Dr Max Pemberton per “Daily Mail”

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Tutti hanno problemi di ansia, che spesso degenera in depressione, ma c’è una condizione psichiatrica sempre assente dalle discussioni, sebbene una persona su dieci ne sia affetta. Proprio come nel caso di bipolarismo o di depressione post-parto, la gente non ama parlarne, eppure i disturbi della personalità sono frequentissimi.

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Ad esempio molti chirurghi e avvocati ce l’hanno, ma hanno trovato un lavoro in cui la freddezza e il calcolo risulta utile. Hanno tratti di personalità psicopatica, ma non disturbi continuativi. In ugual modo, le celebrità hanno tratti narcisistici, ma mettere le loro priorità davanti a tutto e sfruttare gli altri, li aiuta ad ottenere successo.

 

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Un chirurgo non riuscirebbe ad operare senza quel suo distacco, né un legale riuscirebbe a difendere un criminale, o un capo a licenziare i suoi impiegati. Gli psicopatici fanno il loro lavoro senza provare senso di colpa. Vogliono guadagnarsi la fiducia in fretta. Risultano attraenti, spesso, e questo rientra nella loro capacità manipolativa. Ne è prova il fatto che della stessa persona, gli altri diano descrizioni quasi opposte.

 

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Presi singolarmente e utilizzati bene, questi tratti hanno quindi dei vantaggi. A lungo andare sono però nocivi, soprattutto per le persone attorno. E’ difficile individuarli anche per i medici, che infatti talvolta sbagliano e diagnosticano una depressione al posto di un disturbo bipolare perché i sintomi si assomigliano.

 

La buona notizia è che si può migliorare, la cattiva è che probabilmente il vostro capo o il vostro partner ha disturbi della personalità. Come si scoprono?

 

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La personalità è la combinazione delle caratteristiche che governano il nostro comportamento. Abbiamo tutti tratti simili, ma in quantità e combinazioni diverse. Come in cucina: stessi ingredienti, ma dosati diversamente. In una personalità sana, si completano e si bilanciano, in una disturbata uno domina sull’altro o è assente. Mancano o non hanno le giuste proporzioni.

 

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Cosa crei il disturbo non si sa con certezza, dipende da vari fattori. La crescita ad esempio. Una infanzia difficile, un trauma negli anni formativi, un divorzio dei genitori, una mancanza di amore e di attenzione, un incidente, un trasferimento continuo di casa e scuola. Non è detto che accada a chi ha fatto queste esperienze, ma è più probabile che accada in queste circostanze.

livelli depressione in vari settori

 

C’è poi un fattore genetico. La nostra personalità è interamente formata intorno ai 20 anni, perciò la diagnosi si fa a quell’età. Seguono poi problemi economici, situazioni stressanti, l’eccessiva assunzione di alcol. E’ normale la fatica di vivere, ma il disturbo della personalità ha sintomi ricorrenti e un serio impatto sulla vita altrui. Lo dividiamo in tre gruppi: strano o eccentrico, drammatico o emotivo, timoroso o ansioso.

 

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Ci concentriamo sul B, che si comporta in modo imprevedibile. In questo gruppo ci sono quattro tipi di personalità diverse: antisociale, istrionico, borderline e narcisista. Ognuno deve avere almeno tre o quattro delle caratteristiche legate al suo gruppo, per poterlo definire disturbato.

 

L’antisociale, o psicopatico, non è per forza brutale, gelido, un potenziale assassino come immaginiamo. E’ caratterizzato da mancanza di rimorso e di empatia, perdita di controllo e difficoltà ad accettare una responsabilità. Si sente autorizzato a fare ciò che vuole, anche contro la legge o contro le convenzioni sociali. Si mette in situazioni rischiose senza considerare le conseguenze, si annoia facilmente e reagisce aggressivamente, si comporta in modi che gli altri ritengono crudeli o privi di emozioni, eppure appare carismatico e affascinante.

 

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Più o meno, abbiamo tutti un aspetto psicopatico, dobbiamo solo scoprire quale. L’istrionico drammatizza gli eventi, si preoccupa molto della sua apparenza, non è mai soddisfatto e cerca sempre nuove cose eccitanti, si sente a disagio se non sta al centro dell’attenzione, deve per forza intrattenere gli altri, possibilmente flirtare o comunque provocare. E’ dipendente dall’approvazione altrui, è facilmente influenzato dagli altri, ha la reputazione di essere troppo emotivo. Tutto va bene solo finché è la star della situazione.

 

Il borderline non controlla le emozioni, si sente vuoto, teme l’abbandono, è molto lunatico, non ha chiara la sua identità e la cambia in continuazione recitando delle parti, fa amicizia presto ma non riesce a mantenerla nel tempo, agisce impulsivamente e fa cose che potrebbero ferirlo e avere pensieri suicidi.