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    “I FIORENTINI SONO INSOPPORTABILI” – PAROLA DI SIGMUND FREUD, CHE NEL 1896 VISITÒ FIRENZE RIMANENDONE DELUSO – AI FAMILIARI SCRIVEVA DI SENTIRSI OPPRESSO E SOPRAFFATTO DALLA CITTÀ: “ARRIVA UN MOMENTO IN CUI SI È SOMMERSI DA COSE CHE SI SOMIGLIANO TUTTE E NON SI RAGGIUNGE PIÙ L’ESTASI QUANDO CHIESE, MADONNE, LACRIME PER CRISTO DIVENTANO INDIFFERENTI. PER NON PARLARE DEI FIORENTINI CHE DANNO DI SÉ UNO SPETTACOLO INFERNALE...


     
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    Estratto dell'articolo di Silvano Brandi per www.corriere.it

     

    sigmund freud sigmund freud

    Nel settembre 1896, un quarantenne Sigmund Freud, dopo una visita di Venezia, arrivò in treno a Firenze con il fratello minore Alexander [...]

    Abbiamo un accurato resoconto di questa visita da una lettera che scrisse ai suoi famigliari, riprodotta e commentata in un articolo di Graziella Magherini apparso sulla Antologia Viesseux nel 1997, giusto un secolo dopo la visita fiorentina di Freud. La Magherini, recentemente scomparsa ultranovantenne, è stata un’affermata psicoanalista fiorentina, che tra l’altro individuò e descrisse la cosiddetta Sindrome di Stendhal. Ciò grazie allo studio di oltre un centinaio di casi clinici relativi a pazienti vittime, appunto, di questa affezione, ricoverati all’Ospedale di Santa Maria Nuova, dove lei svolgeva la sua professione.

     

    firenze firenze

    Freud ricavò una strana impressione di Firenze che «opprime e quasi sopraffà» e per quel «che riguarda l’arte arriva un momento in cui si è sommersi da cose che si somigliano tutte e non si raggiunge più l’estasi quando chiese, Madonne, lacrime per Cristo diventano indifferenti. Per non parlare dei fiorentini che danno di sé uno spettacolo infernale: gridano, schioccano la frusta, rumoreggiano. In una parola è intollerabile». 

     

    Neppure il cibo riesce a soddisfarlo! Un atteggiamento così insofferente potrebbe far pensare proprio a qualche strana manifestazione della sindrome studiata dalla Magherini e si potrebbero forse rilevare anche tracce della fobia per i viaggi che allora lo affliggeva e che riuscì a superare successivamente. 

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    Anche i disagi per le demolizioni in corso per il risanamento del centro della città, con l’inevitabile rumore e polvere, potrebbero aver contribuito a generare sensazioni così negative.

     

    Poté però provare anche momenti piacevoli: gradì molto, infatti, la visita al giardino di Boboli, «una specie di Schhönbrunn dei Medici», ammirandone i «grandiosi monumenti marmorei e tanto di anfiteatro, obelisco, isola di Nettuno».

    Si recò anche alla Torre del Gallo sulle colline oltre San Miniato al Monte, attratto dal bellissimo panorama [...] 

    Nella Torre Freud sembra ritrovare la serenità e il gusto del viaggio: definisce la sua sistemazione «un luogo comodo», apprezza finalmente i freschi prodotti dell’orto e un «ottimo vitello» serviti dal custode. [...]

    cupola di brunelleschi a firenze 3 cupola di brunelleschi a firenze 3

     

    Alla fine apprezzerà l’effetto benefico del suo soggiorno e infatti, come lui stesso confesserà a un suo biografo, sembrava soggetto ad una specie di legge contraria a quella di Anteo che si rafforzava avvicinandosi alla sua terra, mentre lui sentiva rigenerare nuove forze allontanandosi da Vienna. 

    FREUD FREUD

    [...]

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