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    CI MANCAVA LO STREPTOCOCCO "CARNIVORO" – IN GIAPPONE CRESCE L’ALLARME PER L'INFEZIONE BATTERICA DA “STREPTOCOCCO A”, CHE PUÒ CAUSARE NECROSI DEI TESSUTI - SECONDO I DATI, NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024, HA GIÀ SUPERATO LA METÀ DEI CONTAGI TOTALI REGISTRATI L'ANNO SCORSO: 88 SOLO A TOKYO, 517 IN TUTTO IL PAESE – LA MALATTIA PUO' ESSERE TRASMESSA PER VIA RESPIRATORIA O PER CONTATTO DIRETTO E ATTRAVERSO FERITE A MANI E PIEDI...


     
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    streptococco streptococco

    (Adnkronos) - In Giappone cresce l'allarme per la sindrome da shock tossico streptococcico (Stss), un'infezione batterica da streptococco A rara, ma molto grave, che può causare necrosi dei tessuti e per questo viene definita 'malattia carnivora' o del 'batterio carnivoro'. Il governo metropolitano di Tokyo ha diffuso un alert in seguito a un aumento significativo dei casi di Stss: secondo gli ultimi dati, nel 2024 hanno già superato la metà del totale registrato l'anno scorso.

     

    Nella sola capitale se ne contavano 88 al 17 marzo, mentre a livello nazionale 517 secondo quanto riporta 'The Japan Times'. Nel 2023 il tasso di mortalità da Stss è stato pari al 30% circa, ricorda il governo metropolitano di Tokyo. L'anno scorso sono stati 141 i casi in città, con 42 decessi.

     

    streptococco streptococco

    Lo streptococco di gruppo A può essere trasmesso per via respiratoria o per contatto diretto, nonché attraverso ferite a mani e piedi, spiegano le autorità sanitarie della capitale nipponica, che invitano a rivolgersi immediatamente al medico in presenza di sintomi come dolore agli arti e gonfiore o febbre. I funzionari evidenziano l'importanza di misure preventive di base come il lavaggio frequente delle mani e una cura adeguata delle ferite.

    tampone streptococco tampone streptococco

     

    Gli esperti ritengono che l'aumento dei casi di Stss sia associato a una variante batterica nota come ceppo M1UK, rilevata sempre più spesso da metà novembre 2023 nei pazienti colpiti. Se in genere circa il 90% dei casi annuali di Stss si concentra fra gli over 40, nel 2023 è stato segnalato un boom di infezioni tra i 40enni, riporta il quotidiano citando il Niid, l'Istituto nazionale per le malattie infettive.

     

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