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    “QUELL’UOMO HA PARCHEGGIATO LA FERRARI NEL POSTO RISERVATO AI DISABILI E POI MI HA SPINTONATO” - IL RACCONTO DEL PADRE DEL BAMBINO COL PERMESSO: “ERA PIENO DI GENTE MA NON C'È STATO NESSUN GESTO DI SOLIDARIETÀ” – I DIRIGENTI DEL CAVALLINO: PRONTI A INVITARE IL BIMBO COL PAPA' A MARANELLO


     
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    Gianni Santucci per il Corriere della Sera

     

    FERRARI VIA MONTENAPOLEONE FERRARI VIA MONTENAPOLEONE

    È stata una questione di mezzo metro, non di più; la Ferrari blu invade l' ultima parte di un posteggio riservato; la famiglia (genitori, un bambino disabile, una bambina piccola) parcheggia l' auto, ma il padre scende e si rende conto che non riesce ad aprire il bagagliaio per tirar fuori la sedia a rotelle e la pedana, e a quel punto nota che il padrone della Ferrari è li in strada. Chiede: «Mi scusi, potrebbe spostarsi qualche metro indietro?».

     

    L' uomo fa finta di non sentire, non si gira, e va avanti così quando la domanda gli viene ripetuta. Allora il padre si avvicina: all' improvviso l' uomo gli sbatte una mano sul volto e lo spintona via, poi si mette a urlare, come per simulare di aver subito un affronto. Sono di un' inciviltà che ha poco di umano i nuovi particolari che emergono sull' aggressione al padre di un bambino disabile, raccontata ieri dal Corriere , avvenuta poco prima delle 18 di sabato in via Monte Napoleone, centro di Milano.

    FERRARI via montenapoleone FERRARI via montenapoleone

     

    Ieri il padre del bambino ha firmato la denuncia in questura. Racconta che «purtroppo capita di frequente: si trovano i posti occupati, a volte si chiamano i vigili, in altri casi qualcuno arriva e sposta subito l' auto, esiste questo problema di diritto alla mobilità». Certo, qualcuno si scusa, altri non lo fanno, ma forse nessuno si aspetterebbe mai una reazione aggressiva e violenta: «Sono infastidito, molto addolorato, non ci sono neppure le parole per commentare un fatto del genere», racconta il padre del bambino.

     

    Che sabato pomeriggio, dopo essere stato spintonato via, s' è guardato intorno: «Era pieno di gente, molti passanti, ma non c' è stato nessun gesto di solidarietà, né di supporto nei nostri confronti». Se ne sono accorti anche i poliziotti arrivati poco dopo l' aggressione, quando la Ferrari era già scappata, e non hanno trovato nessun testimone.

     

    Ecco, la polizia, che in questo caso ha fatto un intervento in cui l' aspetto umano è stato primario. In via Monte Napoleone è arrivata la Volante «Genova», terzo turno dell' Ufficio prevenzione generale, guidato da Maria Josè Falcicchia, che riflette su «quanto possa essere stato difficile per quel bambino assistere all' aggressione del padre, la persona che per lui rappresenta sicurezza e protezione.

     

    VIA MONTENAPOLEONE VIA MONTENAPOLEONE

    E dunque è stato importante riportare un equilibrio». Lo hanno fatto due poliziotti, uno era all' ultimo giorno in Volante e ha regalato al piccolo lo scudetto con la «pantera» che portava attaccato alla divisa; l' altro si chiama Francesco Sciannamea, 30 anni, e racconta: «Il piccolo era quasi terrorizzato, aveva assistito a tutta la scena. Abbiamo cercato subito di rassicurarlo; gli abbiamo detto: "Non preoccuparti, adesso ci siamo noi, nessuno può farvi del male"».

     

    È stato il piccolo a segnalare ai poliziotti le caratteristiche dell' auto, perché è un grande appassionato di Ferrari: aveva riconosciuto marca e modello, forse sperava di ammirare l' auto, in passato ha incontrato il pilota Fernando Alonso. I dirigenti della casa di Maranello ieri hanno seguito questa vicenda, sono rimasti colpiti da un gesto tanto ignobile da parte di un uomo che «non ha nulla del ferrarista », e vorrebbero invitare il bambino, per accoglierlo nel mondo Ferrari.

    via montenapoleone via montenapoleone

     

    La «FF coupè» di via Monte Napoleone è intestata a un imprenditore milanese residente a Lugano, Guido M., 58 anni, vari precedenti per lesioni, minacce, percosse, oltraggio a pubblico ufficiale; la patente italiana e il porto d' armi revocati; un paio di società offshore emerse dagli archivi dei «Panama papers» e un profilo Facebook che ieri è stato aperto e chiuso a intermittenza, nel quale campeggia anche il muso di una Ferrari blu in primo piano, senza targa: quella che in via Monte Napoleone non voleva spostare neppure di mezzo metro.

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