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    AV-VENTURA AL BIVIO - STASERA L’ITALIA DEVE VINCERE IN ALBANIA PER ESSERE CERTA DI ESSERE TESTA DI SERIE AI PLAYOFF – I SENATORI AZZURRI PERPLESSI SULLA GIRANDOLA DEI MODULI DEL CT VORREBBERO TORNARE AL 3-5-2, BUFFON SMENTISCE: “NESSUNA FRONDA ANTI VENTURA" – IL DADAISMO DI TAVECCHIO: “IO PORTO ALLEGRIA”


     
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    Massimiliano Nerozzi per la Stampa

     

    Non c' è che l' imbarazzo della scelta tra i motivi che ha l' Italia per vincere, stasera a Scutari con l' Albania, per evitare un altro imbarazzo: il ranking da puntellare, l' umore da rigonfiare, il pessimismo da scacciare. Anche se ieri, da Ventura a Buffon, erano tutti sorrisoni, come se fosse normale avere una squadra che si chiude nel privé senza tecnico per scovare le motivazioni.

     

    Dalle parti dell' autogestione, eppure se la rideva pure il presidente Carlo Tavecchio: «Tutto a posto, io porto allegria». Aspettando il giorno della riscossa, è il momento delle smentite, del tutti insieme appassionatamente: «Non c' è una fronda contro Ventura», taglia corto Buffon. Anche se qualche intoppo c' è e non solo per gli ultimi risultati: «Con il ct ho parlato - racconta ancora il presidente della Federcalcio -, sta vivendo un momento particolare e non è un problema da poco. Ma non è mai stato in discussione».

     

    Senatori al comando Però s' è discusso molto, anche senza Ventura, che spiega: «C' è stata una riunione che i giocatori mi hanno chiesto di fare, in cui hanno parlato di qual è lo spirito necessario per indossare la maglia azzurra, per diventare i protagonisti del futuro. E per questo li ringrazio».

     

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    Uno di quei discorsi che, solitamente, fanno proprio gli allenatori. Il tutto raccontato come se fosse la cosa più normale del mondo: surreale. Buffon, al fianco del ct, fa pubblico appoggio: «Volevamo scuoterci e semmai essere a sostegno del tecnico, dentro e fuori dal campo». Il malessere è ovviamente più profondo se a Madrid c' è stato il tradimento di un modulo pericoloso e ingannatore, il 4-2-4 che qui rivedremo, e da lì s' è aperta una Via Crucis che sta condannando la Nazionale alla depressione.

     

    Tra Israele, sfida pur vinta, e Macedonia, pareggiata malissimo, gli azzurri hanno trasmesso una sensazione di ansia, di paura e di timore, ai confini dell' autolesionismo. Una zona disagio da cui non si riesce a evadere: per questo, al di là della vittoria, basterebbe qualche giocata, un paio di dribbling, qualche lancio coraggioso, e finalmente preciso, per invertire la rotta, sulla strada degli spareggi. L' Italia pare aver smarrito la fiducia in se stessa e, soprattutto, quelle certezze che s' era messa da parte in un' annata tribolata ma non inutile.

     

    Ora, invece, è incostante come l' orizzonte attorno a Scutari, che in un raggio di 50 chilometri passa dalle spiagge dell' Adriatico ai quasi 2700 metri del monte Jezercës, la Cresta del Lago.

     

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    Panucci avversario Non fosse sufficiente l' aritmetica del ranking Fifa, c' è pur sempre l' onore, quello che tutta l' Albania difenderà, come fu nell' amichevole del 2014 a Genova: vinta da noi, ma meglio vissuta da loro. Dentro uno stadio che già all' epoca gridava più «Alba» che «Ita». Figurarsi stasera, con lo stadio Loro-Boriçi stipato in tutti i suoi 16.000 posti:

     

    E se ce ne fossero stati 30.000 sarebbe stato lo stesso esaurito», sorride Gianni De Biasi, che incroci ancora per le strade, in formato gigante, come testimonial di un' assicurazione. Al suo posto, ringhia Christian Panucci: «Mi aspetto un' Italia arrabbiata per le critiche, ma sarei felice se vincessimo noi». Sullo sfondo, si agitano le classifiche che determineranno gli spareggi, dove saremo teste di serie al 99 per cento, e la cabala che sempre accompagna le riffe. Solo una volta l' Italia non si qualificò ai Mondiali, nel 1958, bocciata a Belfast dall' Irlanda del Nord: la stessa che potrebbe capitarci, anche stavolta .

     

     

    2. VOGLIAMOCI BENE E LAVORIAMO UNITI PER ANDARE AL MONDIALE DI RUSSIA

    Sebastiano Vernazza per La Gazzetta dello Sport

     

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    La vigilia di Albania-Italia è trascorsa all' insegna della serenità. Tutti uniti per il bene della Nazionale e polvere sotto il tappeto, i conti casomai si regoleranno più avanti. Oggi come oggi bisogna fare blocco per andare ai playoff da teste di serie e pescare un avversario morbido. Un passo alla volta.

     

    IL CASO «SISTEMA» Gigi Buffon ha smentito il retroscena uscito sulla Gazzetta di ieri: i senatori azzurri che sarebbero scontenti della girandola di sistemi di gioco e che premerebbero per il ritorno al caro vecchio 3-5-2. «È bello chiarire certi messaggi che passano - ha detto il capitano - e che però sono privi di fondamento». Registriamo la rettifica di Buffon, ma, in base a nostre fonti, confermiamo quanto scritto sulle perplessità di alcuni giocatori in fatto di tattica.

    GIAN PIERO VENTURA GIAN PIERO VENTURA

     

    «Non c' è nessuna fronda nei confronti del commissario tecnico», ha aggiunto il portiere azzurro a Sky, ma noi di fronda non abbiamo mai parlato né abbiamo scritto che si sia discusso della questione nell' assemblea degli azzurri sabato in hotel a Torino, con Ventura e lo staff informati della riunione e però lasciati fuori dalla sala. Il caso «sistema di gioco» si trascina da tempo, è esploso nelle ore successive alla batosta contro la Spagna ed è riemerso dopo il pari con la Macedonia. È il legittimo tentativo dei pezzi grossi dello spogliatoio di persuadere Ventura a mettere in sicurezza la squadra col 3-5-2 della solidità, in vista dello snodo cruciale per Russia 2018, il playoff di novembre.

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     Buffon ha spiegato il senso dell' assemblea dell' altro ieri: «Quando arrivano certi momenti, si cerca di affrontarli con tutto il gruppo, in modo che ne esca qualcosa che possa ricondurci sulla via maestra e che possa essere foriero di risultati importanti. Ci siamo riuniti alla luce del sole, con il consenso dell' allenatore e del suo staff, per cui non c' era nulla da nascondere. Volevamo scuoterci tra noi ed essere di sostegno all' allenatore in campo e fuori. Volevamo fare chiarezza. Scrivendo cose non veritiere si forniscono degli alibi ai giocatori: è l' ultima cosa di cui abbiamo bisogno». E poi:

     

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    «Contro l' Albania dovremo cominciare a vedere delle risposte. Mi auguro che si possa ritrovare una squadra con un' identità spiccata e con l' animo giusto, sia oggi sia nei prossimi impegni (i playoff, ndr ), quando ci sarà da essere squadra con la esse maiuscola». E ancora: «Ognuno si deve prendere le responsabilità del caso, ciascuno deve riuscire a mettere in campo il meglio che ha, perché ce n' è bisogno. Sono ottimista, tra noi le cose vanno bene. Avverto segnali confortanti, sento la voglia di ritrovare compattezza e capacità di stupire. Se ci riusciremo, saremo una buona squadra»….

     

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