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    TORNA L’INCUBO COVID IN CINA: DOPO IL NUOVO FOCOLAIO DIVAMPATO IN UN MERCATO CITTADINO, PECHINO ALZA L'ALLERTA E RICHIUDE LE SCUOLE - CENTRI COMMERCIALI E RISTORANTI DESERTI. ISOLATE VENTIDUE AREE RESIDENZIALI. REGISTRATI CASI POSITIVI IN ALTRI DUE MERCATI - SUPERATI NEL MONDO GLI OTTO MILIONI DI CONTAGI. I MORTI SONO OLTRE 435MILA. LO STUDIO DEL REGNO UNITO: UN FARMACO STEROIDEO RIDURREBBE LA MORTALITÀ DEL 35 PER CENTO. IL SUO COSTO È DI SEI EURO


     
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    Da la Repubblica

     

    mercato xinfadi a pechino mercato xinfadi a pechino

    Oltre 8 milioni di casi. Il numero globale di persone contagiate dal coronavirus ha superato ieri un'altra soglia simbolica. I morti sono oltre 435mila, secondo i dati raccolti dalla John Hopkins University.

     

    E se in alcune aree del pianeta come l'Europa il contagio arretra, in altre, come l'America Latina, continua ad espandersi, mentre altre ancora come Stati Uniti e Cina cercano di evitare che una ripresa dei casi si trasformi in "seconda ondata". Tutto questo nel giorno in cui uno studio nel Regno Unito sostiene che un farmaco steroideo ridurrebbe la mortalità del 35 per cento. Il suo costo è di sei euro.

     

    mercato xinfadi a pechino sigillato 1 mercato xinfadi a pechino sigillato 1

     Ieri i numeri del focolaio di Pechino, emerso la scorsa settimana nel grande mercato ortofrutticolo di Xinfadi, sono stati abbastanza incoraggianti. I nuovi casi confermati, relativi a lunedì, si sono fermati a 27, meno dei 36 dei due giorni precedenti, portando il totale a 106. Eppure le scintille si allargano: positivi si registrano in altri due mercati e in nove dei sedici distretti in cui è divisa la capitale, così come tre altre province dalla Cina, anche molto lontane come il Sichuan.

     

    L'apprensione tra i cittadini è palpabile, quasi tutti indossano la mascherina e chi può resta a casa, centri commerciali e ristoranti sono di nuovo semideserti. Le autorità hanno ribadito che difendere la capitale, simbolo del potere comunista, è una assoluta priorità. Così, dopo avere isolato 22 aree residenziali vicine ai mercati colpiti dal virus, ieri hanno anche deciso di rialzare l'allerta sanitaria in città dal livello due, dove era scesa solo pochi giorni fa, al tre (il secondo più alto).

    xi jinping xi jinping

     

    La municipalità ha anche comunicato in serata che da oggi tutte le scuole, dalle elementari alle superiori, verranno di nuovo chiuse. Si torna alle lezioni online, a cui studenti e insegnanti si sono abituati nelle lunghe settimane di "lockdown". Come detto, fino a questo momento i numeri ufficiali non appaiono fuori controllo. I casi complessivi restano contenuti, specie se rapportati alle decine di migliaia di tamponi effettuati sui cittadini, e sono tutti o quasi riconducibili al mercato Xinfadi.

     

    Due indizi che il contagio è stato preso all'inizio, come ha riconosciuto il capo epidemiologo del Centro per il Controllo delle malattie Wu Zunyou, spiegando che i prossimi tre giorni saranno decisivi per capire se il contenimento è efficace. Le misure di prevenzione prese a Pechino possono dunque apparire esagerate. In fondo, sia Tokyo e Seul negli ultimi giorni hanno registrato un numero di contagi superiore, senza scomporsi poi troppo.

     

    mercato xinfadi a pechino sigillato mercato xinfadi a pechino sigillato

    Ma Pechino è Pechino. E se le autorità cinesi non la vogliono mettere in "lockdown", infatti permettono agli uffici di restare aperti, hanno però nel Dna un approccio muscolare, condiviso dalla maggior parte dei cittadini. La prudenza ha costi economici e psicologici, ma quelli di una seconda ondata sarebbero superiore. Dunque finché la reale proporzione del focolaio pechinese non sarà confermata è probabile che controlli e limitazioni restino.

     

    Tutti i complessi residenziali della città hanno reintrodotto la misurazione della temperatura e il divieto di ingresso per i non residenti, da ieri è tornato anche il contingentamento dei passeggeri sui mezzi pubblici. L'altra priorità è evitare che il contagio esca dalla capitale, per questo molti bus interprovinciali sono stati sospesi. Chi è giudicato a rischio, per essere entrato in contatti con un caso positivo, non può salire su treni o aerei. E le altre città della Cina hanno iniziato a proteggersi. Shanghai per esempio ha imposto una quarantena di quattor dici giorni per tutte le persone che arrivano da Pechino.

     

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