Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
benny gantz e benjamin netanyahu
Gli analisti di cose politiche la sintetizzano così: vuoi divorziare, non ti decidi a fare il passo, tratti l'altro da schifo sperando che se ne vada. La coppia è quella che per ora tiene insieme tutta la famiglia di governo: il premier Benjamin Netanyahu e Benny Gantz, suo vice e ministro della Difesa. Che all'ora dei tg ha annunciato: «Il mio partito Blu Bianco vota la sfiducia assieme all'opposizione».
Anche se oggi ottenesse la maggioranza, la mozione in parlamento deve superare altri due passaggi. E lo stesso Gantz lascia aperta la possibilità di salvare la coalizione ed evitare che gli israeliani tornino a votare per la quarta volta in 24 mesi: Netanyahu deve garantirgli l'approvazione del bilancio per due anni entro la fine di dicembre.
benny gantz
La tempistica è tutto, solo in questo modo l'ex capo di Stato Maggiore è sicuro di poter prendere il posto del premier come prevede l'accordo di rotazione. È anche consapevole di essere in caduta libera nei consensi.
Sembra difficile che i pezzi si possano reincastrare tra i due (ex) avversari. Gantz accusa Netanyahu di non rispettare i patti: «Non ha ingannato solo me ma tutti gli israeliani, il suo unico obiettivo è salvarsi dal processo».
Il premier ha lanciato in contemporanea un appello all'unità, gli oppositori restano convinti che ormai sia in campagna elettorale: vuole ottenere un altro mandato e la maggioranza per garantirsi l'immunità dalle accuse di corruzione. Con qualche rischio: il suo Likud è in testa ai sondaggi ma è in calo.
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