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    D’ORA IN POI CHIAMATEMI “SUOR ANGELA” – IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, LA MERKEL VA AL MEETING DI SANT’EGIDIO E PROMUOVE IL DIALOGO FRA LE RELIGIONI. MA SOPRATTUTTO BENEDICE I FINANZIAMENTI PER L’AFRICA PER BLOCCARE I MIGRANTI, COME FATTO CON LA TURCHIA – TAJANI: SERVE UN PIANO MARSHALL DA 40 MILIARDI


     
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    Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera

     

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    Il dialogo tra le religioni «non solo è possibile, ma necessario». La responsabilità della pace, però, «è universale» e l' Europa deve fare la sua parte. Fermando i trafficanti di uomini e aprendo vie di accesso legali per i rifugiati, senza dimenticare chi è trattenuto in Libia in «condizioni catastrofiche». La sua ricetta per una convivenza «pacifica e proficua per tutti».

     

     Angela Merkel l' ha illustrata ieri, a pochi giorni dal voto in Germania, di fronte alla platea ricca di leader religiosi e autorità morali e politiche, giunte da ogni parte del mondo, per rispondere all' appello al dialogo della Comunità di Sant' Egidio: dalla massima autorità sunnita, il Grande Imam della moschea di Al-Azhar del Cairo, Ahmad Al Tayyeb; al rabbino di Francoforte Avichai Apel; dal presidente del Niger Mahamadohu Issoufou, al presidente dell' Europarlamento Antonio Tajani; dal patriarca greco ortodosso Giovanni X al presidente del Rissho Kosei Kai (una delle espressioni più importanti del buddhismo giapponese) a cardinali, vescovi e intellettuali come l' ambientalista Jeffrey Sachs.

    ANGELA MERKEL ANGELA MERKEL

     

    Una tre giorni di riflessioni, interventi e contributi, che, nel solco dell' incontro di Assisi voluto da papa Giovanni Paolo II nell' 86, cerca di costruire «Vie di Pace». Usando le religioni come acqua per spegnere i conflitti e non benzina per farli divampare. «La globalizzazione è rimasta senz' anima», evidenzia il fondatore della Comunità, Andrea Riccardi. Strigliando i leader religiosi, ad avere «più coraggio». Come auspica anche il Papa che in un messaggio al meeting invita l' Europa ad essere «più unita e aperta».

     

    La Merkel dà il benvenuto a tutti. Rivendica i trattati di pace che, 500 anni fa, qui in Westfalia, archiviarono la Guerra dei Trent' anni. Ammette che non furono risolutivi: «Ci fu la Prima guerra mondiale e poi la Seconda, scatenata dalla Germania che portò alla Shoa». Rimarca che «è triste doversi ritrovare ancora a dire che la violenza non ha alcuna giustificazione religiosa» e invita l' Europa a «non lasciare soli i Paesi in crisi».

    protesta contro merkel degli anti musulmani di pegida protesta contro merkel degli anti musulmani di pegida

     

    «Bene l' accordo con la Turchia», dice. «Ora ne servono altri con la Libia, il Niger ed il Ciad e collaborare meglio con i Paesi di origine e transito», aggiunge, anche per ricollocare i giovani africani, «chiave essenziale per lo sviluppo economico e democratico di una società».

     

    Andrea Riccardi Andrea Riccardi

    Concorda, Tajani. Rivendica l' orgoglio di un' Europa «unico continente in cui per 70 anni ciascuno ha potuto professare la propria religione e da cui è bandita la pena di morte». E lancia un Piano Marshall per l' Africa: «Non bastano 4 miliardi, ne servono 40». Punti di vista. Che non sempre collimano. L' imam Al Tayyeb, è d' accordo nella condanna al terrorismo. Ma non sulle sue origini... «Il terrorismo dell' Isis è simile a un trovatello - dice sarcastico - senza né madre, né padre. È nato con zanne e artigli. E si è alleato con potenze straniere. Non aveva ancora 3 anni che già diffondeva in tutto il mondo il messaggio per espandere lo Stato Islamico. Non riesco a capire la sua potenza tecnologica e scientifica e la politica del mordi e fuggi nel combatterlo».

     

    Il leader sunnita denuncia il genocidio ignorato dei Rohingya, minoranza musulmana birmana. E la troppa voglia dell' Occidente di «combattere guerre al posto degli altri nei Paesi musulmani». Ma, assicura, collaborerà: «Non c' è pace nel mondo, se non c' è pace nelle religioni». Servirà? 25 anni fa, dalla mediazione di Sant' Egidio e un evento simile è nata la pace in Mozambico.

     

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