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    BUNDU E A CAPO - IL FIORENTINO DELLA SIERRA LEONE SCONFITTO AI PUNTI: IL TITOLO DEI WELTER WBA RESTA A THURMAN - ORA A 40 ANNI BUNDU È A UN BIVIO: FERMARSI O PROVARE A RIPRENDERSI L’EUROPEO


     
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    Fausto Narducci per “la Gazzetta dello Sport”

     

    BUNDU THURMAN BUNDU THURMAN

    Tornare da Las Vegas dopo aver evitato il k.o. ma senza aver vinto neanche una ripresa non è un grande motivo di soddisfazione per un pugile imbattuto come Leonard Bundu (31-1-2) ma il Mondiale ad interim dei welter Wba disputato ieri notte sul ring dell'MGM Grand ha preso in contropiede non solo il quarantenne ex campione europeo fiorentino ma anche gli spettatori e gli esperti di pugilato.

     

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    Più che un incontro di boxe Keith Thurman ha conservato la propria imbattibilità vincendo una tappa pirenaica di ciclismo: un match condotto di rimessa, pedalando sul ring dall’inizio alla fine, che non era proprio la tattica più prevedibile per un americano che aveva vinto 21 volte su 23 per k.o. e si era costruito il soprannome di "one shot" per la caratteristica di chiudere i match al primo colpo. Poteva succedere anche ieri sera se Thurman fosse riuscito a chiudere il match sul primo gancio sinistro che ha messo al tappeto Bundu dopo un minuto del primo round.

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    ROUND A FAVORE — Il fiorentino della Sierra Leone è invece stato bravo a rialzarsi e a riprendere il filo del match neutralizzando la proverbiale potenza di Thurman ma da lì alla fine la sfida non è uscita da un binario che non prevedeva deviazioni: Bundu in avanti a fare il match e Thurman a girargli attorno per colpirlo di rimessa. I tre cartellini che hanno conteggiato lo stesso punteggio finale di 120-107 per l’americano dimostrano che nessun giudice ha dato a Bundu un solo round (tutti 10-9 e 10-8 il primo round per Thurman): verdetto fosse eccessivamente punitivo (noi gliene abbiamo assegnati tre) per l’italiano ma sostanzialmente giusto.

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    POCO SPETTACOLO — Leonard, che sembrava combattere in casa a sentire l’urlo "Bundu buma ye" che echeggiava per l’Mgm Grand, in realtà ha portato a segno pochissimi colpi: un destro al 3° round e un sinistro al 6° sono stati gli unici significativi. Però si è accollato il difficile onere di fare il match contro un avversario che punta a incontrare il fenomeno Mayweather (ma la supersfida di Floyd con Pacquiao a maggio sembra ormai cosa fatta) ma non ha fatto nulla per migliorare lo spettacolo nei confronti di un pubblico che si è annoiato e ha continuato a fischiarlo. Niente da dire sulle sue qualità tecniche comunque: Thurman ha velocità, varietà di colpi e magistrale scelta di tempo. Ma perché non cercare mai il colpo del k.o.

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    Alla fine a favore del vincitore conteggiamo un destro al 6° round, un gancio sinistro al volto nel 10° e, a parte il knock down, un solo affondo vero: gancio destro doppiato da diretto sinistro che nell’ottavo round ha portato per la seconda volta Bundu sull’orlo dell’atterramento. Tutto sommato un match deludente che ridimensiona Bundu dopo la doppia impresa inglese per la difesa dell’Europeo e non esalta Thurman che per la terza volta in carriera è arrivato al limite del match.

     

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    AL BIVIO — A Bundu poteva andare peggio e ha mostrato coraggio ma per ripetere l’impresa della conquista americana di un Mondiale riuscita fra gli italiani solo a Carnera, Benvenuti e Rosi occorreva un po' di acume tattico in più.

     

    Ora a 40 anni Bundu è veramente a un bivio: fermarsi o provare a riprendersi l’Europei, ma i sogni iridati sono probabilmente sfumati definitivamente. E’ andata anche peggio al livornese Lenny Bottai (22-3) che nell’eliminatoria dei superwelter Ibf è stato messo k.o. al terzo round dall’americano Jermall Charlo (20-0): una sconfitta bruciante.

     

    BUNDU PELù BUNDU PELù BUNDU BOCELLI BUNDU BOCELLI

    Nel clou della serata l’ex campione mondiale britannico Amir Khan (30-3), dopo una vigilia infuocata, ha impartito una lezione (119-109, 118-110-120-108 il verdetto unanime) all’americano Devon Alexander (26-3) conquistando il Mondiale silver dei welter Wbc e rimettendo in sesto la sua carriera da ex enfant-prodige che potrebbe portarlo a sua volta alla sfida con Mayweather. Dopo la doppia sconfitta rimediata fra il 2011 e il 2012 "King Khan" sembra anzi in pole position rispetto a Thurman per la sfida allo sportivo più ricco del pianeta.

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