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    GIULIETTO A CINQUESTELLE - LETTERA ANTI-AUSTERITÀ DI TREMONTI SUL BLOG DI BEPPE GRILLO - L’EX MINISTRO SI E’ COMPLIMENTATO CON IL M5S PER LA BATTAGLIA CONTRO IL FISCAL COMPACT - AVVISO AI NAVIGATI: IL GOVERNATORE DELLA LIGURIA GIOVANNI TOTI CONFERMA LE APERTURE AI GRILLINI…


     
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    beppe grillo davide casaleggio beppe grillo davide casaleggio

    Ilario Lombardo per “la Stampa”

     

    Socialista, liberal-berlusconiano, para-leghista. E ora? Grillino? È Giulio Tremonti, in una sintesi un po' troppo esemplificata. Ma come altro definire la parabola dell' ex ministro dell' Economia, oggi senatore seduto comodamente a godersi il privilegio di chi vive la libertà concessa da un isolamento politico e intellettuale?

     

    tremonti tremonti

    Ma forse sono anche le etichette che servono a semplificare l' andamento della storia quando è capace di spiazzarci incrociando destini di ex avversari. Giulio Tremonti ha inviato una lettera al blog di Beppe Grillo (piccola annotazione: non lo ha fatto attraverso gli uffici parlamentari) per complimentarsi con il M5S sulla battaglia contro il Fiscal compact e per sfilarsi dalla ricostruzione storica dei 5 Stelle che inseriscono anche il professore tra i complici delle politiche di austerity.

     

    beppe grillo alla camera ardente di paolo villaggio beppe grillo alla camera ardente di paolo villaggio

    «Per quanto mi riguarda - scrive Tremonti - credo di avere sempre espresso idee e tenuto posizioni non condivise in Europa, ma comunque non omologabili in termini di dogmatica e fanatica ortodossia finanziaria "europea"». Grillo ringrazia e, dopo tanti post negli anni contro l' ex ministro, mette in bella evidenza la sua lettera con questa premessa: «Tutti ormai sono d' accordo con il Movimento sul rigetto del fiscal compact, da Renzi fino all' ex ministro Giulio Tremonti. Se è così si passi ai fatti: il governo non dia il via libera questo autunno e lo dichiari da subito».

     

    Di fatto Tremonti fa da eco al suono di tamburi che annunciano la campagna d' autunno per evitare che il patto di bilancio europeo venga definitivamente inserito nei trattati. Curioso: tutti lo hanno votato, e adesso tutti non lo vogliono.

     

    tremonti andreotti tremonti andreotti

    Fanno eccezione i 5 Stelle che possono sfruttare la verginità di un movimento nato sulle macerie di una crisi economica devastante e proporre un mix di ricette che attrae esperti da destra e da sinistra. Così facendo il M5S trova alleati che un tempo sarebbero stati impensabili, ma che hanno in comune una certa idea sovranista dell' economia, poco incline ai compromessi con la burocrazia dell' Ue, e con ascendenze leghiste.

     

    Sarà un caso ma nello stesso giorno dell' endorsement di Tremonti, il governatore della Liguria Giovanni Toti conferma le aperture di credito ai grillini: «La vicinanza è con chiunque parli con buon senso; i 5 Stelle hanno troppo spesso girovagato sul concetto di sovranità nazionale, politiche di immigrazione e loro rapporto in Europa. Vedo da parte loro un po' di opportunismo: ovvero la cosa opportuna, nel momento opportuno, per prendere qualche voto in più. Detto questo - ha aggiunto Toti - se nel Parlamento danno una mano a fare qualcosa di sensato, vorrei che dialogassero su istituzioni, riforme, economia e tutto ciò su cui c' è bisogno di dialogare».

    beppe grillo con buffagni beppe grillo con buffagni

     

    Toti parla dal campo di assistenza ai migranti del parco Roja di Ventimiglia, ventiquattro ore dopo la visita di Luigi Di Maio in un luogo che è crocevia di visite politiche, anche per la sua portata simbolica in Europa.

     

    Giulio Tremonti Giulio Tremonti

    I migranti e l' economia anti-austerity sono temi che avvicinano e mettono in competizione i 5 Stelle e la Lega di cui Toti è il più orgoglioso alleato all' interno di Forza Italia. Le parole del governatore seguono quelle più esplicite del leader del Carroccio Matteo Salvini che si è augurato esplicitamente «una intesa, possibile dopo il voto» con i grillini.

     

    Sono messaggi che costringono i 5 Stelle a smentire e precisare che non ci saranno classiche alleanze (convergenze post-elettorali si vedrà) ma destinati anche a raggiungere le orecchie di Silvio Berlusconi, contrario a spostare l' asse del centrodestra su posizioni più sovraniste e a corteggiare i grillini. L' ex Cavaliere resiste agli spostamenti dei suoi tanti ex delfini che spingono verso Salvini, come Raffaele Fitto che plaude all' appuntamento di oggi a Piacenza, «Facciamo squadra», un tavolo programmatico organizzato dalla Lega che avrebbe dovuto trasformarsi nella convention di riunificazione delle destre, ancora orfane di Berlusconi e spaventate dall' invasione di campo di Grillo.

     

    LETTERA DI GIULIO TREMONTI AL BLOG DI BEPPE GRILLO

    GRILLO E BAUDO GRILLO E BAUDO

    Ho letto su Il Blog delle stelle il post "Il PD ha già approvato il Fiscal Compact. A febbraio"

    Il post contiene una lunga ed interessante analisi sulle origini della crisi della finanza pubblica “europea” e contiene inter alia quanto segue: “… nella sua fase embrionale il Fiscal Compact… è contenuto nei cosiddetti Six-Pack e Two-Pack. Votati e voluti dal Governo Berlusconi-Lega (vi era Giulio Tremonti al ministero dell’Economia) nel 2011”.

     

    TREMONTI E MONTI TREMONTI E MONTI

    Ho francamente qualche difficoltà nel condividere questo specifico punto.

     

    Basta infatti andare su Wikipedia, e comunque più ampiamente sul sito della Commissione Europea, per verificare che:

     

    a) il “Six-Pack” (seguito, ma solo due anni dopo, nel 2013, dal “Two-Pack”) ha preso forma in 5 Regolamenti (Regolamento del Consiglio n.1177/2011 dell’8 novembre 2011; Regolamento n. 1173/2011 del 16 novembre 2011; Regolamento n. 1174/2011 del 16 novembre 2011; Regolamento n. 1175/2011 del 16 novembre 2011; Regolamento n. 1176/2011 del 16 novembre 2011) e nella Direttiva 2011/85/UE del Consiglio dell’8 novembre 2011). Atti tutti questi formalizzati tra l’8 ed il 16 novembre 2011, quando il Governo Berlusconi stava cadendo od era già caduto;

    BEPPE GRILLO A ROMA IN SENATO BEPPE GRILLO A ROMA IN SENATO

     

    b) ma sarebbe forse scorretto chiudere così. Già nei mesi precedenti l’Italia, non solo il Governo Berlusconi, ma ripeto l’Italia, era infatti sotto la drammatica pressione di una crisi speculativa che via via e sempre più ne limitava la sovranità. Una crisi che non aveva ragione reale nello stato della nostra finanza pubblica: (“In Italia il disavanzo pubblico, prossimo quest’anno al 4 per cento del pil, è inferiore a quello medio dell’area euro … Appropriati sono l’obiettivo di pareggio di bilancio nel 2014 … Grazie a una prudente gestione della spesa durante la crisi, lo sforzo che ci è richiesto è minore che in altri Paesi avanzati”, così 31 maggio 2011 nelle “Considerazioni finali” della Banca d’Italia). Ma una crisi che aveva piuttosto per obiettivo quello di trasferire sull’Italia prima la colpa e poi il costo della crisi delle banche tedesche e francesi, esposte a folle rischio sulla Grecia.

    Giulio Tremonti Giulio Tremonti

     

    Per quanto mi riguarda credo di avere sempre espresso idee e tenuto posizioni non condivise in Europa, ma comunque non omologabili in termini di dogmatica e fanatica ortodossia finanziaria “europea”. Nel 2008, appena iniziata la grande crisi, ho proposto l’istituzione di un “Fondo Salva Stati”, subito dopo ho proposto l’introduzione di nuove regole sul mercato finanziario internazionale e contro la speculazione (“Advocating radical reform of internationl finance… expressing a rather eclectic economic philosophy”, così in Wikileaks, Cable time, Thu, 30 ottobre 2008 12.45 UTC, Origin: Embassy Rome, Classification: Confidential, Destinaton The White House).

     

    manlio di stefano e beppe grillo manlio di stefano e beppe grillo

    Nel 2010 (ma già nel 2003) ho proposto l’introduzione degli “eurobond”. Ancora nel maggio 2011, quando già sta iniziando la crisi del Governo Berlusconi, ho contrastato l’uso “Salva-banche” del “Fondo Salva-Stati”. E proprio questo contrasto fu la causa della manovra – ricatto realizzata manovrando gli spread. Non per caso il primo atto del Governo Monti fu proprio quello di consentire alla conversione nell’uso del Fondo, da “Salva Stati” a “Salva banche”.

     

    Quanto è stato dopo, nel corso dell’estate del 2011, e qui a partire dall’obbligo imposto dalla BCE all’Italia di anticipare il pareggio di bilancio dal 2014 al 2013, è una storia un po’ diversa da quella che oggi si racconta.

     

    Giulio Tremonti Giulio Tremonti

    Davvero grato per l’ospitalità e con i miei migliori saluti.

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