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    E SE BONINO AVESSE INSCENATO LA MANFRINA COL PD PER FARSI PUBBLICITÀ E ANDARE DA SOLA? IL SOSPETTO CIRCOLA SIA TRA LE VECCHIE VOLPI RADICALI CHE TRA I RENZIANI: LE HANNO OFFERTO DI TUTTO EPPURE PREFERISCE IL RUOLO DI MARTIRE - GIOVANNI NEGRI, EX SEGRETARIO: ‘ORMAI EMMA È LA CARICATURA DEI RADICALI. HA INGOIATO TUTTE LE POLITICHE DEL PD E HA CREATO UNA LISTA CHE SCAMBIA CAPALBIO PER L’ITALIA’


     
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    1. LA COMMEDIA: BONINO INSCENA LA RISSA COL PD PER FARSI PUBBLICITÀ

    Laura Cesaretti per il Giornale

     

    In casa Pd i pontieri sono freneticamente al lavoro per recuperare Emma Bonino all' alleanza. Piero Fassino, che ieri ha cercato a lungo un contatto con i Radicali, asserragliati in trincea, è riuscito solo a strappare una tiepida mezza promessa: nella conferenza stampa indetta per oggi, la leader radicale «non chiuderà» definitivamente le porte.

    emma bonino emma bonino

     

    «Ci limiteremo a fare il punto della situazione», spiegano gli ex pannelliani, ma confidano: «Ormai le possibilità di recupero sono minime, allo stato possiamo solo andare alle elezioni per conto nostro». Un colpo durissimo per il Pd, che contava su un' intesa elettorale che, secondo i calcoli più ottimisti avrebbe potuto portare «tra i 2 e i 3 punti percentuali in più» alla coalizione di centrosinistra. E che sa di pagare, in parte, una gestione pasticciata delle regole previste dal Rosatellum per la presentazione delle liste.

     

    È lo stesso Fassino ad ammetterlo: «La legge elettorale ha un' evidente contraddizione: prescrive le stesse norme di raccolta firme sia a chi va da solo che a chi si presenta in coalizione». Il problema avrebbe potuto essere aggirato da una circolare interpretativa del ministero dell' Interno, e il Pd ha provato ad ottenerla, ma il Viminale ha fatto muro per timore di ricorsi. Il Pd ha controproposto un patto tra gentiluomini a Bonino e compagni: raccogliete le firme sui vostri candidati, garantendovi la possibilità di andare da soli. Ma con l' impegno che, se poi si fa l' alleanza e si concordano candidati comuni per i collegi uninominali, a raccogliere le nuove firme ci pensiamo noi.

    RENZI FASSINO RENZI FASSINO

     

    La disponibilità Dem a superare le difficoltà, insomma, c' è tutta. Ma nel Pd inizia a circolare un sospetto non del tutto illogico: e se in realtà Emma Bonino avesse deciso fin dall' inizio di andare al voto da sola, alimentando la diatriba con il Pd a scopo pubblicitario? Tra i Radicali c' è chi fa capire che l' ipotesi non è lontana dal vero: «Emma viene dalla scuola di Pannella, che sapeva giocare benissimo su più tavoli per massimizzare i risultati», sorridono.

     

    emma bonino emma bonino

    Ma andare da soli, dovendo oltretutto raccogliere migliaia di firme, non sarebbe un suicidio? «Macché - rispondono i boninani - avremo la fila di quelli pronti a darci una mano, pur di danneggiare Renzi». E con la visibilità ottenuta in questi giorni, «fare il 3% non è impossibile». Non è sfuggita la singolare offerta di Andrea Orlando, capo della minoranza anti-renziana del Pd, disposto ad aiutarli a presentarsi «anche se non si alleeranno con noi».

     

    E dalle parti di Mdp sono già pronti a mettere a disposizione autenticatori e militanti per garantire la presentazione autonoma di una lista che potrebbe dare un duro colpo al Pd renziano, sottraendogli voti preziosi nei collegi e sul proporzionale. Del resto, Bonino ha mantenuto buoni rapporti, negli anni, con D' Alema («Non vedo come Emma possa fare un' alleanza con Renzi, hanno idee diametralmente opposte sull' Europa», ha detto pochi giorni fa) e Bersani. Mentre con il leader del Pd non li ha mai avuti, e certo non gli ha perdonato lo sgarro di non averla confermata alla Farnesina, nel 2014.

    ANDREA ORLANDO ANDREA ORLANDO

     

    Ieri poi, ad alimentare ulteriormente il sospetto di trappolone, è uscita su Repubblica la notizia di un recente pranzo tra Bonino, Giuliano Amato, Fabrizio Saccomanni ed Enrico Letta. Il quale ha dato all' amica Emma un messaggio chiaro: «Pensaci bene, legarsi a Renzi non è la scelta giusta.

    Dopo il voto si aprirà un quadro nuovo, meglio andare da soli». Messaggio ricevuto, a quanto pare.

     

     

    2. GIOVANNI NEGRI: «ORMAI EMMA È LA CARICATURA DEI VECCHI RADICALI»

    Roberto Scafuri per il Giornale

     

    Giovanni Negri Giovanni Negri

    Ogni mattina che sorge il sole Giovanni Negri, indimenticabile «peperino» segretario radicale (irrequieto al punto da ritrovarsi persino a capo del Psdi), dedica qualche minuto alla sua pianta più delicata, la nostalgia. «Mi rivedo ventenne sui gradoni torinesi: faccio la fila per sottrarre ai picci-isti i primi posti in lista. E c' è un orco rosso che comanda ai più nerboruti di menarci...».

     

    Mi costringo a chiederle il nome del satanasso.

    «Giuliano Ferrara. Ma in fondo era buono, le sue delicatezze assai speciali».

     

    Anche Emma Bonino lamenta di dover dimostrare con la raccolta di firme «l' esistenza in vita dopo 50 anni di storia».

    «50 anni fa era il '68. No, non sapevamo neppure chi fosse. I Radicali avevano per simbolo la Marianna. Emma venne fuori a metà dei Settanta...».

     

    Bella differenza, tra il Pr di allora e quello di oggi.

    «Già, e mi rammarica non poco. Talvolta sembra una brutta imitazione, o persino una caricatura. Prenda questa Cosa inventata da Emma e Della Vedova. La lista che piace alla gente che piace. Una lista che scambia Capalbio per l' Italia».

     

    pannella bonino pannella bonino

    Definendosi zia d' Italia qualcosa di «salottiero» è scontato.

    «Ma il Pr non è quella roba lì. Il Pr prendeva le botte per i diritti civili, è il caso Tortora, la responsabilità dei magistrati, le carceri, i marciapiedi e i mercati rionali.

    In quel senso, anche delle nonne. Qui siamo alla parodia».

     

    Si sta usando il simbolo, la storia, una certa «tecnicalità»?

    pannella bonino pannella bonino

    «Non so. L' idea che in questi dieci anni hai trangugiato tutto del Pd, la fine della presunzione d' innocenza, il sequestro preventivo dell' indagato, il codice antimafia, i magistrati che imperversano per ogni dove, che si candidano e continuano a fare le inchieste... E tu non dici niente, sei sulla poltroncina di ministro, di sottosegretario... Ingoi il fiscal compact che non è proprio l' Europa di Spinelli, e a Teheran ti copri col velo in onore degli ayatollah assassini, seguendo la linea-Renzi, quello che fa coprire i nudi delle statue... Tu che ti sei cuccata tutto questo, senza rompere, senza dire un beh... Beh, direi che ti sei cacciata in un pasticcio e non sai venirne fuori».

     

    Un modo ci sarebbe: indipendente di sinistra nel Pd.

    marco pannella e silvio berlusconi marco pannella e silvio berlusconi

    «Un diritto che si è guadagnato. Se non si ha il coraggio di farlo, basterebbe concludere un vero accordo politico col Pd, come fece Pannella con Berlusconi. Il resto, firme o candidature che siano, segue di conseguenza».

     

    Insinuano che sia solo la solita trattativa sui seggi.

    «Allora c' è un altro errore: devi andare da chi ce li ha. Come fai a chiederli a un signore che non sa se riesce a portare i suoi?».

     

    Ma lei che organizza con Parisi la lista di «Energie per l' Italia» non ce l' avrebbe, un posto?

    «Quasi quasi mi ha dato un' idea. Emma rompa col Pd e gli ultimi dieci anni di politiche disastrose in ogni campo. Basterebbe questo, per far tornare un po' della storia. La nostra».

     

    stefano parisi stefano parisi

     

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