Da ansa.it
SPALLANZANI - CORONAVIRUS
L'Italia chiude in via temporanea i suoi centri per i visti in Cina fino al 16 febbraio allo scopo di ridurre il rischio di contagio da coronavirus. Lo si legge in un avviso postato oggi sul sito dell'ambasciata d'Italia a Pechino. A meno di ulteriori avvisi, la riapertura è attesa per il 17 febbraio. L'area dell'ambasciata è aperta solo a chi ha preso appuntamenti in anticipo e per questioni d'emergenza.
"Non si rappresentano casi acquisiti sul territorio nazionale: in Italia non c'è circolazione locale del virus", lo ha detto il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, durante una conferenza. "Abbiamo importato un soggetto che ha sviluppato i sintomi dopo il ritorno in Italia e ha avuto pochissimi contatti" ha aggiunto il direttore scientifico dello Spallanzani.
Il ragazzo italiano contagiato dal coronavirus, originario del Reggiano, ha 29 anni e fa il ricercatore negli Stati Uniti. Secondo quanto appreso dall'ANSA si trovava in Cina a Wuhan per una vacanza in occasione del Capodanno cinese, insieme alla sua fidanzata, una ragazza cinese della zona. Il giovane sarebbe stato in Cina per un breve periodo prima di essere rimpatriato insieme agli altri italiani. La famiglia del ragazzo da questa mattina, dopo aver scambiato alcune parole col sindaco di Luzzara, si è chiusa nel silenzio. Raggiunto telefonicamente dall'ANSA, il padre fa sapere con un messaggio che "in accordo" col figlio non rilascia "alcuna dichiarazione".
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"Sto bene, mi sento tranquillo. Al momento non ho nessun disagio particolare". Sono le parole, secondo quanto appreso dall'ANSA, riferite agli altri italiani in quarantena dal giovane di 29 anni ricoverato all'ospedale Spallanzani di Roma e risultato positivo al test del Coronavirus, dopo il primo tampone effettuato alla Cecchignola, dove si trovava assieme agli altri 55 italiani. Questi ultimi lo seguono e lo supportano costantemente anche a distanza.
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Riparte intanto la quarantena per i 55 italiani rientrati da Wuhan che si trovano alla Cecchignola. Stando a quanto si è appreso, la decisione è stata presa in seguito alla conferma che uno degli italiani, il ricercatore reggiano, è risultato positivo al virus 2019-nCoV. La nuova sorveglianza sanitaria riparte per 14 giorni a cominciare da ieri. La proposta è quella di dimettere gli italiani sotto osservazione alla Cecchignola dopo due test di controllo faringei negativi, ha detto il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito, in conferenza stampa.
L'ITALIANO CONTAGIATO - "E' in buone condizioni generali" il paziente italiano risultato positivo al virus. Lo si apprende dal bollettino medico dello Spallanzani. "Presenta lieve febbricola e lieve iperemia congiuntivale - prosegue lo Spallanzani - Il quadro clinico e quello radiologico polmonare sono negativi. Il paziente inizierà in giornata la terapia antivirale". Negativi i test con tampone faringeo per la rilevazione del coronavirus effettuati finora sugli italiani che si trovano alla Cecchignola dopo essere rientrati da Wuhan, test che verranno ripetuti. Solo uno degli italiani è risultato ieri positivo. Secondo quanto si apprende, i test verranno ripetuti con cadenza regolare per tutto il periodo in cui i connazionali saranno in isolamento e sotto osservazione alla Cecchignola."Anche se non si può escludere del tutto, ritengo molto improbabile che l'italiano risultato positivo al coronavirus possa avere trasmesso l'infezione a qualcun altro dei 55 italiani rientrati, come lui, dalla città cinese di Wuhan e tuttora in osservazione alla città militare della Cecchignola".
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Lo afferma all'ANSA il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza. Contatto telefonico questa mattina tra il ministro della Salute Roberto Speranza ed il ragazzo italiano risultato positivo al coronavirus e ricoverato all'Istituto Spallanzani. Il ministro ha telefonato al nostro connazionale per accertarsi delle sue condizioni attuali e per esprimere "vicinanza e sostegno". Prima di essere imbarcati sull'aereo per Pratica di Mare, i 56 italiani in partenza da Wuhan il 2 febbraio scorso sono stati sottoposti al controllo della temperatura, come previsto dalle linee guida internazionali dell'Oms, ma non al tampone faringeo. Quest'ultimo esame è stato eseguito sui 56 non appena arrivati in Italia. In questo periodo di sorveglianza sanitaria, il controllo con il tampone per le 55 persone che si trovano alla Cecchignola (uno è ricoverato allo Spallanzani perchè positivo al virus 2019-nCoV) viene eseguito ogni 2-3 giorni.
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