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    TOGLIETECI TUTTO MA NON LE FERIE - AUMENTA LA POVERTÀ, CRESCONO LA DISOCCUPAZIONE E DISAGIO SOCIALE, EPPURE GLI ITALIANI NON HANNO MAI VIAGGIATO TANTO COME NEL 2018 - I VACANZIERI SONO AUMENTATI IN MEDIA DEL 10% NEI PRIMI TRE TRIMESTRI DELLO SCORSO ANNO, MA IN AUTUNNO LA PERCENTUALE È SALITA ADDIRITTURA DEL 42% - IL 79,3% DEI VIAGGI HA AVUTO COME DESTINAZIONE…


     
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    Sandro Iacometti per “Libero quotidiano”

     

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    Intelligenti o no, alle vacanze non si rinuncia. C' è chi, per risparmiare qualcosa, va a scrocco piazzandosi a casa di amici o parenti. Chi sacrifica un giorno o due di svago e chi usa l' auto per abbattere i costi del viaggio. Ma l' esercito dei turisti non conosce crisi. Anzi, sembra che lo spread, la recessione e la frenata dell' economia stimolino la voglia di partire e di divertirsi.

     

    In barba alle statistiche che certificano l'aumento della povertà, la crescita della disoccupazione e l' esplosione del disagio sociale, gli italiani non hanno mai viaggiato tanto come nel 2018. Tutti gli indicatori sono in crescita. Il 25,9% dei residenti, secondo i dati snocciolati ieri dall' Istat, ha effettuato almeno uno spostamento nell' arco di un trimestre. Si tratta del 4,2% in più rispetto al 2017.

     

    I vacanzieri sono aumentati in media del 10% nei primi tre trimestri dello scorso anno, ma in autunno, proprio il periodo in cui sui giornali si parlava solo di manovra finanziaria e di conti pubblici in affanno, la percentuale è salita addirittura del 42%. Incredibile anche l' incremento dei turisti che si concedono una vacanza lunga.

    vacanze natale 2 vacanze natale 2

     

    La quota è rimasta stabile durante l' estate, ma nel primo trimestre il numero è schizzato del 29,5%, nel periodo primaverile del 34,5% e nel quarto trimestre del 19,6%. Complessivamente tra divertimento e lavoro, con quest' ultimo che rappresenta l' 11% del totale, i viaggi con pernottamento fuori casa nel 2018 sono stati 78 milioni e 940mila rispetto ai 66 milioni e 81mila del 2017. Si tratta di un balzo del 19,5%.

    Tenendo conto solo dello svago la percentuale scende, ma non di molto, al 15,9% (70 milioni contro i 60 dell' anno precedente).

     

    CRESCITA CONTINUA

    Il dato è sorprendente se si considera la fase economica dell' Italia, ma la tendenza è in linea con gli anni precedenti, dove la quota di tempo e denaro dedicata alle vacanze non ha mai smesso di crescere. In controtendenza, invece, i viaggi di lavoro, che nel 2018 hanno invertito la marcia, tornando ad aumentare dopo diversi anni di flessioni.

     

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    Per quanto riguarda le mete, le vacanze all' estero continuano a crescere (+31,4%), con gli Usa che mantengono il primato sia per i soggiorni lunghi (2,4%) sia per quelli di lavoro (3,9%), ma lo Stivale tiene botta. Il 79,3% dei viaggi ha avuto come destinazione una località italiana, con un incremento del 16,7% rispetto al 2017. Il Nord è rimasto l' area del Paese con più potere attrattivo (37% dei viaggi) sia per le vacanze, soprattutto se brevi (43,6%), sia per i viaggi di lavoro (38,4%). Il Mezzogiorno ha continuato a registrare quote più elevate del Centro per le vacanze lunghe (29% contro 12,2%), non per le brevi (17,2% contro 28,3%).

     

    METE PREFERITE

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    Le regioni più gettonate sono la Puglia (13,1%) e l' Emilia-Romagna (9,9%) per le vacanze lunghe estive. Mentre il Trentino-Alto Adige (31,0%) resta imbattibile per quelle invernali. In autunno al primo posto si posiziona invece la Lombardia (14,2%), mentre in primavera vince la Toscana (14,1%), che è anche la principale destinazione delle vacanze brevi dell' intero anno (16,4%).

     

    Che soldi da buttare non ce ne siano moltissimi è comunque confermato dalle sistemazioni più usate. Alberghi e residence hanno lasciato il posto agli alloggi privati, aumentati complessivamente del 19,2% (+55,4% all' estero). Tra questi, le case che vanno a ruba, per evidenti motivi, sono quelle di parenti e amici, utilizzate per il 34,4% dei viaggi e per il 36,8% dei pernottamenti. Nelle vacanze brevi, però, gli italiani continuano a preferire le strutture tradizionali, scelte nel 38,7% dei casi. A spingere gli alberghi ci sono anche i viaggi di lavoro, che rispetto al 2017 hanno registrato una crescita delle sistemazioni in hotel del 23,6%.

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