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    LA ROMA DEI GIUSTI – “7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE”, IL FILM CHE APRE STASERA LA FESTA DEL CINEMA, È UNA BELLA TARANTINATA SPLATTERONA. LA BELLISSIMA DAKOTA JOHNSON HA DATO BUCA ALL’ULTIMO ISTANTE ED E’ RIMASTA A LONDRA PER PRESENTARE 'SUSPIRIA' DI GUADAGNINO, AHI! - IL CAST È MAGNIFICO, SU TUTTI JEFF BRIDGES IN GRAN FORMA. IL FILM E’ PIUTTOSTO BUONO - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE 7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE

    Festa del Cinema di Roma. Primo giorno. Anche se ha dato buca all’ultimo istante la bellissima Dakota Johnson, rimasta a Londra per presentare Suspiria di Luca Guadagnino, ahi!, è una bella tarantinata splatterona il film che apre stasera la Festa del Cinema a Roma.

     

    Si tratta di Bad Times at the El Royale, ribattezzato da noi 7 sconosciuti a El royale, diretto da Drew Goddard, non dimenticato regista di Cabin in the Woods nonché sceneggiatore di successi come Lost, Cloverfield e The Martian, e interpretato, in ordine, da un Jeff Bridges in gran forma come falsissimo Padre Flynn, da Dakota Johnson armata di fucile a pallettoni,dall’emergente Cailee Spaeny nel ruolo della sorellina svitata di Dakota. Mettiamoci anche il bono Chris Hemsworth come lo svitato Billy Boy, il misterioso bellboy Lewis Pullman, il finto venditore di aspirapolveri Jon Hamm, che in realtà lavora per la FBI di J. Edgar Hoover, e la cantante Cynthia Erivo. Sono sette? Boh…

    7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE DAKOTA JOHNSON 7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE DAKOTA JOHNSON

     

    In realtà i primi ad arrivare nello stravagante hotel El Royale, costruito proprio sul confine tra California e Nevada, sono solo Padre Flynn, la cantante Darlene, la bella Emily, che si firma “Fuck You”, e la sorellina Rose dette Roots, nascosta nel bagaglio, poi capiremo perché. Diciamo solo che ognuno di questi personaggi ha, guarda un po’, qualche mistero da nascondere e parecchi peccati da confessare al finto prete, che per di più ha dei momenti di scarsa lucidità dove non sa neppure più chi è. Ambientato nell’America di Nixon, in un trionfo di intercettazioni e di ricatti a politici, funziona molto bene nella parte teatrale del racconto e nella costruzione di tutto il mistero, alla The Hateful Eight per intenderci. Meno quando iniziano gli spiegoni e partono i flash back che frenano l’azione.

    7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE 7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE

     

    Così il film, già lunghetto, 140 minuti, sembra ancora più lungo. Peccato, perché il cast è magnifico, su tutti Jeff Bridges, certo, ma anche le ragazze non sono niente male e questa Cailee Spaeny, che farà assieme al regista il tappeto rosso stasera, è una bombetta, la sceneggiatura è ben costruita e la scenografia con l’hotel dei tempi di Frank Sinatra che nasconde mille misteri è fenomenale. Non solo. Come insegna proprio il Tarantino di The Hateful Eight, lo stage play, cioè il teatro filmato applicato al western o al noir, da Key Largo di John Huston a Prega il morto e ammazza il vivo di Giuseppe Vari, ha bisogno sì di colpi di scene, tradimenti, rovesciamenti di campo, ma sopporta a stento il flash back.

     

    GODDARD SPAENY 7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE GODDARD SPAENY 7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE

    Tarantino lo usa interno al racconto per spiegare i comportamenti dei personaggi, ma sempre, o quasi, ambientato all’interno del palcoscenico prescelto. Uscire troppo dalla situazione teatrale e poi tornarci non può che far perdere ritmo e interesse a quel che vediamo. Detto questo il film è piuttosto buono. 

    7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE 7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE

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