 22enne semi-digiuna di sesso decide di buttarsi nel porno, ma il passaggio dal sesso mimato a quello fatto davvero su un set, è difficilissimo: Casey riesce, fa e si fa fare, ma dopo i primi ciak il suo cervello va in tilt per due mesi: Casey non sa come funziona tra due e più corpi che devono prendersi sessualmente. Non sa proprio come si fa.
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È la sua prima scena di doppio anale a "sbloccarla". Da quel momento il porno è per lei non solo un lavoro che la rende economicamente autonoma, ma lezione di vita, sperimentazione continua, occasione di crescita. Casey non aveva mai fatto sesso con una donna, e lo fa sul set. Casey era oralmente inesperta, lo impara sul set. Casey non sapeva cosa fosse una gangbang, sul set scopre che soddisfare più uomini possibili è per lei facile, e divertente.
Col porno Casey matura, si emancipa, conquista il dominio della sua sessualità: il suo lato BDSM riemerge dirompente, e lei passa al porno bondage. È qui che la troviamo oggi, a 28 anni, quale pornostar regina di video BDSM in cui fa sesso legata, bendata, mentre su di lei passano torture indicibili, soffocamenti.
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Col porno Casey scopre quanto nel sesso vero, quello che fa nella vita privata, sia per lei eccitante essere presa per i capelli, e quanto, al contrario, non le piaccia che le si stimolino i capezzoli, né farsi masturbare con i sex-toys. Sul set, è una delle poche pornostar che riesce a godere, non in tutte le scene, ma in quelle anali sì, alcune fino a squirtare. Sono orgasmi finti quelli che vedi nei suoi "water bondage", genere porno BDSM tra i più pazzi, in cui i giochi sessuali – in forma etero, lesbo, onanistica – vengono fatti sott’acqua.
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Casey è anche protagonista di porno sadomaso destinati a un pubblico d’élite, uomini che la pagano – e molto – per video personalizzati, in cui lei recita ciò che il committente vuole. Sullo schermo il suo corpo dà vita alle fantasie maschili più ardite, inconfessate. Nelle interviste, da pornostar BDSM Casey Calvert si fa paladina di un femminismo opposto al #MeToo, un femminismo in cui una donna è una persona che lotta per la sua libertà mentale e sessuale, senza piagnistei, né rivendicazioni. Senza paura.
Le donne non sono deboli, né vittime. Si è deboli caratterialmente, non perché si ha una vagina tra le gambe. Ogni donna deve essere responsabile di sé, del suo corpo e di quello che decide di farne, come fa Casey stessa che, nei video, si fa oggettivare, brutalizzare, degradare. È il suo lavoro, la scelta più importante della sua vita, fatta in totale consapevolezza.
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Se non siete fanatici del BDSM, approcciatevi ai porno di Casey Calvert con cautela. Non sono spettacoli facili. Oppure procuratevi "Babysit My Ass 02", un porno-orgia con Casey e Rocco Siffredi. Una presenza fuori copione: Casey dice che quel giorno Rocco era negli studi per ritirare un assegno o qualcosa del genere e che il regista Joey Silvera, saputo della sua presenza, gli ha per scherzo chiesto di dare il via all’orgia. Lui ha accettato, e sul set le ha… sottomesse tutte! Immenso Rocco.
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