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    ACQUE AGITATE IN UNICREDIT - IL PRESIDENTE BISONI, NOMINATO SOLO LO SCORSO SETTEMBRE, AVREBBE FATTO CAPIRE DI ESSERE PRONTO A MOLLARE SE MUSTIER CONTINUA CON IL SUO ATTEGGIAMENTO ''AUTORITARIO''. UN SUO ABBANDONO INDEBOLIREBBE L'AD, CHE CERCA SENZA SOSTA UNA FUSIONE PARITARIA CON UNA BANCA STRANIERA. LA ''SUA'' SOCGEN AVREBBE DETTO DI NO: O COMANDANO I FRANCESI O NIENTE. MENTRE UNA BANCA INGLESE…


     
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    Cesare Bisoni Cesare Bisoni

    Acque agitate in Unicredit. Il presidente Cesare Bisoni, nominato solo lo scorso settembre dopo la scomparsa di Fabrizio Saccomanni, non è sereno. Non gradisce affatto lo stile ''autoritario'' dell'amministratore delegato Mustier. Bisoni ha messo subito in chiaro che non intende perseguire un altro mandato oltre il 2021, quando scadrà l'attuale consiglio, ma avrebbe confidato ad alcuni stretti collaboratori di essere pronto a lasciare già in vista della prossima assemblea di primavera, se Mustier dovesse continuare con il suo atteggiamento aggressivo e se tra i due non ci dovesse essere un chiarimento sulla direzione della banca.

     

    Già, che direzione prenderà la banca? Un eventuale abbandono di Bisoni indebolirebbe parecchio il manager francese, che cerca a tutti i costi un'alleanza con una banca straniera. Avrebbe ricevuto un secco ''no'' dalla sua vecchia casa, Société Générale, che non sarebbe interessata a una fusione paritaria ma solo a un'acquisizione in cui comandare. Il piano B di Mustier, ovvero quello di puntare su una banca inglese, è stato brutalmente stoppato dall'elezione di Boris e dunque dalla conferma della Brexit.

    Mustier Mustier

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