Filippo Di Giacomo per il Venerdì-la Repubblica
PAPA BERGOGLIO
Come Giulio Andreotti insegnava «a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indo vina». L' aforisma del Divo Giulio, come lui stesso precisava, aveva come padre putativo il cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani, Vicario di Roma dal 1931 al 1939 il quale, a sua volta, affermava di non esserne l' autore ma di averlo sentito da Pio XI.
Ora, applicandolo ai fatti vaticani di queste ultime settimane, alla mente affiorano cattivi pensieri e riguardano la futura successione al Soglio di Pietro. Da tre anni circa, in pole position per il post-Bergoglio gli estimatori dell' attuale Pontefice collocano il cardinale di Manila, Luis Antonio Tagle.
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Ultimamente però la sua stella sembra appannata a causa della brutta storia che ha coinvolto la diocesi di Agana, situata nell' isola di Guam, la più grande dell' arcipelago delle Marianne.
A giorni infatti, dopo sette anni, si conoscerà la sentenza del processo canonico a carico dell' arcivescovo Anthony Apuron, 72 anni, dell' Ordine dei frati minori cappuccini, autosospesosi da ogni funzione dopo l' accusa di abusi sessuali su minori compiuti quando era parroco, oltre quarant' anni fa.
LUIS ANTONIO TAGLE ARCIVESCOVO DI MANILA jpeg
In realtà, il vescovo sembra la vittima di una miserabile catena fatta di corruzione, vendette, lobby, scandali finanziari, abusi, che sta distruggendo una Chiesa che contava circa l' 85 per cento dei centosessantamila abitanti, in buona parte di origine filippina, oramai in fuga verso i mormoni e i testimoni di Geova.
Il cardinale Tagle, buon amico del vescovo di Agana, aveva tentato di mediare il conflitto che (in un contesto dove i legami famigliari contano più delle promesse fatte alla Chiesa) stava montando. Purtroppo anche grazie all' improvvido intervento del nunzio apostolico Martin Krebs, e del segretario di Propaganda Fide Savio Hon Tai-Fai, i quali hanno proposto "rimedi" dimostratisi peggiori delle malattie, Tagle non ha avuto successo.
ANTHONY APURON
Lecito dunque pensare che il prefetto di Propaganda Fide, il cardinale Fernando Filoni, possa essere stato "manovrato" per far sì che in un futuro conclave il cardinale Tagle giunga a Roma con la qualifica di pasticcione e frequentatore di chierici indegni.
E nasce un secondo "cattivo pensiero". Perché tanta fretta nel liquidare come «dossieraggio» la probabile due diligence (l' attività di investigazione e di approfondimento) che un manager di fama internazionale come Libero Milone può aver svolto nell' espletamento del suo ruolo di revisore generale dei conti vaticani?
PAROLIN
Non sarà che l' iniziativa tende a far entrare in conclave il cardinale Piero Parolin con la fama di "infido manovratore"? Che a Papa Francesco Dio doni «vita e salute» ancora per molto tempo.