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    CON IL TRUCCO DELL'ACQUA MINERALE DERUBAVANO IKEA - E’ ACCADUTO A MILANO DOVE 30 DIPENDENTI DELLO STORE DI CORSICO AVEVANO TROVATO IL MODO DI MANOMETTERE LE MODALITÀ DI PAGAMENTO ALLE CASSE AUTOMATICHE E PORTARSI A CASA GLI OGGETTI DI DESIGN A PREZZI STRACCIATI - ECCO COME HANNO FATTO


     
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    Fabio Poletti per “la Stampa”

     

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    Andavano via come l'acqua minerale gli oggetti di design di Ikea. Letteralmente come acqua minerale, visto che venivano prezzati e pagati, pochissimo, in questo modo da trenta dipendenti infedeli dello store di Corsico alle porte di Milano che avevano trovato il modo di manomettere le modalità di pagamento alle casse automatiche.

     

    La vicenda è iniziata oltre un mese fa. Alcuni responsabili del grande magazzino di mobili svedesi low cost controllando le giacenze si sono accorti che le vendite non corrispondevano, ma soprattutto che era stato venduto uno spropositato numero di confezioni di acqua minerale. Danno da migliaia di euro Due settimane di controlli e i trenta dipendenti sono stati individuati e pure videoripresi. Ikea ha fatto partire una denuncia ai carabinieri di Corsico.

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    Il fascicolo è finito sul tavolo di un magistrato della Procura di Milano che ha aperto un' inchiesta per associazione a delinquere e ricettazione. Ikea inoltre ha inviato a ogni dipendente infedele una lettera di contestazione chiedendo a ogni lavoratore di rispondere entro cinque giorni. Dopo di che verranno presi gli inevitabili provvedimenti, fino al licenziamento per giusta causa. Ikea conferma di avere preso questa iniziativa, ma non vuole fornire dettagli visto che l' inchiesta della magistratura è ancora aperta.

     

    Secco il comunicato del Gruppo: «Un' indagine interna ha svelato il grave comportamento di alcuni co-worker dello store di Corsico. Ikea sta prendendo i provvedimenti necessari per proteggere i propri co-worker e il proprio brand. Nel rispetto dei co-worker coinvolti, delle procedure e di Ikea, non possiamo fornire dettagli sui singoli procedimenti disciplinari». Si sa che il danno accertato si aggira attorno ad alcune decine di migliaia di euro, ma la cifra esatta non è ancora stata stimata.

     

    DIPENDENTE IKEA DIPENDENTE IKEA

    La sostituzione delle etichette per i pagamenti elettronici avveniva solo con oggetti di design di piccole dimensioni, molto apprezzate le lampade e i complementi di arredamento, trasportabili a mano e dunque occultabili. L' oggetto più grande trafugato sembra essere un materasso. Ma si stanno ancora confrontando i registri elettronici con le giacenze del magazzino e i registratori di cassa per accertare l' entità dei furti che sono andati avanti per quasi un mese. In alcuni casi gli oggetti derubati sono stati poi rivenduti, da qui l' accusa di ricettazione.

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