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    GIORGIA MELONI DA’ SOLO UN MESE DI TEMPO A TOTI (ASPETTERA’ IL TRIBUNALE DEL RIESAME) E POI, PASSATE LE EUROPEE, NE CHIEDERA’ LE DIMISSIONI: VUOLE CHE LA LIGURIA PASSI SOTTO IL CONTROLLO DI FRATELLI D’ITALIA (CIRCOLA ANCHE IL NOME DEL CANDIDATO: L’ATTUALE ASSESSORA ALLE PARI OPPORTUNITÀ E ALLO SPORT SIMONA FERRO) - LA DUCETTA S’E’ INCAZZATA PER LA DIFESA DEL GOVERNATORE FATTA DA SALVINI: A DESTRA CRESCE IL TIMORE CHE L’INCHIESTA SI ALLARGHI...


     
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    Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

     

    TOTI MELONI SALVINI TOTI MELONI SALVINI

    […] se […] Matteo Salvini difende al massimo delle sue possibilità Giovanni Toti, è altrettanto vero che pubblicamente Giorgia Meloni non ha chiesto le dimissioni del governatore agli arresti domiciliari. […] Fratelli d’Italia si mostra freddo, ma ancora non reclama apertamente la testa del Presidente di Regione. Eppure, lo strappo politico c’è, si va allargando.

     

    Perché la premier […] preferirebbe un passo indietro di Toti, in nome dell’interesse superiore dei liguri, e dunque non ha apprezzato la difesa così appassionata del leghista. Vorrebbe chiudere al più presto questa storia, per evitare danni elettorali al centrodestra. Ed è per questo che i vertici di Fratelli d’Italia hanno tracciato una linea rossa, nelle ultime ore.

     

    antonio tajani a quarta repubblica antonio tajani a quarta repubblica

    In caso di conferma della misura cautelare dopo l’interrogatorio di garanzia, i meloniani sono disposti ad attendere le eventuali decisioni del riesame. E questo, va sottolineato, sempre che il presidente della Liguria faccia appello (non è scontato, perché un diniego avrebbe un costo politico enorme). In ogni caso, l’intero iter può durare al massimo 25 giorni. Si arriverebbe ai primi di giugno, a meno di una settimana dalle elezioni: impossibile decidere, a quel punto. E dunque, ecco il termine che si è dato Palazzo Chigi per gestire politicamente questa partita: il giorno dopo le Europee.

     

    Sempre che, ovvio, non arrivino prima altre notizie dell’inchiesta tali da rendere la situazione insostenibile. Il timore, che rimbalza da Genova a Roma, è infatti quello che prima o poi l’inchiesta in qualche modo si allarghi e che i dossier sotto la lente dell’attività degli inquirenti svelino altri coinvolgimenti politici.

    SALVINI MELONI TOTI SALVINI MELONI TOTI

     

    Nel frattempo […] batte pubblicamente un colpo Salvini. Le sue parole hanno colpito la presidente del Consiglio per la loro nettezza. «Dal mio punto di vista, dimettersi sarebbe una resa […] Perché domani qualunque inchiesta, avviso di garanzia o rinvio a giudizio porterebbe alle dimissioni di un sindaco. Non sono nelle condizioni di suggerire niente a Giovanni, che ritengo un ottimo amministratore. In Italia e in tutti i Paesi civili qualcuno è colpevole se condannato in tre gradi di giudizio. Non basta una inchiesta».

     

    giovanni donzelli presentazione di atreju 2023 giovanni donzelli presentazione di atreju 2023

    Sono ragionamenti che esprimono vicinanza a un governatore che in passato ha avuto momenti di confronto anche aspro con il Carroccio. Né si espone contro Toti il leader di Forza Italia, Antonio Tajani: «È una vicenda giudiziaria che risale a circostanze di parecchi anni fa. Forse si poteva intervenire due mesi fa, il giorno dopo le elezioni... Però questo non ci turba, non ci preoccupa».

     

    Chi invece si mostra assai più cauto è il partito di Meloni. Parla Giovanni Donzelli, il più alto in grado a via della Scrofa. «Credo che prima di parlare di elezioni ci debbano essere i tempi necessari. Toti dice che non ha nessun coinvolgimento, diamogli il tempo di dimostrarlo. Noi chiediamo massima chiarezza, la stessa reclamata in Puglia e Piemonte. C’è attenzione, perché quando si parla della gestione della cosa pubblica deve esserci totale trasparenza».

     

    giovanni toti matteo salvini giorgia meloni giovanni toti matteo salvini giorgia meloni

    A dimostrare che la situazione è in bilico è anche la riunione d’emergenza convocata ieri dai coordinatori regionali del centrodestra. Si ragiona di tutti gli scenari, compreso il dopo Toti. Al termine, viene diffuso un comunicato in cui non si cita mai il governatore e si ribadisce la continuità della Regione e la fiducia nell’attuale vicepresidente, Alessandro Piana. In realtà, i meloniani nutrono dubbi sull’opzione che possa davvero essere lui a gestire i prossimi dodici mesi. E d’altra parte, Meloni è pronta a reclamare la guida della Liguria proprio per FdI: in ascesa, nelle ultime ore, sarebbe l’opzione di schierare in caso di elezioni anticipate l’attuale assessora alle Pari Opportunità e allo Sport Simona Ferro.

    Simona Ferro Simona Ferro

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