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    ECCO IL PIANO DI ANDREA BONOMI PER RILANCIARE POPMILANO: MANDARE ALL'ARIA LE NOZZE COL BANCO POPOLARE E RAFFORZARE L'ISTITUTO CON UNA SERIE DI ACQUISIZIONI NEL NORD-EST (POPVICENZA E VENETO BANCA) E POI CARIGE


     
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    Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

     

    ANDREA BONOMI ANDREA BONOMI

    Il naufragio della fusione tra Bpm e Banco Popolare è più di un’opzione. I mercati annusano il fallimento delle nozze e i titoli dei due istituti, ieri, hanno accusato il colpo a piazza Affari perdendo lo 0,28% e il 3,29%. La giornata era partita con la tensione alle stelle, non tanto per l’andamento in Borsa quanto per il terremoto cagionato dal blitz di Andrea Bonomi. Il numero uno di InvestIndustrial non ha sciolto la riserva, ma l’ipotesi di un ritorno a piazza Meda, anticipato ieri su queste colonne, è sul tavolo.

     

    Attorno a Bonomi, a cui si sono rivolti in prima battuta i soci-pensionati (uno dei gruppi più influenti nella PopMilano), si va consolidando un ampio consenso: le segreterie nazionali dei sindacati stanno trovando la quadra e di fatto sono tutte d’accordo, a cominciare da Fabi, Fisac Cgil e First Cisl; gli interni della Uilca Bpm hanno già manifestato entusiasmo a Bonomi, ieri tuttavia rimasto in silenzio.

     

    ANDREA BONOMI ANDREA BONOMI

    Chi lo conosce assicura che un rientro nell’industria bancaria è in linea coi suoi piani: sono in corso riflessioni e approfondimenti tecnici. Si parla di un listone unico in cui far confluire anche Piero Lonardi che oggi dovrebbe incontrare Bonomi per i dettagli. Il patron di InvestIndustrial - che vedrà anche il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni - tornerebbe nell’azionariato (aveva oltre l’8%) e si candiderebbe per la presidenza del consiglio di sorveglianza (carica ricoperta tra il 2011 e il 2014) in contrapposizione alla lista sostenuta dall’attuale amministratore delegato, Giuseppe Castagna (che vuole rimpiazzare l’80enne Piero Giarda col vice Marcello Priori).

     

    giuseppe castagna giuseppe castagna

    Il piano di Bonomi per Bpm è già abbozzato. Piazza Meda abbandonerebbe subito il progetto di fusione col Banco: l’idea è avere un orizzonte di due o tre anni per «piccole» acquisizioni (si parla di PopVicenza, Veneto Banca, Carige) e consolidare il gruppo; solo al termine di questa fase, Bpm potrebbe assaporare l’idea di un boccone più grande. Un quadro nel quale si potrebbe trovare spazio per Castagna, nonostante le tensioni e l’improvviso cambio di direzione della banca: il suo arrivo a piazza Meda nel 2014, del resto, è legato proprio a Bonomi. Che invece ha escluso il ritorno di Pietro Montani.

     

    SAVIOTTI SAVIOTTI

    Castagna ieri sera è volato a Londra dove oggi è prevista una riunione in Morgan Stanley. Al centro del summit negli uffici della banca d’affari, le prospettive di Bpm in cui i fondi istituzionali (BlackRock in testa) hanno un peso non indifferente. L’ex alto dirigente di Intesa dovrà dare spiegazioni sul progetto che sta per andare in fumo, sul quale aveva solleticato l’appetito dei mercati giocando sempre di sponda con Pier Francesco Saviotti: anche l’ad del Banco aveva scommesso tutto sull’asse Milano-Verona.

     

    piero Montani piero Montani

    Sia Castagna sia Saviotti avevano assicurato che le nozze non avrebbero avuto bisogno di aumenti di capitale, ma la Banca centrale europea - nonostante due mesi di dichiarazioni in senso opposto da parte dei due banchieri - non ne vuole sapere. La lettera ufficiale della Bce arriverà entro sabato, quando a Verona è in programma l’assemblea del Banco. Salvo sorprese, Francoforte confermerà il rafforzamento da 2 miliardi di euro. L’Eurotower ribadirà anche lo stop a Milano autonoma per tre anni: la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con gli azionisti Bpm che hanno dato il là al ribaltone. Che succede a Verona? Se il Banco aveva bisogno a tutti i costi di un partner, il rifiuto della Bpm apre le porte a una fase d’emergenza. Saviotti saprà senza dubbio come muoversi.

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