Marta Serafini per corriere.it
EDWARD GALLAGHER
«Un vero mostro» per il quale «è ok uccidere qualsiasi cosa che si muove». E ancora: «Cattivo», «dannoso».
Sono le parole usate da alcuni membri dei Navy Seal per descrivere Edward Gallagher, alias «The Blade» (la lama), ex membro del Team Seven Alpha Platoon, accusato di crimini di guerra e poi graziato da Donald Trump. Secondo quanto riportato dal New York Times, che ha avuto accesso a video e interviste relative alle indagini su Gallagher, alcuni Navy Seals hanno ripercorso nel dettaglio gli episodi a loro avviso più scioccanti di Gallagher: dallo sparare ai civili all’accoltellare un uomo catturato ferito senza ragione. Ma anche ordinare ai subordinati di partecipare a una foto di gruppo con al centro il corpo di un combattente dell’Isis.
Alla sbarra «The Blade», il Navy Seal accusato di crimini di guerra a Mosul
EDWARD GALLAGHER
Il New York Times ha ottenuto i filmati delle interviste realizzate durante l’inchiesta condotta dalla magistratura militare dopo che Gallagher è stato accusato di aver ucciso un prigioniero adolescente dell’Isis e poi di essersi fatto una foto sul cadavere. Il quotidiano ha anche pubblicato messaggi di una chat privata che dimostrano i tentativi dei colleghi di denunciare ai superiori la sua condotta. Il tribunale militare ha assolto Gallagher dall’accusa di omicidio, ma lo ha degradato per la foto con il cadavere del prigioniero. Il presidente Donald Trump si è speso personalmente per evitare che venisse congedato con disonore.
eddie gallagher
Il tribunale militare ha assolto Gallagher dall’accusa di omicidio, ma lo ha degradato per la foto con il cadavere del prigioniero. «Questo tizio è un vero mostro», ha detto agli investigatori uno dei membri del team, Craig Miller. «Credo che Eddie fosse orgoglioso di questo, e che facesse parte di quello che era», ha aggiunto Miller che ha descritto la scena di Gallagher che si fotografa sul cadavere del prigioniero come «la cosa più orribile che abbia visto nella mia vita». Un altro membro del team, Corey Scott, ha detto che «si poteva capire che per lui era perfettamente Ok uccidere qualsiasi cosa si muovesse».
Nel corso dell’inchiesta, scrive ancora il giornale, gli ex commilitoni avrebbero quindi avanzato altre accuse nei confronti di Gallagher, affermando anche di essere stati bloccati dai capi quando si sono fatti avanti la prima volta per denunciare il comportamento del loro capo.
donald trump in michigan per un comizio donald trump donald trump 7