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    UN VIDEO INCASTRA LA BABY GANG ROMANA CHE HA PRESO A CALCI IN TESTA DUE DISABILI – LE TELECAMERE DI UN CIRCUITO DI SICUREZZA DEL QUARTIERE AURELIO A ROMA HANNO IMMORTALATO SETTE RAGAZZI TRA I 14 E I 18 ANNI CHE COLPISCONO CON CAZZOTTI E CALCI DUE 17ENNI SORDI, INFIERENDO ANCHE QUANDO LE VITTIME SONO A TERRA – ORA I BULLI SONO ACCUSATI DI LESIONI E RAPINA – UNO DEGLI AGGRESSORI AVREBBE ANCHE GIRATO UN VIDEO CHE GLI INQUIRENTI STANNO CERCANDO DI RECUPERARE…


     
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    Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Edizione Roma”

     

    BABY GANG BABY GANG

    È accucciato. Steso in terra sul marciapiede, sdraiato su un fianco. Le ginocchia sul petto. Attorno la baby gang, sette ragazzi, tre 18enni e quattro minorenni, scaricano calci a ripetizione.

     

    L'altra vittima, caduta nella stessa trappola, non si vede. Anche lui 17enne, sordo come l'amico, è finito nella bolgia di mani e piedi che colpiscono senza sosta.

     

    Le telecamere del circuito di videosorveglianza riprendono tutta la scena. La sequenza dei fotogrammi è stata raccolta dalla polizia del commissariato Aurelio, che è anche il quartiere dove il 5 marzo è andato in scena il pestaggio.

     

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    Gli agenti, nei giorni scorsi, hanno perquisito e sequestrato i cellulari della banda. Gli investigatori sono alla ricerca di un video che un componente del gruppo ha girato durante l'aggressione.

     

    Un filmato fatto circolare sui social e poi eliminato quando la baby gang ( difesa dall'avvocato Antonio Gregorace) ha capito di aver commesso un clamoroso autogol. Le malefatte esibite sul web gli avrebbero resi più facilmente identificabili dalle forze dell'ordine.

     

    Ma i sette non avevano messo in conto il circuito di telecamere di un locale vicino al centro commerciale Aura, che la polizia ha acquisito.

     

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    Fino a quel momento gli investigatori avevano raccolto la versione delle due vittime minorenni affette da handicap. Un racconto restituito alla perfezione dai video. Un'esplosione di violenza nata dopo una richiesta di denaro. Una rapina da 5 euro.

     

    Ecco ciò che si vede: i componenti della baby gang sono in fila uno accanto all'altro con le spalle appoggiate al muro, le braccia conserte. In un'altra foto sequenza compaiono le due vittime. Poi il fotogramma immortala il gruppo che li circonda. Scatta subito il pestaggio. Si vedono i calci, i pugni e le due vittime al centro che cercano di difendersi come possono.

     

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    Uno dei due esce dall'inquadratura mentre una parte del gruppo lo picchia. L'altro è ben visibile. Alla fine crolla in terra, esausto per i colpi che riceve da ogni direzione. Si stringe su se stesso, è in posizione fetale mentre continuano a picchiarlo.

     

    Adesso procura ordinaria (il pm è Silvia Santucci) e minorile accusano i ragazzi di lesioni e rapina. Se dovesse spuntare il video girato dalla stessa baby gang la loro posizione si aggraverebbe ulteriormente.

     

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    Sul caso è intervenuto ieri anche il ministro per le Disabilità, Erika Stefani: «È questo l'ennesimo episodio di violenze da parte di un branco di ragazzini a Roma, tra cui minorenni: le vittime due coetanei con disabilità. Pestati a sangue e derubati, ripresi e derisi: sono scene che stanno diventando quotidiane. Con 35 mila reati commessi da minori nel solo 2021 quella delle baby gang è un'emergenza nazionale, un fenomeno in crescita che, con i social, sta causando emulazione. Non basta l'educazione, servono norme più severe».

     

     

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