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    L'APPENDINO HA MOLTE INCHIESTE NELL'ARMADIO - VERSO IL RINVIO A GIUDIZIO PER FALSO IDEOLOGICO E ABUSO D'UFFICIO: I MAGISTRATI HANNO CHIUSO L'INDAGINE SULLA SINDACA DI TORINO, IL SUO EX CAPO DI GABINETTO E L'ASSESSORE AL BILANCIO - GLI AVVOCATI USANO UNA DIFESA IN STILE CRAXI: ''LA PROCURA SEMBRA RICONOSCERE CHE LA SINDACA L'HA FATTO PER FAVORIRE IL COMUNE DI TORINO''. UN PO' COME IL CINGHIALONE LO FACEVA PER IL PARTITO…


     
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    paolo giordana chiara appendino paolo giordana chiara appendino

    TORINO: CASO REAM, RISCHIO PROCESSO PER APPENDINO

     (ANSA) - La procura di Torino ha chiuso le indagini su una vicenda chiamata 'caso Ream', legata ai conti del Comune di Torino, e ha notificato l'avviso alla sindaca, Chiara Appendino, e ad altri indagati. L'atto manifesta l'intenzione dei magistrati inquirenti di chiedere il rinvio a giudizio.

     

    Fra i destinatari dell'avviso di chiusura indagini ci sono anche l'assessore al bilancio, Sergio Rolando, e l'ex capo di gabinetto della sindaca, Paolo Giordana. La vicenda si innesta su un debito di cinque milioni di euro verso la società Ream che non era stato incluso nel bilancio del 2016. Le difese hanno sempre affermato di avere agito correttamente e, fra l'altro, nelle scorse settimane avevano consegnato ai magistrati una pronuncia della Corte dei Conti che, a loro giudizio, confortava la tesi dell'amministrazione.

    Padre Paolo Giordana Padre Paolo Giordana

     

    TORINO: LEGALI APPENDINO, PM RICONOSCONO L'AIUTO AL COMUNE

     (ANSA) - "Quello che colpisce da una prima lettura del provvedimento è che la stessa procura sembra riconoscere che l'unica finalità perseguita dagli amministratori sarebbe stata quella di favorire il Comune di Torino". Questo il commento degli avvocati Luigi Chiappero e Luigi Giuliano, che assistono la sindaca di Torino, Chiara Appendino, nell'inchiesta Ream, per la quale oggi i pubblici ministeri hanno notificato agli indagati un avviso di chiusura indagini.

     

    CHIARA APPENDINO CHIARA APPENDINO

    Dal capo d'accusa formulato dai pubblici ministeri, aggiungono i due avvocati, "è scomparso ogni riferimento all'induzione in errore posta in essere nei confronti di giunta e Consiglio comunale". Chiappero e Giuliano osservano che "in definitiva, la vicenda - relativa all'imputazione a bilancio della restituzione della caparra introitata nel 2012 dal Comune di Torino e restituita all'inizio del 2018 - assume connotazioni prettamente tecniche rispetto alle quali è ferma convinzione dei difensori che l'operato della sindaca e di tutte le persone coinvolte sia stato assolutamente corretto". "Da domani - concludono gli avvocati - sarà finalmente possibile esaminare tutte le carte del processo sinora coperte dal segreto istruttorio, e avviare così un vero contraddittorio".

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