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    1. "DOSTOEVSKIJ MI FA COMPAGNIA": PARLA LA PROSTITUTA UCRAINA CHE ASPETTA I CLIENTI LEGGENDO "DELITTO E CASTIGO" SULLA PONTINA - 2. "MI HANNO DETTO CHE SONO MATTA, CHE I CLIENTI NON VERRANNO PIÙ PER PAURA. ORA PER UN PO' NON PORTERÒ PIÙ LIBRI 3. L'OSSESSIONE DI «DIVENTARE RICCA PER ASSICURARE UN FUTURO AI SUOI 2 GEMELLI, OGGI UNDICENNI, PRIMA CHE SIA TARDI: "I MIEI FIGLI CREDONO CHE FACCIA LA BADANTE, MA CON 900 € AL MESE COME FAREI? LORO ODIANO LEGGERE. VOGLIONO SOLO I VIDEOGIOCHI"


     
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    PROSTITUTA CHE LEGGE LIBRI PROSTITUTA CHE LEGGE LIBRI

    Gianna Fregonara per il Corriere della Sera

     

    Da quando l' hanno fotografata seduta sul guardrail della Pontina, la strada che va da Roma a Latina, intenta sulle pagine di Delitto e castigo di Dostoevskij in attesa del prossimo cliente le hanno telefonato le colleghe: «Mi hanno detto se sono matta, che così mi faccio riconoscere e i clienti non verranno più per paura. Per tutti sono "quella" con il libro adesso», dice un po' compiaciuta. Un vecchio libro «con il prezzo ancora in lire».

     

    Di solito il tempo sulla strada si inganna con il telefonino ma a lei non era sembrato strano aspettare sfogliando i libri che le lascia qualcuno degli uomini che viene a trovarla con regolarità dietro il cancello arrugginito dove riceve subito dopo uno svincolo. Non ha trovato strano usare un libro per adescare e rendersi un po' diversa dalle altre.

     

    «Adesso per un po' non li porterò più - dice sorridendo e accarezzandosi le extension dei capelli decisamente da rifare -. Non posso neppure mettermi seduta altrimenti mi riconoscono dalla posa», racconta Anna, che è il soprannome di questa ventisettenne ucraina che racconta di avere la passione per la lettura da quando è piccola. Ora ha anche l' ossessione di «diventare ricca per comprar casa e assicurare un futuro» ai suoi due gemelli, oggi undicenni, prima che sia troppo tardi:

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    «Dopo i trent' anni per noi è finita, arrivano le diciottenni e ti sostituiscono». Lei deve fare in fretta e per questo è sempre qui. «Ogni tanto vado a Kiev a trovare mia madre e i miei figli: lei sa che cosa faccio e abbiamo avuto tanti conflitti (sì, dice conflitti ndr ) ma i soldi li porto io. I miei figli credono che faccia la badante, ma con 900 euro al mese come farei?».

     

    E qui invece? «Anche 8 mila euro al mese: lavoro da sola, non li devo dividere con nessuno. Dovreste fare come in Germania e farci pagare le tasse: 120 euro a notte per poter uscire per strada», suggerisce

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    Ma davvero legge Dostoevskij, qui tra lo sfrecciare delle auto e i camionisti che suonano il clacson quanto passano davanti a lei? «Lui è uno che ci sa fare con il racconto, lascia sempre le storie aperte», spiega nel suo italiano con l' accento ucraino. Non ha un personaggio preferito in Delitto e castigo : «Mi piace l' intrigo e leggo un po' di pagine per volta. Un libro l' ho anche comprato: è di Stephen King, il mio autore preferito. Anche se quello che amo di più è Il Pirata di Harold Robbins, lì c' è tanto intrigo e suspence».

     

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    Nella sua biblioteca portatile, racchiusa in uno scatolone, ha anche un libro inchiesta su Luciano Gaucci latitante ai tropici , Ken Follett con Alta Finanza il fantasy per ragazzi Maximum Ride di James Patterson, La voce invisibile del vento di Clara Sanchez e, appunto, Il Pirata : quando ne parla effettivamente le si allarga il sorriso. «Oh sì, lo leggo e lo rileggo, mi piace tantissimo, se lo comincio vado fino in fondo, ogni volta».

     

    Le piacerebbe anche tornare al cinema, dove è stata qualche volta, chissà «forse il prossimo inverno». Nel frattempo continua ad aspettare i suoi clienti e a fare i suoi conti: «Io ho fatto la fame, sa com' è quando la sera non c' è da mangiare? Ho dormito sotto i ponti quando sono arrivata in Italia, il mestiere che faccio non mi piace e non ho amici: ma ora ho una casa ad Aprilia, un appartamento che affitto dove posso tornare ogni sera». E una decina di libri per farsi compagnia. Poi un giorno spera di ripartire per Kiev: porterà i suoi libri? Sorride di nuovo: «Non so, i miei figli odiano leggere. Vogliono solo i videogiochi».

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