Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
CHIARA APPENDINO
Tanti cari auguri, con un bel dito medio alzato. L'inaugurazione del Premiato laboratorio politico torinese comincia con un gestaccio. È quello che consegna a Facebook la consigliera comunale Maura Paoli, una delle massime teoriche piemontesi del vaffa pentastellato, nemica acerrima della sua ormai quasi ex sindaca, considerata collusa con i poteri forti e troppo incline al compromesso.
CHIARA APPENDINO LUIGI DI MAIO NO TAV
Ci ha messo anche delle parole, comunque. «Chiara Appendino è stata spesso arrogante, miope e bugiarda, con chi si sarebbe tagliato un braccio per sostenerla». Detto questo, ha fatto anche cose buone. «Ma nonostante tutta la rabbia che ho nei suoi confronti, è indubbio che sia la migliore di tutti noi e che nessuno potrebbe sostituirla». I complimenti postumi alla carissima nemica sono un grande classico nostrano.
Daniela Albano
Daniela Albano, anche lei purissima e durissima, trasuda entusiasmo per una eventuale alleanza con il Pd. «Tra noi e loro le differenze di visione politica sono incolmabili. E l'idea di una alleanza per mera convenienza elettorale è intollerabile». I Cinque Stelle torinesi hanno sempre considerato il Pd come l'architrave della cupola criminosa altrimenti detta sistema Torino che aveva governato la città per oltre vent' anni.
IL DITO MEDIO DI MAURA PAOLI
È con queste parole d'ordine, da qui alle Amministrative del prossimo maggio varrà la pena ricordarlo, che nel 2016 Appendino espugnò l'ultimo villaggio di Asterix al di sopra del Po. La sindaca è poi scesa a più miti consigli, cambiando molte convinzioni iniziali ma senza mai trovare la forza per liberarsi dell'ala oltranzista alla quale doveva in gran parte l'elezione, e questo barcamenarsi ha prodotto figuracce epocali come quella delle Olimpiadi invernali.
stefano lo russo 1
Ma anche dall'altra parte non è che ci siano tappeti rossi pronti per l'uso. Torino non ha mai amato le soluzioni imposte da Roma. E questo vale anche per il Pd, dove in molti tacciono in attesa di capire le indicazioni del Nazareno. Ma sono gli stessi che ci tengono a far sapere come l'ultima candidatura torinese decisa nella Capitale fu proprio quella di Piero Fassino cinque anni fa, obbligato a ripresentarsi nonostante la poca voglia e i segnali inquietanti per lui che venivano dalle periferie. E non fu un trionfo.
guido saracco chiara appendino 1
Nel ruolo del kamikaze, ecco Stefano Lorusso, aspirante sindaco, capogruppo Pd in Comune e docente del Politecnico, quindi collega del suo rettore Guido Saracco, da tutti indicato come probabile candidato civico che potrebbe andare bene a tutti. «Gli elettori torinesi soprattutto quelli del Pd, non sono fessi» sostiene Lorusso.
stefano lo russo piero fassino
«Se qualcuno pensa che lo schema sia quello di Luigi Di Maio e che cioè il candidato lo debbano scegliere di fatto i grillini a Roma, lo dica alla luce del sole. Lo strumento per misurare davvero la forza di questo schema non possono che essere le primarie del centrosinistra. È li, dando la parola ai torinesi e non ai caminetti romani, che si può veramente individuare la candidatura migliore».
alessandro di battista chiara appendino
Lorusso non è certo un caso isolato. Gran parte del Pd torinese punta a fare fuori una candidatura civica facendola passare per le forche caudine delle primarie, per poi giocarsela in casa, dove al momento si contano minimo 6-7 candidati in pectore. È un ragionamento che si basa sul presupposto di un Pd ancora dominante in città, anche se la realtà e i flussi elettorali suggeriscono il contrario. «Saracco faccia come Sala» ha ammonito il segretario cittadino Mimmo Carretta, invitando così un professore universitario digiuno di politica a coinvolgere i partiti facendo opera di aggregazione in solitaria.
luigi di maio chiara appendino paola pisano
L'aria che tira è questa, non delle migliori. Sergio Chiamparino, che a Torino significa ancora molto, anzi parecchio, è l'unico a lavorare alla luce del sole per il rettore del Politecnico, che a parole andrebbe bene a tutti, ma nei fatti insomma. E se dovesse essere lui il candidato, contro un centrodestra che sembra unito dietro un altro civico, l'imprenditore e presidente della Film commission Paolo Damilano, la vittoria è tutt' altro che scontata. I tempi del villaggio di Asterix sono ormai un ricordo. Si scrive Torino, ma ci vuole poco per leggere Liguria.
guido saracco chiara appendino
guido saracco 1 stefano lo russo guido saracco