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    IL CINEMA DEI GIUSTI - “CANE MANGIA CANE” E’ UNA COMPLESSA VERSIONE CINEMATOGRAFICA, FIRMATA DA PAUL SCHRADER, DI UN ROMANZO DURO E DIFFICILE COME QUELLO DI EDWARD BUNKER - IL FILM GIRA IN UN VORTICE DI VIOLENZA E GRANDE TALENTO SENZA SAPERE COME USCIRNE E FINISCE PER RIMANERNE STRANGOLATO - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    FILM CANE MANGIA CANE FILM CANE MANGIA CANE

    “Scuro, sgradevole e violento”. “Affascinante e repellente”. A un certo punto la cosa che ci fa davvero sbroccare rispetto alla follia di uno dei suoi tre protagonisti, Mad Dog, interpretato da Willem Dafoe, è proprio il suo desiderio di normalità dopo tutti gli omicidi inutili che ha commesso.

     

    Percepiamo perfettamente la sua follia e ci fa stare male. Insomma, eccolo questo Cane mangia cane, complessa versione cinematografica, firmata da un nome leggendario come Paul Schrader, di un romanzo altrettanto leggendario. Ma non era facile portare sullo schermo un romanzo così duro e difficile come quello di Edward Bunker. Lo sapevamo.

     

    IL CAST DEL FILM CANE MANGIA CANE IL CAST DEL FILM CANE MANGIA CANE

    Malgrado la presenza di un ottimo terzetto di protagonisti, il Troy di Nicolas Cage, il Mad Dog di Willem Dafoe e il Diesel di Christopher Matthew Cook, tutti bravissimi, e malgrado una messa in scena di grande intelligenza, assolutamente non omologata ai gusti correnti di Paul Schrader. Il problema, rispetto alla scrittura di Bunker, che è un poì il problema che hanno quasi tutti i film che si sono girati dai suoi romanzi, è che manca una storia centrale. Ma frammentizzare non porta sempre a un’opera completa.

     

    Al punto che il film più bunkeriano che si sia mai girato, Reservoir Dogs, non è tratto da un romanzo di Bunker, ma ispirato alla sua scrittura e ai suoi personaggi. In questo caso, anche se Schrader costruisce benissimo i suoi tre personaggi protagonisti, tre balordi appena usciti di galera capitanati da Troy, bandito dandy che sogna di essere come James Cagney o Edward G. Robinson, che governa Diesel, grosso e violento, ma lucido e fedele, e lo psicopatico Mad Dog, che vediamo uccidere violentemente due donne all’inizio del film, ci si ferma di più sulle piccole storie che non su una storia che possa dare unità al film.

     

    CANE MANGIA CANE CANE MANGIA CANE

    Anche se poi si entrerà nella situazione centrale, con i tre che devono rapire un neonato per conto di un gangster, la mancanza di un cuore narrativo alla fine spingerà il regista e il suo sceneggiatore, Matthew Wilder, a giocare con più gusto nei singoli frammenti, quelli che rendono il film proprio “cupo, sgradevole e violento”.

     

    Schrader potenzia tutta la parte iniziale di lampi di regia che rimandano a un cinema che non si tenta nemmeno più. Ci tornerà anche alla fine con un divagazione mistica-onirica che non piacerà a tutti, ma cerca sempre di smarcarsi dalla banalità della Hollywood di oggi. Budget miserabile a parte, il problema del film rimane ben visibile sia nel dosaggio della sua violenza rispetto alla nostra percezione della follia di Mad Dog sia nella sua mancanza di cuore narrativo.

    CANE MANGIA CANE CANE MANGIA CANE

     

    Alla fine, come Mad Dog, Schrader gira attorno a un nodo narrativo in un vortice di violenza e grande talento senza sapere come uscirne e finisce per rimanerne strangolato. Non gli rimane che sognare ancora una volta i grandi classici degli anni ’30. Ma Nicolas Cage è fenomenale e tutti le situazioni di bar tra coca e mignotte sono orchestrate come ben pochi registi di Hollywood sanno fare. In sala.

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