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    NO (FUNERAL) PARTY PER I CASAMONICA - A ROMA VIETATA UN’ALTRA CERIMONIA-SHOW PER L’ADDIO AD ALEVINO DI SILVIO - PER LA QUESTURA “NIENTE COCCHI, BANDA E PETALI DI ROSE DALL’ELICOTTERO” COME AVVENNE DUE ANNI FA CON IL CAPOFAMIGLIA SINTI VITTORIO - PROTESTANO I PARENTI: “COSÌ CI VIENE TOLTO IL DIRITTO DI SALUTARE COME VOGLIAMO” - VIDEO


     
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    Adelaide Pierucci per il Messaggero

     

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    Vietato il carro trainato dai cavalli. No alla presenza dei parenti non strettissimi. L' addio a Vittorio Casamonica con cocchiere, musicisti, manifesti, centinaia e centinaia di partecipanti straziati e petali lanciati da un elicottero, dell' agosto di due anni fa, potrebbe essere stata l' ultima commemorazione scenografica per le famiglie sinti della città. La questura è corsa ai ripari e ha imposto un addio sottotono per Alevino Di Silvio, 46 anni, padre di tre bambini e marito di Antonietta Casamonica.

     

    La cerimonia fissata per oggi a Torre Angela, dovrà svolgersi, come stabilito dal questore Guido Marino, in maniera riservata e «senza modalità clamorose». Il provvedimento è stato notificato ieri al fratello del defunto. Niente corteo funebre, e per evitare, comunque possibili intralci al traffico, anche l' ora dovrà essere anticipata alle otto del mattino, perché mezzogiorno era un orario che avrebbe potuto creare troppi disagi al quartiere. Disposizioni e regole che i Di Silvio e i Casamonica avvertono come un' umiliazione, visto che già si preparavano ad arrivare da ogni angolo della città e d' Italia per monopolizzare la zona. Per la cerimonia è stata anche ingaggiata una banda, che comunque proveranno a far suonare ugualmente.

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    Sabato sera, mentre in casa Di Silvio si piange per la morte di Alevino, una condanna per droga a 11 anni alle spalle, colpito da un infarto in ospedale mentre era in permesso da una comunità di recupero, arriva la convocazione urgente dal commissariato Casilino. E' Walter Di Silvio a ritirarla, il fratello maggiore. Riguarda la notifica di un divieto firmato a poche ore dalla morte dell' uomo, dal questore di Roma. Per motivi di ordine pubblico, viabilità e sicurezza - è scritto nel provvedimento - «si pone il divieto allo svolgimento in luogo pubblico o comunque fuori dai luoghi destinati al culto ovvero con modalità clamorose di tutte le attività funebri connesse al decesso di Alevino Di Silvio.

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    La persona interessata - si aggiunge - viene altresì messa a conoscenza che la funzione religiosa che si terrà il 31 luglio dovrà essere svolta alle ore 8 in forma strettamente privata ed esclusivamente all' interno della chiesa Santi Simone e Giovanni Taddeo ubicata in Roma in via di Torrenova». I parenti del defunto non la prendono bene e alla banda non vogliono rinunciare. «Sono decenni che nei nostri funerali chiamiamo bande musicali - dice Walter Di Silvio, - arrivano da fuori, e ora bisogna capire se faranno in tempo a stare a Roma per le otto del mattino e se soprattutto potranno suonare almeno fuori dalla chiesa. Così ci viene tolto il diritto di piangere e salutare come vogliamo.

     

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    Al funerale di Guerino Casamonica c' erano più poliziotti che parenti. Hanno deciso pure chi poteva mettere piede al cimitero. Si può vietare una commemorazione religiosa?», insiste Walter Di Silvio, fratello della vittima e marito di Adelaide Casamonica, una delle nipoti di Vittorio, diventato famoso da morto per i funerali da mammasantissima. «Al carro avevamo già rinunciato - continua - ma pensavamo di fare comunque un funerale tradizionale con il corteo dei parenti, la banda e i petali da gettare sulla bara durante il tragitto. Siamo sì di etnia rom, ma italiani e cristiani. Se creiamo intralcio ci sono le multe». Di Silvio difende pure il funerale di Vittorio Casamonica che, sulle note del Padrino e il carro trainato da sei purosangue, aveva paralizzato mezza Roma e scatenato una bufera, visto che era stata permessa una celebrazione degna di Al Capone.

     

    VITTORIO CASAMONICA VITTORIO CASAMONICA

    «Forse si è esagerato, ma per affetto - dice - è stato descritto come un boss, ma se fosse stato così sarebbe stato in galera, come ha fatto notare pure Vittorio Sgarbi. I guai sono legati a quello striscione e a quell' abito papale: hai conquistato Roma, conquisterai pure il paradiso. Vittorio nelle cerimonie si vestiva sempre di bianco. E per conquistare Roma, si intendeva conquistare i rom di Roma. Mica un' espansione mafiosa». Insomma, per il fratello di Alevino è soltanto tradizione. La polizia, però, sembra pensarla diversamente. Oggi si svolgerà la cerimonia, ma chissà se, alla fine, la banda suonerà.

    ALEVINO CASAMONICA ALEVINO CASAMONICA FERRARI E FIORI AL FUNERALE CASAMONICA FERRARI E FIORI AL FUNERALE CASAMONICA

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