• Dagospia

    COSTA "BUZZURRA" A MANO ARMATA - OPERAZIONE IN STILE COMMANDO VICINO NIZZA: RAPITA LA REGINA DEL TURISMO JACQUELINE VEYRAC, PROPRIETARIA DEL "GRAND HOTEL" DI CANNES - NESSUNO HA ANCORA CHIESTO UN RISCATTO - TRA LE PIU’ RICCHE DELLA ZONA, ERA SFUGGITA AD UN SEQUESTRO 3 ANNI FA


     
    Guarda la fotogallery

    JACQUELINE VEYRAC 4 JACQUELINE VEYRAC 4

    Marco Menduni per la Stampa

    La ricorda come fosse ieri, quella mattina di tre anni fa. «Hanno provato a rapire la signora Jacqueline – racconta Maurizio Gaeta dietro al bancone dove da vent’anni vende gelati in rue Gambetta – poi una vicina li ha visti e ha urlato di scappare, un’altra donna ha gridato dal balcone, sono arrivato anche io e loro sono fuggiti».

     

    Stavolta invece Jacqueline Veyrac, una delle donne più ricche della Costa Azzurra, è stata sequestrata davvero. Portata via con un’azione da commando, vicino alla sua casa di Nizza.

     

    Lunedì a mezzogiorno si è messa alla guida della sua 4x4. Si è fermata davanti alla farmacia Gambetta, è scesa e ha fatto un acquisto. Poi è risalita in macchina. Cinquanta metri dopo rue Emilia diventa ancora più stretta: ci si passa a malapena, nel punto in cui si innesta in rue Guiglia, con le auto parcheggiate sui due lati. C’è una macchina ferma che la aspetta, un’utilitaria bianca, che ha sbarrato la via. Chi è a bordo conosce i ritmi, gli orari, le abitudini di Jucqueline Veyrac. Abitudinaria all’ossessione: stessi orari, stessi giri.

    Un cono alla Gelateria di Torino, un passo al supermercato Casino; un saluto alle dottoresse della farmacia. Saltano fuori in due, la costringono a uscire. Uno ha il volto coperto con una sciarpa, l’altro con un asciugamano. Nessuno vede armi, le grida sono sufficienti a spaventare la donna.

     

    GRAND HOTEL JACQUELINE VEYRAC GRAND HOTEL JACQUELINE VEYRAC

    La prendono, la caricano a forza sull’auto, fuggono. E’ un postino il testimone della scena. Si scaraventa in farmacia, trema come una foglia, urla: «C’è stato un rapimento, chiamate la polizia! ». Da quel momento iniziano le ricerche dei sequestratori e il tentativo di dare un senso e una spiegazione al sequestro, in pieno giorno e in pieno centro, della Vayrac.

     

    C’è stato un primo contatto con i rapitori? Sì, conferma l’avvocato di famiglia Sophie Jonquet. Hanno chiamato il figlio Gérard. Una sola frase, da film: «Se farete quel che diciamo, la signora non correrà pericoli». Poi la richiesta di un riscatto, che però familiari e inquirenti negano. «Abita qui vicino – spiega ancora Gaeta – e gira sempre da sola, nemmeno dopo quel che è accaduto nel 2013 ha voluto una guardia del corpo». «Anzi – dice un’altra conoscente – ha sempre detto che tre anni fa fu un errore di persona. Diceva: chi potrebbe volere una vecchietta come me?».

     

    GRAND HOTEL CANNES GRAND HOTEL CANNES

    Invece c’è più di un motivo, se si tratta di un sequestro per estorsione, di volere Jaqueline Veyrac. Vedova da molti anni, è rimasta da sola con il figlio Gerard a gestire l’immenso patrimonio di famiglia. C’è il Grand Hotel di Cannes, un cinque stelle di lusso, vicino alla Croisette e a un passo dal Palazzo del Cinema. Davanti all’albergo un parco con le palme, giardini bellissimi con panorama mozzafiato sul mare. Fu acquistato nel 1958 da Gerard Veyrac, il padre di Jacqueline, e da Paul Augier, proprietario del Negresco di Nizza.

     

    Nel 1963 fu completamente ricostruito. Al grande galà per i 50 anni, nel 2013, la Veyrac è la vera regina della serata. Jacqueline è presidente del consiglio di amministrazione dell’albergo. Ed è anche la proprietaria di un ristorante molto noto a Nizza, La Réserve, in boulevard Franck-Pilatte: una elegante torretta sul mare della Baia degli Angeli. Quali le piste? Il procuratore di Nizza Jean-Michel Priest non vuole legare il sequestro al tentativo fallito del 2013: «E’ prematuro».

     

    Ma, dice, nessuna ipotesi è esclusa. Privilegiato il rapimento per estorsione, ma si guarda anche ai rapporti con i concorrenti e persino alle conoscenze personali. Sono passati solo due anni e i magistrati nizzardi ricordano bene un altro caso. Quello di Hèlène Pastor, altra ricchissima ereditiera uccisa a Nizza nel 2014 in un agguato. Sembrava anche quello un sequestro finito male, invece sotto accusa c’è il genero polacco, sospettato di voler mettere le mani sull’eredità: il processo inizierà a gennaio.

    COSTA AZZURRA JACQUELINE VEYRAC COSTA AZZURRA JACQUELINE VEYRAC

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport