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    UN FORNO CREMATORIO A CIELO APERTO - IN INDIA L’ECATOMBE DI MORTE PER CORONAVIRUS DIVENTA SEMPRE PIÙ APOCALITTICA: 200 MILA DECESSI, 3 MILA AL GIORNO, CON NUMERI RISCHIANO DI ESSERE 5 VOLTE PIÙ ALTI - GLI OSPEDALI SONO SATURI, SERVE L’OSSIGENO E I CORPI VENGONO BRUCIATI A TUTTE LE ORE, PERSINO IN STRADA, PER MANCANZA DI SPAZIO: L’ARIA NELLE CITTÀ È ORMAI IRRESPIRABILE…


     
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    Giordano Tedoldi per "Libero Quotidiano"

     

    India Nord India Nord

    In India il Covid ha avuto la sua tempesta perfetta: raduni di massa, ataviche carenze igieniche, bassissimi livelli di vaccinazione e la diffusione di una variante forse più contagiosa e aggressiva del virus, la cosiddetta B.1.617 secondo la nomenclatura dell'Organizzazione mondiale della sanità, stanno trasformando il paesaggio indiano in una succursale dell’inferno.

     

    malati di covid in india malati di covid in india

    A questi flagelli si aggiunge la mancanza di ossigeno, forniture mediche e personale ospedaliero. E se ci siamo quasi assuefatti all'aridità delle cifre, che in India registrano un'impennata vertiginosa da fine marzo, proiettandola al secondo posto per numero di casi al mondo e al quarto nel conto dei morti, sono le macabre immagini che ci vengono dalla capitale Delhi a evocare quadri apocalittici che sembrano venire dal pennello allucinato di Hyeronimus Bosch.

     

    ultimo volo dall'india a fiumicino 2 ultimo volo dall'india a fiumicino 2

    Due giorni fa è stata superata la soglia dei tremila morti al giorno e tutti i forni crematori della capitale, inondati di cadaveri, presto sono diventati saturi. Le famiglie dei deceduti aspettano anche venti ore perché le salme dei loro cari vengano bruciate.

     

    ossigeno mancante in india ossigeno mancante in india

    Così, nelle ultime ore, nel perimetro esterno al crematorio Sarai Kale Khan di Delhi, la cui capacità era limitata a soli 22 corpi, sono state aggiunte altre 27 pire funerarie d'emergenza, tirate su con calce e mattoni grazie al lavoro continuo, dalla mattina a mezzanotte, dello staff, e decine di analoghe strutture improvvisate stanno sorgendo in un parco nelle vicinanze.

     

    impennata di casi di coronavirus in india impennata di casi di coronavirus in india

    Il crematorio Ghazipur invece, nella zona est di Delhi, ha dovuto sfruttare lo spazio del parcheggio auto per aggiungere altre 20 pire, dopo che i tempi di attesa per le cremazioni (che possono richiedere fino a sei ore per ogni corpo) erano saliti alle tre, quattro ore.

     

    corpi cremati in india corpi cremati in india

    ARIA IRRESPIRABILE

    Ma lo spazio non è mai abbastanza e, visti i picchi degli ultimi giorni e in previsione di un ulteriore incremento nell'afflusso di cadaveri, si sta pensando di sfruttare anche l'area vicina al letto del fiume Yamuna, anche in considerazione del fatto che, a differenza dei crematori citati e di pochi altri, i restanti non hanno la possibilità strutturale di espandersi.

     

    covid in india covid in india

    Così, pire funerarie costruite dall'oggi al domani sorgeranno sulle sponde delle acque liberando nell'aria già irrespirabile della città le anime di una quantità inaudita di resti umani.

     

    Solo lunedì, a Delhi, città di quasi 20 milioni di abitanti, sono morte 380 persone di Covid, e si lavora per ampliare le strutture sovraccariche così come a crearne delle nuove quasi a fare della città un immane, unico forno crematorio.

     

    coronavirus in india coronavirus in india

    Nonostante per la religione induista la cremazione totale del corpo sia considerata la via privilegiata per liberare l'atman, cioè l'essenza, l'anima diremmo noi, dalle scorie e dalle impurità che ne contaminerebbero la vita ultraterrena, e ogni anno vengano bruciate circa dieci milioni di salme sulle pire funerarie ricavando cataste di legna dall'abbattimento di oltre cinquanta milioni di alberi, e fino a mezzo secolo fa fosse praticato l'estremo rito del Sati, in cui la moglie si gettava deliberatamente nelle fiamme per congiungersi alla salma del marito, gli avvenimenti di questi giorni si imprimono negli occhi degli indiani come un incubo senza precedenti.

     

    SCENE APOCALITTICHE

    india india

    Nemmeno la possente fede di quel popolo, la sua credenza nel ciclo delle rinascite, può consolarlo dell'ecatombe: «La gente non fa altro che morire, morire e morire» ha dichiarato al Guardian il coordinatore di uno dei crematori di Delhi, che lavora al ritmo di cento salme arse al giorno, e ammonisce: «Se arriveranno altri corpi allora li cremeremo sulla strada, qui non c'è più spazio. Non avremmo mai pensato di vedere scene simili».

     

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    Secondo gli esperti anche il computo totale dei morti, che si attesta sulle 201.187 morti, è largamente sottostimato per un Paese che, con 1 miliardo e 380 milioni di abitanti, è il secondo più popoloso à mondo dopo la Cina.

     

    Stati indiani come l'Uttar Pradesh nel nord, o il Gujarat, il più occidentale dell'India, sono stati apertamente accusati di riportare numeri di contagi e morti molto più bassi dell’effettivo.

     

    india india

    E, quasi a confermare questi sospetti, ecco che in poche settimane, da una situazione di relativa calma e apparente contenimento del virus, attorno ai crematori, nei parchi, i parcheggi, i campi, le sponde dei fiumi sono state gettate piattaforme improvvisate sulle quali erigere le pire funerarie per il traboccare improvviso di cadaveri e, come riferiscono alcuni giornali, in molte città indiane il buio della notte è scomparso, sostituito dal lucore sinistro, incessante dei fuochi che divorano la carne dei morti.

     

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    La Bbc riferisce che anche i parenti dei defunti sono stati chiamati a collaborare nell'abbattimento degli alberi nei parchi e nell'apprestare le cataste sulle quali cremare i loro cari.

     

    Sul fronte sanitario, intanto, la situazione si aggrava. Nonostante la fama dell'India come "farmacia del mondo", per la sua ingente produzione di farmaci equivalenti, mancano medicinali, ossigeno, e a Delhi le terapie intensive sono quasi piene.

     

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    La gente muore in attesa di un posto letto o per esaurimento dell'ossigeno. E mentre altrove nel mondo si tentano le prime riaperture, in India la morte infuria incendiando boschi e corpi, abbagliando le acque e il cielo.

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