sofia viscardi
Alessia Rastelli per “la Lettura - Corriere della Sera”
Parlano di sé. Su YouTube, e anche nei libri. La già veterana Sofia Viscardi, 19 anni, è al secondo romanzo: dopo Succede (2016) è uscito da poche settimane Abbastanza (entrambi per Mondadori). Protagonista è ancora la generazione dell' autrice, «raccontata da chi ne fa parte, non da un adulto che descrive il mondo dei ragazzi». Iris Ferrari e Silvia Olivier, in arte Sivi Show, hanno 15 anni e attraversano una sorta di «seconda fase» dell' universo YouTube.
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Anche loro gestiscono un canale video da centinaia di migliaia di seguaci e da poco hanno pubblicato un libro (per Mondadori Electa e HarperCollins, rispettivamente): narrano, come numerosi predecessori, la loro ancora giovanissima storia. Iris Ferrari con Una di voi si è ritrovata prima, due settimane fa, nella classifica dei libri più venduti in Italia. Battendo Alan Friedman e Fred Vargas, e persino la sua eroina Viscardi, in seconda posizione con Abbastanza (quarta, invece, questa settimana mentre Una di voi è al quinto posto). Ragazze immerse nella rete eppure già abbastanza consapevoli delle zone d' ombra emerse via via tra le sue maglie. Tutte e tre sono ospiti a Tempo di Libri. Le abbiamo invitate al «Corriere».
Cosa ha rappresentato passare dal video alla scrittura?
IRIS FERRARI - La mia materia preferita è italiano, mi piace fare i temi. Poi, essendo timida, scrivere mi permette di trasmettere quello che penso, le mie sensazioni. Già andare in video su YouTube, gli incontri con i follower, parlare in pubblico, mi avevano aiutato ad aprirmi.
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SOFIA VISCARDI - A me piace scrivere come parlo. Sono nata e cresciuta in un mondo connesso. Fin da piccola mi sono espressa attraverso tantissimi mezzi, prima YouTube poi Instagram poi Facebook, poi tutti quelli che esistono. In più, sono anch' io un' amante della scrittura. Dunque cimentarmi con i libri è stato spontaneo quanto il resto. È una delle possibilità. A un certo punto ho sentito il bisogno, da un lato, di esprimere una parte di me; dall' altro, di parlare di emozioni in modo diverso e ho trovato la scrittura il metodo più efficace. Un' altra forma è il film ispirato a Succede , che uscirà ad aprile: non tradisce il romanzo ma offre qualcosa di nuovo e sorprendente. In più nasce, cresce e finisce come progetto giovane: oltre a me ci sono la regista Francesca Mazzoleni, che ha 28 anni, e gli attori alla prima esperienza.
SIVI SHOW - Nel mio caso il libro è servito anche a raccontare una piccola parte di me che avevo sempre tenuto nascosta: il periodo delle medie. È stata un po' una liberazione, uno sfogo. Sui social ci sono i commenti e, quando ho provato a parlare di quella fase, qualcuno ha detto che non era vero. Con il libro è stato diverso. Alle medie non avevo amici, non parlavo con nessuno, stavo sempre da sola. Sono stata vittima di bullismo. Tutto è iniziato fin dal primo anno, soprattutto nelle ore di ginnastica - scherzi come nascondermi lo zaino. Poi sono arrivati pugni e spintoni, sono stata picchiata nel cortile, per tre settimane non sono andata a scuola. Avevo 12 anni, ero sotto choc.
IRIS FERRARI - SOFIA VISCARDI - SIVI SHOW
Alla fine, con mamma, siamo andate dalla preside. Dovetti cambiare scuola.
IRIS FERRARI - Io sono stata vittima di cyberbullismo su WhatsApp. È stato tre-quattro anni fa. Un'«amica», che in realtà si è rivelata non esserlo, mi prendeva in giro perché ero sovrappeso. Ha pure creato un gruppo con altre ragazze che non conoscevo per prendersi gioco di me. Lo racconto nel libro per aiutare chi sta vivendo un' esperienza simile. Bisogna innanzitutto confidarsi con i genitori. Io ho detto tutto a mia mamma, fin dall' inizio. Lei non giudica, cerca di accogliermi. Siamo andate alla polizia postale. Lì abbiamo scelto di non denunciare. I genitori della ragazza sono stati comunque convocati, anche se hanno ridimensionato tutto a «liti tra ragazzi». Per fortuna nel tempo l' esperienza su YouTube mi ha aiutato a non ascoltare il giudizio degli altri. Alcuni fanno solo critiche distruttive che non servono; adesso presto attenzione solo a chi mi vuole bene.
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SOFIA VISCARDI - Il problema è che non veniamo educati alla rete. Internet non è uno strumento ma una parte della vita. Non c' è più distinzione. Quando mi chiedono quanto tempo passo in rete è come farmi la domanda: quanto tempo parli? Insegnare a stare su internet è come insegnare a comportarsi con le persone dal vivo. Perché un insulto verbale è punito e uno online no? Usiamo un mezzo potentissimo, davanti a cui però siamo autodidatti. Di recente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella mi ha invitato a parlare di giovani e web. Anche in quel caso è emerso che i ragazzi sentono la necessità di essere formati.
Come è nata e come si svolge oggi la vostra attività di youtuber?
IRIS FERRARI - Ho sempre fatto video a casa da sola. Poi un giorno, tre anni fa, ho chiesto a mia mamma se potevo pubblicarli. Ha detto di sì, ma voleva prima vederli lei. Creo filmati divertenti oppure su argomenti più seri: bullismo, amicizia, esperienze personali. Come fosse un diario online. Viene bene se lo fai per passione, non c' è una ricetta precisa.
IRIS FERRARI - SIVI SHOW - SOFIA VISCARDI
SIVI SHOW - Io ho iniziato quattro anni fa. Era il periodo degli sketch, delle parrucche. Anche mia madre voleva prima vedere i video. Online parlo molto ad alta voce, nella vita normale ho un tono più basso. Quando vai in video è come se dovessi intrattenere qualcuno, forse per questo ti muovi anche di più. Registro spesso con gli amici, perché è più divertente. Non c' è un copione, racconto quello che mi succede. E poi faccio le parodie.
Ironizzo su video virali di alcuni ragazzi ma, voglio precisare, non sono parodie delle persone ma dei personaggi che propongono. Non sono a mia volta una cyberbulla. In video sono io stessa un personaggio. Voglio far ridere. Su YouTube ci sono diversi generi.
SOFIA VISCARDI - C' è anche chi fa tutorial su come truccarsi. O recensioni.
Siamo noi a decidere cosa e in che modo esprimerci, non ci sono filtri. Io parlo di emozioni, racconto se mi è piaciuto un film, cosa mi trasmette una canzone, se mi sono lasciata... e mi faccio anche portavoce di esperienze non necessariamente mie. Poi, come in tutti i social, c' è il confronto, non sono solo io che parlo. La tv è un monologo, YouTube è un dialogo.
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IRIS FERRARI - Io amo chiedere i pareri degli altri, fare sondaggi. Se ho bisogno, i miei follower ci sono e loro sanno che possono sempre contare su di me.
A proposito di tv, la guardate?
IRIS FERRARI - Da piccola, ora faccio tutto su internet. Abbiamo anche lo smartphone, possiamo guardare contenuti da lì, in ogni momento.
SIVI SHOW - Le cose che trasmettono in tv non mi piacciano. Adesso c' è Netflix.
SOFIA VISCARDI - La tv con il suo palinsesto a orari prestabiliti è lenta. Ci siamo abituati a scegliere attivamente.
Sapete cos' è «Porta a porta»?
SIVI SHOW - L' ho sentito, però esattamente non lo so.
IRIS FERRARI - Nello specifico, no.
SOFIA VISCARDI - Mai visto.
Cosa pensate della politica?
IRIS FERRARI - Ne ho sentito parlare ma non mi interessa ancora.
SOFIA VISCARDI - Il problema è che a scuola non si studia diritto. Io un po' l' ho fatto perché ho frequentato il liceo delle scienze umane ma in molti altri indirizzi non è previsto.
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SIVI SHOW - Al liceo artistico, la scuola che frequentiamo sia io che Iris, in effetti non c' è. Io l' ho studiato un po' alle medie, dove abbiamo trattato anche la Costituzione, però se lo insegnassero pure alle superiori sarebbe utile. In fondo io fra poco più di due anni voto.
IRIS FERRARI- Sono d' accordo: conoscere qualcosa in più sarebbe utile.
Avete un' idea dell' Europa? Se n' è parlato molto anche alla vigilia di queste elezioni.
SIVI SHOW - Mamma è bulgara e vive in Italia da vent' anni. Mi ha raccontato storie del passato, legate al suo Paese d' origine, alle guerre che ci sono state.
IRIS FERRARI - Di Europa ho sentito parlare ma se ne discute comunque poco tra chi ha la mia età.
SOFIA VISCARDI - A malincuore dico: anche tra i 19enni. Come per la politica, ci mancano le basi. Io alle elezioni non ho partecipato perché ero a Bari, altrimenti sarei andata. Ma in ogni caso sento che l' esito del voto nella mia vita non cambia le cose. So che è sbagliato vederla così perché invece riguarda il mio futuro. Ma la verità è che non ci sentiamo coinvolti. Non ho la ricetta per rimediare a questo. Di certo posso dire che avrei bisogno di competenze in più per informarmi. Ho provato a farlo su internet, in vista del voto, ma ho fatto fatica. Non capivo al 100% i programmi dei partiti. Il loro linguaggio non mi è arrivato.
In generale, come vi informate?
SIVI SHOW - Non so qual è l' ultima volta che ho letto un giornale. Se c' è una notizia di solito la si viene a sapere nel passaparola tra amici. Non vado a cercare le notizie, mi arrivano. Su Instagram, ad esempio, ci sono pagine di news.
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IRIS FERRARI - È anche vero che le notizie sui social arrivano sempre dalla stessa cerchia di amici. Però noi youtuber abbiamo tantissimi seguaci e il panorama di informazioni è più ampio. Poi io non vivo solo sui social, ricevo notizie anche nella vita vera.
SOFIA VISCARDI - Verificare la fonte è una delle cose che dovrebbero insegnare proprio a scuola. Ma credo che chi usa sempre i social sappia già individuare meglio degli altri una notizia fasulla.
SIVI SHOW - Girano notizie false pure tra gli youtuber. Una volta dissero che uno di noi era morto ma non era vero.
Temete che il vostro successo social possa declinare?
SOFIA VISCARDI - In tal caso, possiamo sempre reinventarci, siamo giovani.
Io so quello che mi piace: comunicare, stare a contatto con le persone, raccontare emozioni, scrivere. Ma non so ancora cosa farò nella vita e non penso di voler fare sempre la stessa cosa. Mi piacerebbe continuare a scrivere e fare Psicologia o Filosofia all' università, comunque una materia umanistica. Ma flessibilità per la mia generazione non è precarietà... In questo momento vivo ancora con i genitori, però le cose che faccio me le finanzio da sola. E non ho paura. Flessibilità non è dormire sotto i ponti, zaino in spalla. Rivendico positività e fiducia nella mia generazione, alla quale non la si dà per niente. Non siamo sfaticati o in pericolo, siamo solo diversi.
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IRIS FERRARI - Personalmente non faccio i video per il numero dei seguaci, ma perché i follower mi danno tanto affetto. In ogni caso, se non mi seguissero più, sarei tranquilla. Mi piacerebbe studiare Psicologia, scrivere e fare l' attrice di cinema. Seguo un corso di recitazione.
SIVI SHOW - Anch' io faccio teatro da tre anni, per sbloccarmi. Quello che imparo lo uso nei video. Chissà, poi, un domani, se la mia comicità è piaciuta sul web magari potrebbe piacere pure a teatro. L' anno prossimo, in terza superiore, vorrei scegliere l' indirizzo stilistico: potrei creare vestiti e farli vedere online. Se qualcuno li acquistasse, sarebbe già un lavoro. A scuola però non sembrano capirlo, spesso i professori non apprezzano la nostra attività su YouTube.
SOFIA VISCARDI - Si tende a pensare che la vita dai 6 ai 18 anni debba essere incentrata unicamente sullo studio. Io ho preso 6 in condotta, però a scuola andavo bene. Non è solo YouTube: qualsiasi attività extra è difficilmente concepita.
Professori, genitori, politici. Il rapporto con il mondo adulto è difficile?
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IRIS FERRARI - Ci sono adulti che vogliono provare a capirci e altri che non vanno oltre i pregiudizi.
SOFIA VISCARDI - Tutte le generazioni sono diverse ma la possibilità di connettersi oggi è esplosa. Con la mia famiglia ho sempre avuto un buon rapporto ma vedo, attraverso le esperienze degli altri, che la differenza tra la nostra generazione e quella dei nostri genitori è davvero grande rispetto allo stesso tipo di relazione nel passato. E quasi sempre veniamo visti in maniera negativa.
È cambiato nel tempo lo scenario di YouTube?
SIVI SHOW - Sì, quattro anni fa c' erano meno tipologie di contenuti e meno possibilità di montarsi la testa. Ora c' è più varietà, ma anche più competizione.
IRIS FERRARI - Sì, ce n' è moltissima.
Ci sono quelli che caricano tanti video per aumentare i seguaci, ma poi la gente se ne accorge. Io lo faccio solo perché mi piace, altrimenti smetterei.
SIVI SHOW - Ora che ho più visibilità, a volte ho paura che mi usino per aumentare i seguaci. Alcuni finiscono per sentirsi definiti da quanti follower hanno.
Oppure altri, un po' più grandi, vedono YouTube come fonte di guadagno.
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SOFIA VISCARDI - Io la competizione non l' ho mai sperimentata. Mentre è stato naturale, nel tempo, fare meno video. Anche il mio pubblico è cambiato con me. Magari non vengono più ai firmacopie ma comprano comunque il libro e mi mandano la foto.
Avete mai pensato di potervi pentire, tra tanti anni, delle vostre immagini in rete?
IRIS FERRARI - No, se una cosa non mi piace non la carico.
SIVI SHOW - In ogni caso non cancellerei mai i miei video: sono un pezzo del mio racconto, che lo continui o meno.
SOFIA VISCARDI - Noi siamo state quello che abbiamo condiviso, che gli altri lo abbiano visto o no. Dovremmo conviverci per sempre. Nella mia tesina della maturità - ho preso 91 e ne sono fiera! - ho citato Italo Svevo quando parla di «vita letteraturizzata». Dice che quello che gli è rimasto della sua esistenza è ciò che si è fermato a documentare. Vedere i nostri video passati è come quando guardi una vecchia foto.
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Anche in quel caso c' erano altre persone intorno a te, che ti hanno vissuta come eri allora. La differenza è che erano molte meno, mentre oggi il loro numero è enorme. Il meccanismo però resta lo stesso. Ecco perché anch' io mi fermo a registrare. E a scrivere.
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