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    UN SALVAGENTE PER CARIGE - LO STATO PRONTO A ENTRARE NEL CAPITALE DELLA BANCA A GARANZIA SULLA LIQUIDITÀ -  L’OPERAZIONE, CHE RICALCA LA CIAMBELLA USATA PER MONTEPASCHI, E’ STATA PIANIFICATA A SEGUITO DELL'ESITO DEL RECENTE STRESS TEST CHE HA FATTO CROLLARE IL CET1 DI CARIGE AL 2-3% NELLO SCENARIO AVVERSO…


     
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    Rosario Dimito per “il Messaggero”

     

    Modello Mps per Carige. Ieri sera un consiglio dei ministri straordinario ha varato un decreto «di tutela del risparmio nel settore creditizio», prendendo alcune decisioni drastiche che ricalcano quelle adottate nel 2017 per Siena.

     

    CARIGE CARIGE

    Si legge nella nota diffusa a tarda sera: «In considerazione degli esiti del recente esercizio di stress cui la banca è stata sottoposta, viene prevista la possibilità per Carige di accedere - attraverso una richiesta specifica - a una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale, volta a preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione anche in scenari ipotetici di particolare severità e altamente improbabili (cosiddetti scenari avversi dello stress test)».

     

    I toni della nota diffusa al termine del Consiglio dei ministri paiono improntati alla prudenza, ma a ben vedere si tratta di un intervento già assunto nell' inverno 2016-2017 quando si stava arenando l' operazione di mercato da 5 miliardi di Mps, che venne così sostituita da una ricapitalizzazione precauzione da 8,3 miliardi a carico del Tesoro.

     

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    Di là delle assicurazioni che avevano dato nei giorni scorsi i tre commissari, il Messaggero ha potuto appurare che l' esito degli stress test concluso ai primi di novembre ha fatto crollare il Cet1 di Carige al 2-3% nello scenario avverso e questo risultato confluirà nello Srep, cioè nella pagella sui requisiti patrimoniali funzionali alla gestione dei rischi. L' esito verrà comunicato entro fine mese, ma le Autorità, conoscendolo, sono corse ai ripari anzitempo.

     

    vittorio malacalza vittorio malacalza

    Ciò significa che oltre ai 400 milioni di ricapitalizzazione in cantiere che l'assemblea del 22 dicembre 2017 non ha approvato per l'astensione della Malacalza Investimenti, primo socio con il 27,5%, potrebbe essere necessaria un'ulteriore ricapitalizzazione che, a questo punto, potrebbe avvenire come per Montepaschi con il burden sharing, cioè l'azzeramento dei soci e di alcune categorie di obbligazionisti.

     

    Con la conseguenza di una conversione forzosa del prestito subordinato da 318,2 milioni sottoscritto dallo Schema Volontario del Fondo Volontario e di 1,8 milioni del Banco Desio. «La ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale è da considerarsi ipotesi residuale e non attuale» hanno precisato in serata fonti di governo gettando acqua sul fuoco. Ma il tono della nota ufficiale non lascia dubbi.

     

    Sempre secondo il copione adottato per Mps, il governo ha quindi concesso la possibilità per Carige «di accedere a forme di sostegno pubblico della liquidità che consistono nella concessione da parte del ministero dell' Economia della garanzia dello Stato su passività di nuova emissione ovvero su finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d'Italia».

     

    IL PARACADUTE

    carige carige

    È questa un'altra misura finalizzata alla tutela del risparmio. Le misure sono state prese «in stretto raccordo con le Istituzioni Comunitarie, tali garanzie saranno concesse nel pieno rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato». L'iniezione-tampone sulla liquidità è un paracadute da aprire nel caso in cui dovesse aumentare l'emorragia di depositi, come già avvenuto giovedì e venerdì scorso. Del resto, nella lettera Bce del commissariamento, la liquidità è una delle criticità rilevate assieme alla debolezza patrimoniale conseguenza alla governance caotica.

     

    «Le garanzie sono a tutela dei risparmiatori della banca genovese», ha detto il premier Giuseppe Conte al termine del Cdm, «in modo da consentire all'amministrazione straordinaria di perseguire in piena sicurezza il processo di consolidamento patrimoniale e di rilancio e delle attività dell' impresa bancaria. Vogliamo offrire le garanzie più adeguate».

     

    PIETRO MODIANO PIETRO MODIANO

    Il Cdm si è riunito d'urgenza dopo una giornata di riunioni dei commissari Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lerner prima con il ministro Giovanni Tria, presente il dg del Tesoro Alessandro Rivera, poi con i vertici del Fondo Interbancario. In quest' ultimo confronto si sarebbe valutato genericamente come modificare il bond anche se, alla luce della decisione del governo, il destino del prestito potrebbe essere segnato.

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