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    IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA? IO MI STO VEDENDO LE PRIME PUNTATE DELLA RICCHISSIMA SERIE DI FANTASCIENZA DI NETFLIX ANGLO-CINESE “IL PROBLEMA DEI TRE CORPI”. MI HA PARECCHIO PRESO. E IN CHIARO? SU RAI3 AVETE IL FRESCHISSIMO DOCUMENTARIO “MOSTRUOSAMENTE VILLAGGIO”. IMPOSSIBILE NON RIMANERE INCANTATI RISPETTO AL RAGIONIER FANTOZZI. SU CINE 34 LA COMMEDIA SEXY “L’INSEGNANTE VIENE A CASA”. SU IRIS ALLE 21 UN AVVENTUROSO D’ALTA CLASSE, “BLOOD DIAMOND” – IN SECONDA SERATA SU CINE 34 TROVATE CARMEN VILLANI IN “LA SUPPLENTE VA IN CITTÀ”… VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Che vediamo stasera? Non so voi, ma io mi sto vedendo le prime puntate della ricchissima serie di fantascienza di Netflix anglo-cinese “Il problema dei tre corpi” ideata da David Benoff e D.B.Weiss, i responsabili di “Games of Throme”, Alexander Woo, tratta dai romanzi di Cixin Liu 'Remembrance of Earth's Past', con regie di Derek Tsang, Andrew Stanton, Minkie Spiro e Jeremy Podeswa con un castone che va da Eisa Gonzales a Liam Cunningham, da Jovan Adepo a Jess Hong, da Benedict Wong a Jonathan Pryce  e una storia che inizia nella Cina della rivoluzione culturale del 1966, con un progetto segretissimo che prevede la comunicazione con mondi alieni, e arriva all’Inghilterra di oggi, dove gli effetti di quel progetto sembrano svilupparsi.

     

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    Intanto, una serie di importanti astrofisici si stanno suicidando in tutto il mondo. Qualcuno indaga, e la cosa spaventa parecchio un gruppo di geniali giovani fisici che si sono incontrati a Oxford che cercano di capire cosa stia succedendo. Ovviamente accadono cosa misteriose, un cielo che nella notte fa l’occhiolino a una astrofisica che ha inventato una nanofibra rivoluzionaria. Un conto alla rovescia che ti dice esattamente quanto ti resta da vivere. La serie verrà sviluppata in tre o quattro stagioni. I libri originali di Cixin Liu sono tre.

     

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    Ci ritorniamo perché mi ha parecchio preso. Netflix proponeva anche il thriller erotico di Netflix “Fatale. Doppio inganno”, una sorta di “Attrazione fatale” con maschio bambacione e femmina fatale, una vera e propria bitch, diretto da Deon Taylor con la strepitosa Hilary Swank come la femme fatale oltre che poliziotta, Michael Ealy come maschio nero e bambacione. Lui ha una bella moglie, ma a Las Vegas la tradisce con una bella sconosciuta bianca, Hilary Swank.

     

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    Il giorno dopo ognuno torna a casa sua. Ma quando nella notte a casa di lui a Los Angeles entra uno sconosciuto che cerca di accopparlo, grande è la sua sorpresa nello scoprire che le indagini le condurrà il detective Quinlan, cioè la bella sconosciuta di Las Vegas. Minchia. Ma le sorprese non finiscono qui. Perché la detective scopre che la bella moglie di lui lo tradisce con il suo socio. E magari erano proprio loro a volerlo morto. In tutto questo fioccano i morti e le trame gialle e Hilary Swank fa il doppio gioco con tutti.

     

    Stupido quanto basta lui con la poliziotta bianca (“mai scoparsi una poliziotta” è la morale del film), stupidi quanto basta noi a vedere il film. I fan dei film erotici di Jesus Franco saranno felici di sapere che su Mubi gira “La felicità nel peccato” girato dal maestro spagnolo nel 1977 con Alice Arno, una ragazzona rossa neanche bellissima ma sempre nuda e la favolosa Lina Romay, anche moglie di Franco, e ben più attenta a quel che sta girando. Da non perdere.

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    E in chiaro che vediamo? Su Rai Tre alle 21, 30 avete il freschissimo documentario su Paolo Villaggio “Mostruosamente Villaggio” firmato da Paola Jacobbi, Fabrizio Corallo, Elisabetta Villaggio, diretto da Valeria Parisi, che ripercorre la complessa figura di Villaggio, intellettuale non tradizionale che diventò attore prima di cabaret e poi di cinema quasi controvoglia. Ma è impossibile non rimanere incantati rispetto al suo personaggio più noto, il ragionier Fantozzi, con tanto di famiglia e tanti fantastici colleghi di lavoro.

     

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    A tanti anni dalla nascita di Fantozzi, devo dire, che il personaggio mantiene intatta tutta la sua freschezza, come se fosse una vera e propria maschera dell’impiegato italiano. Su Cine 34 alle 21 si ricomincia con le commedie sexy (ma quando mai abbiamo smesso?), ecco quindi “L’insegnante viene a casa” di Michele Massimo Tarantini con Edwige Fenech, Renzo Montagnani, Alvaro Vitali, Lino Banfi, Marco Gelardini. E’ la terza avventura della Fenech in versione insegnante, anche se stavolta non c’è la scuola, ma un condominio di assatanati.

     

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    Banfi portiere, Alvaro suo figlio, il colonnello Marullo di Carlo Sposito, ecc. Edwige si spoglia molto, fa ben due docce (e Alvaro commenta da dietro il buco della serratura “Perché non sono nato spugna?”), si esibisce mentre suona al piano nuda. Notevoli le pubblicità spudorate sparse ovunque. Come questo dialogo con il cameriere: "Un Fernet Branca a lei e uno alla signora". "Ma è vero che fa bene?". "Da quanto si sente non manca una digestione!". Su Iris alle 21 un avvneturoso d’alta classe, “Blood Diamond” diretto da Edward Zwick con Leonardo DiCaprio, Djimon Hounsou, Jennifer Connelly, Arnold Vosloo, Antony Coleman. Invece non trovai riuscito, malgradio l’impegno produttivo, la versione nippo-americana di “47 ronin” diretta da Carl Rinsch con Keanu Reeves, Hiroyuki Sanada, Tadanobu Asano, Rinko Kikuchi, Kô Shibasaki.

     

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    Fu un flop epocale. 175 milioni di dollari in fumo. Il regno della Universal sull’orlo del tracollo per aver puntato su un’idea sbagliata. Certo, solo un pazzo a Hollywood poteva pensare di far soldi con “47 Ronin”, remake del capolavoro di Kenji Mizoguchi “Genroku Kushingura”, cioè “I 47 Ronin”, trasposizione del 1941 di una delle storie più dolorose e famose del Giappone, conosciuta anche come la Vendetta di Ako, avvenuta nel 1702, quando un gruppo di ronin, cioè di samurai senza padrone, per vendicare il seppuku del loro signore, Lord Asano, obbligato a uccidersi per l’inganno del pessimo Lord Kira che intendeva impadronirsi del feudo di Ako, si sacrificano in uno scontro titanico riprendendosi la città e affettando Kira, ma sono poi obbligati, per doveri di bushido, a uccidersi loro stessi uno per uno col seppuku per riacquistare l’onore perduto davanti allo Shogun.

     

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    Ora. Provatevi a farne una versione per un mercato doppio, orientale e occidentale. Con tutti attori giapponesi, meno uno, Keanu Reeves, che parlano un pessimo giapponese. Con l’intero cast trasportato prima a Budapest, poi a Londra e infine in Giappone per gli ultimi esterni. Una sceneggiatura scritta e riscritta da troppe mani. Un regista, Carl Erik Rinsch, che viene dalla pubblicità alla sua opera prima. La storia che non viene trattata in maniera classica, ma come un fantasy in 3D, con una strega che si trasforma in volpe, esseri mostruosi con sei occhi e dragoni infernali.

     

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    Qualche divagazione piratesca sulle navi olandesi non si capisce perché. Con Keanu Reeves che diventa protagonista nel ruolo inventato di Kai, un mezzosangue cresciuto da Lord Asano a Ako e pazzamente innamorato di sua figlia Mika, la bella Ko Shibasaki, che non è accettato come samurai, ma diventerà lo stesso uno dei ronin agli ordini di Huranosuke Oishi, il vero protagonista di tutte le versioni giapponesi, interpretato da Hiryuki Sanada (“Wolverine”, “Sunshine”). Il tutto viene girato nell’ormai lontana estate del 2011, poi rigirato, rimontato più volte.

     

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    Tutta la parte di Keanu Reeves schiavo da combattimento degli olandesi viene massacrato, il personaggio del Capitano olandese, interpretato da Yorick Van Wagenheim, scompare quasi. A fine 2013 si tenta un’uscita in Giappone, convinti che almeno loro ameranno il film. Malgrado il cast di star giapponesi e le 753 sale il rifiuto è totale, l’incasso è solo di un milione e 300 mila dollari, il film viene visto come un pasticcio americano impossibile. E i 47 ronin nun se toccano. L’incasso americano è di poco maggiore, 20 milioni, ma sempre di disastro si tratta, per un film così caro, ben 175 milioni di dollari che vanno in fumo.

     

    La critica americana lo massacra: “Solenne come una marcia funebre”, “senza humour, giapponese come un involtino primavera fatto in California”, “trovate qualcosa da fare a Keanu Reeves”. Su Canale 27 alle 21, 10 avete un raro erotico – thriller con Cindy Crawford, Billy Baldwin e Selma Hayek, “Facile preda” di Andrew Sipes. Tutti belli e boni. Bravi, insomma… Rai Movie alle 21, 10 ripropone il filmone sulla battaglia di Stalingrado “Il nemico alle porte”, diretto da Jean-Jacques Annaud con Jude Law, Ed Harris, Joseph Fiennes, Rachel Weisz, Bob Hoskins. Me lo rivedo sempre volentieri.

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    Non funzionò come il previsto la saga post-Harry Potter che iniziò però benissimo con questo “Animali fantasticie.Dove trovarli”, diretto da David Yates con Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Alison Sudol, Dan Fogler, Colin Farrell, che trovate su Italia 1 alle 21, 20. Dopo cinque anni d’attesa era ovvio che il pubblico fedele di Harry Potter e della Rowling non tradisse l’evento, un filmone dal budget da 180 milioni di dollari e altri 150 solo per il marketing. Non piacque però a tutti.

     

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    Per la trama un po’ confusa, le fantastic beasts non tutte riuscite, i personaggi non sono proprio profondi, ma va detto che la New York del 1926 ricostruita dagli scenografi inglesi Stuart Craig e James Hambridge, responsabile il primo della saga di Harry Potter e il secondo di quella del Cavaliere Oscuro, grazie anche alla fotografia di Philippe Rousselot è una meraviglia per i nostri occhi. E i costumi dell’americana Colleen Awood, socia da sempre di Tim Burton, lo sono altrettanto. Da quando vediamo il maghetto Newt Scamander di Eddie Redmayne sbarcare a New York con la valigia di cartone che racchiude tutte le bestie fantastiche con le scarpe alla Charlot e il cappottino blu zucchero siamo già rapiti dal lavoro della Atwood e di chi ha costruito l’impatto visivo del film e dei personaggi dentro al film.

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    E’ vero che Redmayne, che è un ottimo attore, qui veniva da un Oscar e con questo personaggio avrebbe dovuto vivere di rendita per i prossimi dieci anni visto che erano previsti altri due, se non cinque, film della nuova saga, che non si faranno… Eppure senza ciuffo sugli occhi, cappottino blu, scarponi, pantaloni a zompafossi, e totale immersione nella New York d’epoca, lo perderesti nella folla. E, invece, la maghetta Tina, interpretata dalla inglesissima Katherine Waterstone di Steve Jobs e di Vizio di forma (era Shasta), lo riconosce subito. Personalmente adoro lo Snaso, un mostro peloso che ruba soldi e oro ovunque nascondendoli non si sa dove, ma è notevole anche l’ambiguo mago Mr.Graves di Colin Farrell, la bellissima maga presidente Carmen Ejogo, e tutta la parte dark della storia, che vede la congregazione dei Salemiti combattere la magia.

     

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    A capo dei Salemiti troviamo la fanatica e sadica Mary Lou di Samantha Morton, che domina il ragazzone ultranerd Credence di Ezra Miller e una serie di bambini orfanelli e morti di fame. Ma sono belli anche i cattivi capitalisti comandati da Jon Voight, sorta di megaTrump che domina la città, i suoi media e la sua polizia. Notevolissimi anche le apparizioni più mostruose, come lo Gnarlak di Ron Perlman e il Red di Dan Hedaya, che vi sfidiamo a riconoscere.

     

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    La parte più umana e comica è affidata al grosso Kowalski di Dan Fogler e alla scatenata Queenie, maghetta sorella di Tina, di Alison Sudol. Piuttosto imbarazzante, invece, Johnny Depp biondo e grasso con un assurdo taglio di capelli. Rileggendo quel che ne scrissi mi è venuta voglia di rivederlo. Almeno per capire come mai la saga si arenò così brutalmente dopo il secondo film. Passiamo alla seconda serata con un film costruito sugli amori nella Parigi di fine 800 del libertino Pierre Louÿs e delle sue tante compagne, “Curiosa” diretto da Lou Jeunet con Niels Schneider, Noémie Merlant, Camelia Jordana, Benjamin Lavernhe, Amira Casar, Cielo alle 22, 45. Sicuramente gradevole. Su Cine 34 alle 22, 55 trovate Carmen Villani in “La supplente va in città” di Vittorio De Sisti con Francesco Mulè, Vincenzo Crocitti, Josele Roman, Maria Luisa Ponte. Lo segue alle 0, 45 “L’amica di mia madre” di Mauro Ivaldi con Barbara Bouchet, Carmen Villani, Roberto Cenci, Raul Martinez.

     

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    Perché gli italiani impazzissero per Carmen Villani, poi… Alla 23, 10 su Rai premium ritrovate il biopic “Califano” di Alessandro Angelini con Leo Gassmann, Giampiero De Concilio, Angelica Cinquantini, Jacopo Dragonetti. Iris alle 23, 45 presenta un bel filmone di forti sentimenti come “Nella valle di Elah” di Paul Haggis con un grandissimo Tommy Lee Jones eroe della guerra in Vietnam, alle prese con la scomparsa del figlio militare in Afghanistan, aiutato dal sergente Charlize Theron. Venne anche candidato all’Oscar.

     

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    Su Italia 1 a mezzanotte passa il sempre divertente “La mummia” di Stephen Sommers con Brendan Fraser, Rachel Weisz, John Hannah, Arnold Vosloo. Fuori orario alle 1, 45 presenta “I bambini ci guardano”, capolavoro di Vittorio De Sica con Luciano de Ambrosis, Emilio Cigoli, Isa Pola, Adriano Rimoldi, Ernesto Calindri. Lo segue “Zero de conduite” di Jean Vigo con Jean Dasté, Louis Lefebvre, Gilbert Pruchon, Robert Le Flon, Coco Golstein. E qui chiudo.

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