• Dagospia

    “ERO IN TOTALE SOGGEZIONE, NON POTEVO FIATARE” - I VERBALI DI DEBORA CERRONI, PRIMA PENTITA DEL CLAN CASAMONICA: “LE POCHE VOLTE CHE HO TENTATO DI FARE DI TESTA MIA SONO STATA MINACCIATA, PICCHIATA, ADDIRITTURA SEQUESTRATA - CONVIVENDO CON LORO TUTTO QUESTO TEMPO HO PERSO LA DIGNITÀ DI ESSERE MAMMA E DONNA” - LA REAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA ROM ALLE VOCI SULLA SUA INFEDELTA’…


     
    Guarda la fotogallery

    Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera - Roma

     

    casamonica casamonica

    Trentaquattro anni, dodici trascorsi come moglie di Massimiliano Casamonica, il primo figlio avuto da 22enne, gli altri due seguiti con cadenza biennale. Dal 2014, quando ha scelto di fuggire dalla famiglia strutturata come un clan e denunciare suo cognato Giuseppe, che la Dda capitolina ritiene il capo di una associazione mafiosa, Debora Cerreoni è una super protetta pentita. La prima nella storia della stirpe di orgine abruzzese. La sua vita da incubo è racchiusa in otto verbali che hanno aiutato in maniera decisiva gli investigatori a decifrare le occulte dinamiche del gruppo malavitoso e la sua incomprensibile lingua.

     

    «Quando abitavo in vicolo di Porta Furba vivevo in una situazione di totale soggezione, ero obbligata a rispettare tutte le disposizioni dei Casamonica (non solo di Massimiliano, ma anche dei fratelli), dovevo vestirmi come dicevano loro e non potevo fiatare. Le poche volte che ho tentato di fare di testa mia sono stata minacciata, picchiata, addirittura sequestrata».

    casamonica casamonica

     

    Il riferimento è a un episodio per il quale sono già a processo il marito, sua sorella Liliana (reggente del clan con Giuseppe in carcere) e l'altra sorella Maria Antonietta. Tutto origina dal fatto che, mentre Massimiliano è detenuto, la donna viene accusata di infedeltà. Le voci arrivano in cella e scatta la ritorsione.

     

    L'intero vicolo di Porta Furba, roccaforte di questa costola della famiglia sinti, viene allertato. Lo racconta un altro pentito, Massimiliano Fazzari: «Mi dissero "Massimo (Casamonica, ndr) ha massacrato uno al carcere, l'ha mandato in coma, perché sembra che gli ha detto che Debora va per locali, in giro per discoteche la notte". Liliana saliva a casa e diceva: "Se voi sapete qualcosa ce lo dovete dire, perché se lo vengo a sapere dopo, guarda che vi squagliamo dentro all' acido"».

    casamonica casamonica

     

    Alla fine Debora riesce a fuggire: «Lo stato di soggezione in cui mi trovavo diventava insopportabile quando Massimiliano era detenuto, perché io per i Casamonica ero una "gaggia" (termine dispregiativo per indicare i non rom, ndr) nonostante avessi sposato il Casamonica con rito rom e per questo avevo, ai loro occhi, meno diritti di una donna della loro etnia».

     

    La denuncia ai carabinieri è una liberazione: «Lotto e lotterò sempre per i miei bambini, ma vorrei garantire loro un futuro... Voi mi avete aiutata a riprendere i bambini e avete arrestato quelle belve prive di rispetto, ignoranti, irrispettose nei confronti degli altri (e mi domando come abbia fatto io a sceglierlo) e per questo vi sarò sempre debitrice.

     

    blitz contro i casamonica blitz contro i casamonica

    Anche se il mio rischio di vita si alzerà queste cose (denunciare, testimoniare, tradurre le intercettazioni, ndr) le farò ugualmente. Convivendo con loro tutto questo tempo ho perso la dignità di essere mamma (come avrei realmente desiderato per i miei bimbi), di essere donna e di essere una persona onesta, come in realtà mi sento... I miei bambini dovranno seguire esempi diversi».

     

    Intanto, nelle perquisizioni effettuate contestualmente ai 33 arresti di due giorni fa, i carabinieri del provinciale e quelli della stazione Frascati, guidati dal comandante Ugo Floccher, hanno sequestrato anche una sorta di registro delle usure e delle estorsioni praticate dal clan ai danni di almeno una quindicina di vittime (quelle emerse finora nelle indagini, ma c' è ragione di pensare che siano molte di più).

    blitz contro i casamonica blitz contro i casamonica

     

    Oltre alle cifre prestate e riavute con tassi usurai fino al mille per cento, i contabili della famiglia conservavano in un appartamento di vicolo di Porta Furba anche i documenti relativi a beni e proprietà di cui si erano impossessati a danno degli estorti. Tra questi 20 auto, quattro alloggi popolari e 50mila euro in contanti già divisi in mazzette per essere nascosti.

    LA ROMANINA - VILLA SEQUESTRATA AI CASAMONICA LA ROMANINA - VILLA SEQUESTRATA AI CASAMONICA

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport