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    “PHISHING” PRESO ALL'AMO - LA TRUFFA INFORMATICA CHE CATTURA INFORMAZIONI RISERVATE DALL’iPHONE O DALL’iPAD E’ IL NUOVO INCUBO DELL’ESTATE - LE MISURE DI SICUREZZA POSSONO RENDERE INUTILIZZABILI GLI SMARTPHONE RUBATI, MA BASTA UN'EMAIL...


     
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    Andrea Nepori per “la Stampa”

     

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    Due settimane fa il finlandese Jonas Kiminki, direttore di un’agenzia Web, si trovava in vacanza a Torino con la famiglia. Mentre era in visita all’Acquajoy, il parco acquatico di Rivoli, qualcuno ha rotto il finestrino della sua auto a noleggio e rubato l’iPhone che Jonas aveva dimenticato all’interno.

     

    Cose che capitano, purtroppo. Kiminki ha mantenuto il sangue freddo e non si è fatto rovinare la vacanza: ha attivato subito le misure di sicurezza di Find My iPhone e bloccato il cellulare, trasformandolo in un costoso fermacarte difficile da ricettare. Tornato in Finlandia, a vacanza conclusa, ha iniziato a ricevere email e messaggi a dir poco sospetti. 

     

    «Ieri, undici giorni dopo il furto del telefono, mi è successa una cosa davvero interessante», scrive in un resoconto dell’accaduto pubblicato su Hackernoon. «ho ricevuto un SMS e una mail che mi avvisavano del ritrovamento del cellulare!». 

     

    I link presenti nell’email e nel messaggio di testo non appartenevano a domini di proprietà di Apple, condizione sufficiente per far scattare il campanello d’allarme. Kiminki, esperto di sviluppo di siti Web, non ci ha messo molto a capire cosa aveva davanti: un elaborato tentativo di phishing creato su misura per lui, curato in ogni dettaglio. L’email, totalmente verosimile, non conteneva i soliti errori grammaticali o di battitura, e il sito in cui inserire le credenziali iCloud si sarebbe potuto scambiare facilmente per l’originale. 

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    Con l’Apple ID della vittima del furto, sottratto grazie alla finta pagina di login, i ladri sarebbero stati in grado di raccogliere le sue informazioni personali e soprattutto accedere al telefono, disattivare Find My iPhone e superare l’Activation Lock (il livello di sicurezza che Apple ha implementato proprio per prevenire casi come questo) per poi resettare l’iPhone e rivenderlo sul mercato dell’usato. 

     

    Qualcuno con una minor esperienza tecnica rispetto a Kiminki sarebbe potuto facilmente cadere nella trappola, spinto soprattutto dalla comprensibile eccitazione per il ritrovamento del telefono rubato. 

     

    Ma come hanno fatto i ladri, o più probabilmente l’organizzazione che ha acquistato l’iPhone bloccato a pochi spiccioli dagli autori del furto, a scoprire gli indirizzi e il numero di telefono il proprietario del dispositivo? 

     

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    «Per quanto posso ipotizzare», spiega Kiminki, «hanno usato il ‘Medical ID’ (la cartella sanitaria digitale cui si può accedere in caso di emergenza anche dall’iPhone bloccato, n.d.r.) del telefono per scoprire a chi appartenesse, per poi trovarmi, grazie al mio strano nome, su Wunderkraut.com, con il mio indirizzo email e il mio numero di telefono. Quale che sia il metodo usato, una persona in carne ed ossa si è impegnata personalmente per cercare di fregarmi». 

     

    Una veloce ricerca sul Web mostra quello del manager finlandese non è un caso isolato e la tecnica è nota già da qualche tempo. Il valore di rivendita di un iPhone è tale da giustificare questo tipo di sforzo da parte delle organizzazioni che trafficano in dispositivi rubati. 

     

    In caso di furto o smarrimento dell’iPhone e dell’iPad, dunque, fate molta attenzione ai messaggi e alle email che potreste ricevere nei giorni successivi. 

     

    Per difendersi da questo tipo di attacchi è bene seguire i consigli classici contro il phishing: mai inserire le proprie credenziali in un form aperto da un link in una email; verificare sempre il dominio del sito e l’indirizzo da cui la mail è stata inviata; connettersi al servizio online (per verificare l’eventuale legittimità del messaggio) solo aprendo il sito immettendo l’indirizzo manualmente nel browser.  

     

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    Nel caso di tentativi di Phishing relativi ad iCloud o altri servizi Apple è bene inoltrare qualsiasi email ricevuta (possibilmente selezionando «Inoltra come allegato» - in Mail su Mac la voce si trova sotto il menu «Messaggio») all’indirizzo reportphishing@apple.com. In questo modo i tecnici di Cupertino possono analizzare il tentativo di phishing e bloccare la visualizzazione su Safari dei siti collegati alla truffa. 

     

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