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    TOTTI, ADDIO AL VELENO - ''GLI AMERICANI VOLEVANO I ROMANI FUORI DA TUTTO, CI SONO RIUSCITI - NON È STATA COLPA MIA PERCHÉ NON HO AVUTO LA POSSIBILITÀ DI ESPRIMERMI, NON MI HANNO MAI COINVOLTO IN UN PROGETTO TECNICO - FRANCO BALDINI? IL RAPPORTO CON LUI NON C’È MAI STATO E MAI CI SARÀ. UNO DEI DUE DOVEVA USCIRE, MI SONO FATTO DA PARTE IO - L’UNICO ALLENATORE CHE HO SENTITO È ANTONIO CONTE - RINGRAZIO CLAUDIO RANIERI, HA FATTO IL MASSIMO, UN UOMO VERO”


     
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    Il Messaggero.it

     

    Totti dimissioni Totti dimissioni totti pallotta totti pallotta

    Le dimissioni. «Vorrei ringraziare il presidente Giovanni Malagò per avermi dato questa possibilità in questo posto bellissimo, uno dei posti più importanti per gli sportivi. La comunicazione è un po’ meno bella rispetto al posto, alle 12.41 del 17 giugno 2019 ho mandato una mail al Ceo della Roma dove scrivo un po’ di frasi per me impensabili, inimmaginabili. Ho dato le mie dimissioni con l’AS Roma, speravo che questo giorno non arrivasse mai, invece, è arrivato questo fatidico giorno che per me è molto brutto e pesante. Però viste le condizioni è stato doveroso e giusto prendere questa brusca decisione. Ci ho pensato per tanti mesi, ma penso sia la più coerente e giusta, perché davanti a tutti ci deve essere la Roma. La Roma è la squadra amare, da stargli sempre vicino. Oggi non ci devono essere la prefazione pro Totti, pro Pallotta o pro Baldini L’obiettivo deve essere la Roma e l’amore per questi colori. I presidenti passano, gli allenatori passano, i giocatori passano, ma le bandiere non passano. Questo mi ha fatto pensare tanto, non è stata colpa mia questa decisione».

    Totti dimissioni Totti dimissioni

     

    Le colpe. «Non è stata colpa mia perché non ho avuto la possibilità di esprimermi, non mi hanno mai coinvolto in un progetto tecnico. Il primo anno ci può stare, nel secondo avevo capito cosa volessi fare, ma non ci siamo trovati. Non ci siamo mai aiutati l’uno con l’altro, sapevano le mie intenzioni e la voglia di dare tutto a questa società. Ma loro non hanno mai voluto, mi volevano fuori da tutto».

     

    baldini pallotta baldini pallotta

    L’arrivederci alla Roma. «Alla gente di Roma devo dire solo grazie per come mi hanno sempre trattato. C’è stato sempre un reciproco rispetto sia in campo che fuori. Posso solo dire di continuare a tifare questa squadra, perché la Roma va sempre tifata e onorata, è la squadra più importante del mondo e vederla in difficoltà mi rattrista perché Roma e Roma. I tifosi della Roma sono diversi dagli altri tifosi, la passione, la voglia, l’amore che ci mettono è talmente grande che non potrà mai finire, io anche da fuori continuerò a tifare Roma. Questo è un arrivederci, non un addio. Da Francesco dico che è possibile avere Totti fuori dalla Roma, da romanista penso che questo non possa succedere. Prenderò altre squadra, quando un’altra proprietà punterà forte su di me io sarò pronto».

     

    TOTTI PALLOTTA 1 TOTTI PALLOTTA 1

    Colpevoli. «In questo momento ce ne sono tante di cose che posso fare. Sto valutando tranquillamente, questo mese valuterò tutte le offerte sul piatto e quella che mi fa stare meglio la prenderò e darò il massimo. Se prenderò la decisione sarà quella definitiva in questo momento. Non ci sono colpevoli, è stato fatto un percorso, non è stato rispettato e ho fatto questa scelta».

     

    Le promesse. «Tutti sappiamo che mi hanno fatto smettere. Sul lato dirigenziale avevo un contratto di sei anni e sono entrato in punta di piedi perché era una novità. Andando avanti sono due cose diverse, fare il calciatore è una cosa, il dirigente è un’altra. Di promesse sono state fatte tante ma non sono state mantenute. È normale che col passare del tempo io giudichi e valuti perché anche io ho un carattere e una personalità. Non sto a fare quello che mi chiedono, lo faccio per la Roma ma non per sempre».

    RANIERI TOTTI RANIERI TOTTI

     

    La "detottizzazione". «È stato sempre un pensiero fisso di alcune persone di levare i romani fuori dalla Roma e alla fine è prevalsa la verità. Alla fine sono riusciti ad avere quello che volevano. Da quando sono arrivati gli americani hanno cercato in tutti i modi a metterci da parte. Hanno voluto questo e alla fine ci sono riusciti».

     

    Franco Baldini. «Il rapporto con lui non c’è mai stato e mai ci sarà. Se ho preso questa decisione è normale che ci siano degli equivoci. Mi sono fatto da parte io perché troppi galli a cantare non servono. Ci sono persone che mettono bocca e fanno danni, ognuno dovrebbe fare il suo. Alla fine quando canti da Trigoria non lo senti mai il suono, l’ultima parola era sempre a Londra, era inutile dire ciò che volevi cambiare o dire. L’ultima parola era lì».

    pallotta baldini pallotta baldini

     

    La presenza del presidente. «Per me è pesata tantissimo perché poi il giocatore trova sempre un’alibi e una cosa perché quando le cose vanno male i tifosi dicono che non c’è nessuno della società che dice le cose. Questo va a creare problemi alla squadra e crea un danno. Il presidente deve stare più sul posto, perché poi i giocatori e direttori stanno più attenti. Quando non c’è il capo fanno tutti come gli pare. È così ovunque. È come fare un allenato quando non c’è l’allenatore: se c’è vai a 100 all’ora quando c’è il secondo fai un po’ lo stupidino».

     

    La decisione. «Se ho preso questa decisione vol dire che on ho fatto nulla, soprattutto nell’area tecnica. Capire un po’ di più rispetto a tante persone ho l’occhio per guardare diversamente. Io non voglio fare altre cose, perché questo lo so fare abbastanza bene, prendendomi le responsabilità. La faccia l’ho sempre messa e sempre la metterò. Anche quando le cose vanno male, come accaduto quest’anno».

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    Il workshop a Doa. «Ho girato spesso vari continenti soprattutto negli Emiri dove ci sono tante persone che vorrebbero fare investimenti, ma finché non vedo nero su bianco non ci vedo. La Roma è amata e stimata in altre parti del mondo e tutti la vorrebbero prendere. Ma dire che c’è uno o un altro è una cavolata. Non mi posso esporre perché non lo so».

    ranieri totti ranieri totti

     

    La goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Ormai si è riempito, non è stata una goccia. Tante cose mi hanno fatto riflettere e pensare. Non sono mai stato reso partecipe, solo quando erano in difficoltà mi chiamavano per le riunioni. Avrò fatto 10 riunioni e mi chiamavano all’ultimo come se mi volevano accantonare da tutti. Per cui dopo un po’ il cerchio si stringe e subentra il rispetto non per il dirigente ma per la persona. Ho cercato in tutti i modi di mettermi a disposizione dando qualcosa in più, ma dall’altra il pensiero era diverso».

     

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    Ritornare alla Roma. «Serve un’altra proprietà e se mi chiama, se crede nelle mie potenzialità, se crede che io possa fare qualcosa di buono. Non farò mai male alla Roma perché viene prima di tutto, anche in questo momento. Oggi potevo anche morire, altro che quando ho smesso di giocare. Tanti personaggi nella Roma hanno sempre detto che sono troppo ingombrante per questa società».

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    Tornare senza Baldini. «No, ormai quello che è successo è successo se il vaso è rotto è difficile rimettere le cose a posto. Se avessero voluto fare questa scelta avrebbero potuto farla prima. Io non ho mai parlato di soldi. Io penso di poter fare il direttore tecnico perché ho le competenze. Ma se fanno l’allenatore, il direttore sportivo e tu passi in secondo piano che direttore tecnico sei? Non sono andato a Londra perché me lo hanno detto due giorni prima, l’allenatore era fatto e il ds forse. L’unico allenatore che ho sentito è Antonio Conte. Mihalovic, De Zerbi, Gattuso e Gasperini non gli ho mai mandato un messaggio. Una persona ho chiamata ed è Antonio Conte. Io per stupido non ci passo, non è Fonseca l’unico che non ho chiamato».

    TOTTI E JAMES PALLOTTA TOTTI E JAMES PALLOTTA

     

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    Guido Fienga. «È l’unico della società che mi ha detto che se dovessi comandare saresti il primo direttore tecnico che può lavorare con te. Nessuno dei dirigenti mi ha fatto questa proposta, penso sia inutile continuare su questa strada. L’unico che ho chiamato è Ranieri, ho preso io questa decisione. Oggi lo ringrazio perché sarebbe venuto anche gratis, ha fatto il massimo, un uomo vero. Appena l’ho chiamato non abbiamo parlato di niente, mi ha detto “Domani siamo a Trigoria”. I romanisti devono essere fieri di lui. Penso sia doveroso ringraziarlo oggi. Non sono qui ad andare contro Pallotta, non mi serve dire bugie».

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