• Dagospia

    IL CINEMA DEI GIUSTI - CHE SPETTACOLO I “GUARDIANI DELLA GALASSIA” DELLA MARVEL NELLA LORO SECONDA AVVENTURA, PER MOLTI ANCHE MIGLIORE DELLA PRIMA (PO’ ESSE…) - JAMES GUNN HA SCRITTO E CUCINATO LE LORO SCORRIBANDE SPAZIALI CON UNA SERIE INFINITA DI BATTUTE DA SIT-COM E UNA NUOVA PLAYLIST DI CLASSICI ANNI ’70 DA PAURA (VIDEO)


     
    Guarda la fotogallery

     

    Marco Giusti per Dagospia

     

    Guardiani della Galassia Vol 2 Guardiani della Galassia Vol 2

    “Dobbiamo ancora salvare la galassia!”. Intanto i Guardiani della Galassia cercano di salvare le sale con l’uscita a sorprese di ieri nelle nostre sale (544 per un milione e 200 mila euro di incasso), quando in America usciranno solo il 5 maggio. Che spettacolo, però, i Guardiani della Galassia della Marvel nella loro seconda avventura, Vol. 2, per molti anche migliore della prima (po’ esse…), diretti alla grande ancora una volta da James Gunn, che ha scritto e cucinato le loro scorribande spaziali con una serie infinita di battute da sit-com e una nuova playlist di classici anni ’70 da paura, da Cat Stevens, “Father and Son”, a George Harrison, “My Sweet Lord”, passando per i Fleetwood Mac e “Brandy” dei Looking Class.

     

    Guardiani della Galassia Vol 2 Guardiani della Galassia Vol 2

    E nessun pezzo è messo a caso, attenzione, e quando qualcuno osa distruggere la cassetta di Star Lord saranno guai. E nemmeno le battute o le trovate comiche, come la ricerca dello skotch nel climax finale, sono inserite per riempire dei vuoti, ma servono per rallentare la tensione e sviluppare un certo tipo di space-opera decisamente comedy. Gunn riprende il lato picaresco avventuroso, anche molto divertente, dei primi Star Wars riportandoci una simile freschezza di scrittura quando i nuovi Star Wars mancano proprio di questa leggerezza.

     

    Guardiani della Galassia Vol 2 Guardiani della Galassia Vol 2

    Detto questo, i nostri eroi ci sono tutti al completo, Peter detto Star Lord, Chris Pratt, il procione Rocket doppiato da Bradley Cooper, la bella Gamora di Zoe Saldana e sua sorella Nebula, Karen Gillan, che forse non è così cattiva, il potente e grezzone Drax di Dave Bautista, e se l’alberello Groot è morto spunta Baby Groot, anche lui con un’unica frase da pronunciare: “Io sono Groot”.

     

    Guardiani della Galassia Vol 2 Guardiani della Galassia Vol 2

    Mettiamoci anche il briccone galattico Yondu di Michael Rooker, qui presentissimo, tutto blu con pessima dentatura e cresta killer sulla capoccia, una specie di padre adottivo per Peter. E poi, tra camei di Howard The Duck, Stan Lee, Ving Rhames, Michelle Yeoh, Rob Zombie e una Miley Cyrus che non ho riconosciuto, ecco le new entry interessanti, come il padre di Peter, Ego, interpretato addirittura da Kurt Russell, sorta di padre-dio, la dolce Mantis con due cornini-antenne sulla testa di Pom Klementieff, la fredda Ayesha tutta dorata di Elizabeth Debicki, assolutamente vendicativa, il bruttissimo TaserFace di Chris Sullivan, perfino il potente Stakar Gord di Sylvester Stallone, talmente rifatto che non ha neanche bisogno di gran trucco galattico.

     

    Guardiani della Galassia Vol 2 Guardiani della Galassia Vol 2

    I Guardiani girano di pianeta in pianeta trovando guai e tesori ovunque. C’è un mostrone gigantesco nel primo quarto d’ora che riempie tutto lo schermo pronto a inghiottire Drax, Rocket che deve per forza rubare delle batterie a casa di Ayesha e lei scatenarà il pandemonio per distruggere la navicella di Star Lord, vari problemi paterni che assilerrano Peter, ma va detto, però, che Star Lord è più preoccupato della sua competizione con Rocket su chi guida meglio tra asteroidi e navicelle. Ci sono problemi di famiglia anche per Gamora e Nebula.

    Guardiani della Galassia Vol 2 Guardiani della Galassia Vol 2

     

    Ma il cinico Rocket, il grezzone Drax, e il fantolino Baby Groot fanno sempre ridere. E anche l’esercito straccione di Yondu. Tutta la parte di pura avventura slegata quasi da una storia è la migliore, quando entriamo nell’intreccio fra padre e figlio nel pianeta Ego qualcosa non torna.

     

    E’ un po’ cafone anche il pianeta che si è costruito Kurt Russell, malgrado il grande spreco di effetti speciali. Sticazzi. Tutte le scene d’azione sono magnifiche e Rocket alle prese con cattivi di ogni tipo armato di qualsiasi arma è una forza assoluta. Come se non bastasse Star Lord ogni volta che sente un classico degli anni ’70, a commento spesso di scene di scontri violentissimi, ce ne spiega l’importanza, da vero fan. Ma risentire “My Sweet Lord” di George Harrison fa un grande effetto. Molto divertente, molto scatenato. Forse non con un grande storia, ma questo ci importa davvero molto poco. In sala dal 2 maggio.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport