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    IL CAPOLAVORO DI ‘RE CARLO’,IL CR7 DEGLI ALLENATORI - HA LASCIATO A ZERO TIRI IN PORTA IL LIVERPOOL VICE-CAMPIONE D' EUROPA, HA DOMINATO LE FASCE CHE E’ IL REGNO DEI REDS. ECCO LE MOSSE CON CUI HA DATO SCACCO MATTO A KLOPP. E IL VENTO SI PORTA VIA I FOGLIETTI DI SARRI – ALLAN, UN GIGANTE - INSIGNE SI CONFERMA LA BESTIA NERA DI KLOPP: “E’ BELLO VINCERE COSI’” - VIDEO


     
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    Mimmo Malfitano per la Gazzetta dello Sport

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    All' ultimo respiro, pochi istanti prima che il quarto uomo segnalasse i tre minuti di recupero. Su quel pallone vagante in area s' è avventato Lorenzo Insigne, in scivolata, per deviarlo alle spalle di Alisson. Il delirio. Il San Paolo è esploso, una gioia incontenibile per un successo voluto in tutti i modi e ottenuto col giocatore più rappresentativo. E' andata nuovamente male a Jurgen Klopp.

     

    Ancora una volta si è dovuto piegare al talento di Lorenzo Insigne. Gli era già capitato il 13 settembre 2013, quella sera, l' attaccante festeggiò l' esordio in Champions League regalando al Napoli una vittoria insperata, ottenuta proprio con una prodezza del giovane talento. Una punizione dal limite, calciata con una precisione millimetrica, col pallone che s' infila all' incrocio dei pali lasciando sulle gambe Langerak e facendo impazzire Fuorigrotta. Un film già visto quello di ieri sera. Quando Lorenzo ha infilato Alisson, Klopp è rimasto immobile, con lo sguardo rivolto verso il basso: prendere gol quando la partita sembrava avviata verso il pareggio sarà stato un duro colpo per lui.

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    PRECEDENTI L' immagine di Insigne che corre sotto la curva B, resterà la più bella di una serata che Napoli ha meritato per come ha saputo spingere la squadra al successo. Prima di Lorenzo, ci avevano provato Mertens, ma il suo colpo di stinco era stato respinto dalla traversa e Callejon la cui conclusione era stata respinta sulla linea da Gomez.

     

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    Insomma, per tutto il secondo tempo il Napoli ha attaccato, cercando il gol con tutte le proprie forze. Alla fine, ha portato a termine la missione, mentre Insigne si è tolto lo sfizio di battere nuovamente Alisson: l' aveva fatto due volte nella passata stagione, contro la Roma. «E' un grande portiere e fino a quando gli farò gol sarò sempre contento», ha detto l' attaccante napoletano nel dopo partita.

     

    VITTORIA MERITATA Il secondo tempo del Napoli è stato straordinario, per l' intensità del gioco e per le occasioni create. «E' bello vincere così. Sono strafelice, perché per noi era importante vincere. Il gol è stato la ciliegina, ma se l' avesse segnato qualcun altro sarei stato contento lo stesso.

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    Certo, l' avremmo potuta sbloccare prima la partita, ma loro sono stati un tantino fortunati in un paio di occasioni». Ora, bisogna rialzarsi in campionato per cancellare la sconfitta di Torino. «Sì, ma prima godiamoci questa vittoria, poi penseremo al campionato. Questo girone di Champions è tosto, lo sapevamo dall' inizio. Vogliamo essere sempre positivi e mettere in difficoltà chiunque.

     

    Questo è sempre più il Napoli di Ancelotti, lui ha cambiato tanto e lo stiamo seguendo», ha concluso Insigne che ha raggiunto quota sei gol in questa avvio di stagione.

     

     

    2. CARLO ANCELOTTI

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    Luigi Garlando per la Gazzetta dello Sport

     

    Quando si scriverà la storia dell' allenatore Carlo Ancelotti, si racconterà di quella notte in cui prese Jurgen Klopp per un orecchio e lo portò dietro la lavagna. Perché la vittoria di ieri è stata il capolavoro di Re Carlo. Più della vittoria conta il come. Ha lasciato a 0 tiri in porta il Liverpool vice-campione d' Europa e non ha subito una sola ripartenza dalla macchina infernale di Salah-Firmino-Mané. Ha dominato le fasce che è il regno dei Reds. Callejon ha crossato da destra e Insigne ha segnato da sinistra.

    Ha cominciato prudente, per non regalare profondità a Klopp, e poi poco a poco ha spinto avanti il suo Napoli di cambio in cambio: Verdi, Mertens, Zielinski Tutto perfetto. E perfetta è stata la squadra a eseguire. Allan un gigante.

     

    Insigne, ricoperto dalle critiche dopo Torino, è stato l' eroe dell' orgoglio all' ultimo respiro. La goleada subita dalla Stella Rossa a Parigi aumenta il rammarico dell' esordio di Belgrado. Ma il gol di Lorenzo trasfigura la classifica e il futuro del Napoli che andrà a casa di Neymar con altro cuore e altra immagine. Anche nel girone di ferro ora sanno cosa può fare la squadra di Ancelotti. Che ha battuto il Liverpool come non è riuscito a Sarri in Premier. Con Mario Rui, mica con Hazard.

     

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    Frecce spuntate Primo tempo triste come la corona di seggiolini rossi del San Paolo quasi deserta. Un tiro in porta in due. Il Napoli ha scelto una strategia prudente e il Liverpool ha accettato di non disturbarla. Ancelotti ha presentato due novità che un filo di ansia l' hanno generata: Maksimovic per Hysay in difesa, a destra; e Fabian Ruiz per Zielinski in mediana, a sinistra. L' ansia veniva dal sospetto che due muscolari come Maksimovic e Fabian Ruiz potessero vedere le streghe se attaccati in velocità dalle frecce Mané e Salah, il tesoro di Klopp. Ma un Liverpool pigro e sotto ritmo, pago di una gestione senza rischi e stranamente falloso in appoggio, non è mai riuscito a valorizzare i suoi esterni, che sono come gli aquiloni: senza velocità non decollano. Firmino era la spia spenta di una macchina fuori servizio. Il brasiliano, si sa, è la chiave di tutto, perché arretra, crea spazi, detta la profondità alle frecce, si inserisce. Se Firmino tocca pochi palloni, non esiste il vero Liverpool. E infatti: 0 tiri in porta.

     

    Più Napoli Meglio il Napoli nella prima metà, che ha scelto la prudenza per non esporsi alle terribili ripartenze inglesi. Ma non si è limitato a quello.

     

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    Ha attaccato con una idea precisa: tenere larghissimi Callejon a destra e Mario Rui a sinistra (con Fabian Ruiz stretto), per affondare ai lati della mediana a tre inglese. L' unico tiro in porta arriva infatti da un' assistenza bassa di Mario Ruiz che Milik scarica sui guanti di Alisson (32'). Va catalogata come vera occasione-gol anche il diagonale di Insigne fuori di un amen (11'). E ciò basta per assegnare ai punti il primo round al Napoli. Su tutti Allan, commovente nell' interdizione e nella ripartenza.

     

    Il pugno di Carlo Caricato dal buon primo tempo, il Napoli attacca con più convinzione nel secondo. Al suono del gong mette all' angolo il Liverpool. Milik inquieta Alisson dalla distanza (5') e se Fabian Ruiz non ci mettesse una sterzata di troppo, con la porta in faccia (13'). Il Liverpool, che già non era in giornata, rientra turbato dalle notizie su Keita, sostituito al 19' per una crisi respiratoria e trasportato in ospedale. Si limita a tenere la faccia dietro ai guantoni e a sperare nel colpo d' incontro di Salah e Mané. Ma anche Ancelotti carica il pugno al 23': Verdi e Mertens per Fabian Ruiz e Milik. Buoni cambi. Freschezza e velocità senza perdere equilibri.

     

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    i reds barcollano E infatti eccolo il cazzottone di Carlo al 35': Mario Rui da sinistra per Mertens: traversa! E cinque minuti prima Gomez aveva salvato sulla linea. Il grande Liverpool ora barcolla come un ubriaco. Basta una spinta. E arriva sul gong: meraviglioso tracciante di Mertens per Callejon che assiste da destra. Insigne irrompe sul secondo palo e chiude in rete. Il San Paolo può impazzire. Ancelotti ha fatto un capolavoro, i suoi ragazzi pure. Il vento si porta via i foglietti di Sarri. Il futuro del Napoli nel girone della morte è meravigliosamente vivo.

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